00 28/11/2008 19:32
Per peraskov

Caro Sandro, tu hai attribuito allo Stato ciò che tu ritenga non debba fare: ovvero, che esso:"non può riconosce che alcuni segni e simboli sono rappresentativi in modo rilevante che invece con la sua storia non c’entrano affatto oppure abbiano avuto un ruolo di scarsa rilevanza, perché questi di fatto non “rappresentano” la sua cultura, le sue radici, la sua identità profonda".

Lo Stato Italiano piuttosto, si presenta non solo come Stato aperto e pluralista, ma anche come Stato che "promuove lo sviluppo della cultura" e tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione" ( non esclusivamente quello cristiano-cattolico). Un patrimonio culturale che necessita della massima attenzione per la sua conservazione, fruizione e valorizzazione, di cui è necessario favorire la conoscenza per finalità di sviluppo di cultura (ai sensi dell'art. 9 della Costituzione), facendo persino ricorso a forme innovative di comunicazione e divulgazione,poichè tutto ciò costituisce un mezzo per favorire lo sviluppo civile del Paese ( vedi le circolari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a riguardo).

E le nostre aule scolastiche( e con esse le loro pareti) sarebbero esentate dal compito di favorire una simile valorizzazione? Oppure lo sarebbero solo in funzione di un unica componente culturale, considerata di "serie A"?

Come già detto, non è che contemplando una croce, si prende visione delle diverse tradizioni culturali che ci hanno plasmato, quelle a cui siamo debitori per quello che siamo, alcune delle quali non così irrilevanti come si suol ritenere, ma al contrario antiche e profonde. Ma di queste, non vi è traccia nelle aule scolastiche. E non pochi, sono indotti a spiegarsene il motivo: sarà scarsa rilevanza storica?

Se si iniziasse a prendere visione che non lo sono (irrilevanti)? E che parte della nostra memoria storica è andata riposta (volutamente?) in un cassetto? Con ogni probabilità non si continuerà ad educare le nuove generazioni a pensare che lo Stato non può, quando invece, non solo può, ma deve!
A noi spetta riconoscerla, recuperarla, tutelarla e valorizzarla, se ovviamente abbiamo interesse a farlo; altrimenti, possiamo continuare a ripetere che in percentuale, tutti gli apporti culturali, diversi dal cattolicesimo, si sono rivelati insignificanti ( a dispetto di ciò che in proposito sostengono gli storici) e che il crocifisso è il simbolo in cui gli italiani si identificano (dato che sono stati educati a ritenere che non possa essere diversamente!).

Un'altra cosa, tu parli di immigrati. Io non ne ho fatto accenno. Ho parlato di pluralismo e cittadini, di minoranze italiane.

[Modificato da Topsy 29/11/2008 01:18]