[...] Platone dice che la guerra esiste ed esisterà sempre perchè nasce dalle pasioni umani. Che ad essa non ci si sottrae perchè è insita nella natura umana cioè nella nostra tendenza alla collera ed alla prepotenza, nella nostra ansia d'affermarci ed esercitare prepodomio anzi supremazia.
E senza dubbio dice una cosa giusta. A pensarci bene , ogni nostro gesto è un atto di guerra che esercitiamo contro qualcuno o qualcosa. La rivalità professionale e politica, ad esempio, è una forma di guerra. La contesa elettorale è una forma di guerra. La gare sportive sono una forma di guerra. e certi sport sono un'autentica guerra. [...]
Tuttavia platone sbaglia a dire che la guerra nasce dalle passioni umani, che la guerra la fanno gli uomini e basta. Un leone che insegue una gazzella , la addenta alla gola, la sbrana, compie un atto di guerra. Un uccellino che piomba su un verme, lo afferra col becco, lo divora vivo, compie un atto di guerra. Un pesce che mangia un altro pesce, un insetto che mangia un altro insetto, un gamete che rincorre un altro gamete, compie un atto di guerra. E un'ortica che invade un campo di grano, lo stesso. Un'edera che avvolge un albero, lo soffoca, idem. La guerra non è una maledizione insita nella nostra natura : è una maledizione insita nella vita. Non ci si sottrae alla guerra perchè la guerra fa parte della vita. Ciò è mostruoso, ne convengo. Così mostruoso che il mio ateismo deriva principalmente da questo. Cioè dal mio rifiuto di accettare l'idea d'un dio che ha inventato un mondo dove la vita uccide la vita, mangia la vita. Un mondo dove per sopravvivere bisogna uccidere e mangiare altri esseri viventi, siano essi un pollo o un'arsella o un pomodoro. Se tale esigenza l'avesse concepita davvero dio craetore, dico, si tratterebbe d'un dio ben cattivo.[...]
Annalisa, Saluti
sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG