00 26/11/2008 20:37

Topsy scrive:


In tv ad orari decenti ti offrono "format" quali: Grande Fratello - Uomini e Donne - l'Isola dei Famosi - La Talpa - Amici , ect... spettacolo ed intrattenimento... Per trovare un programma che mi permette di conoscere il costume religioso di altre fedi diversa dalla cattolica, devo attendere l'una e mezza di notte (alle volte persino le due), per poter assistere ad una rubrica televisiva di informazione e cultura ebraica, una volta ogni 15 giorni, o quella dedicata a settimane alterne, a "Protestantesimo" (di cui parlavi) sempre all'una e mezza di notte!!!

Ciao Topsy,
lo ripeto ti stai sbagliando,
io l'ho visto nel pomeriggio,ne sono certo.
Anche perchè innanzitutto la celebrazione era la domenica in
tarda mattinata,e la rubrica protestantesimo nel primo pomeriggio.


Topsy prosegue:

Si, ma questa è la logica del bussines, certamente non quella che sta a fondamento della nostro ordinamento che, assegna allo Stato , e dunque al servizio pubbblico Rai, il compito di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono ai cittadini di godere delle medesime opportunità, tutti alla pari. Il servizio radiotelevisivo pubblico, è un servizio sociale diretto ad assicurare l'effettività della libera manifestazione del pensiero e della libertà di informazione.

Sei al corrente che la l'articlo 1) della legge "6 Agosto 1990 n.223" attribuisce carattere di preminente interesse generale alla diffusione di programmi radiofonici o televisivi? E che Il pluralismo, l'obiettività, la completezza e l'imparzialità dell'informazione, l'apertura alle diverse opinioni, tendenze politiche, sociali, culturali e religiose, nel rispetto delle libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione, è il fine che il nostro ordinamento persegue?

Parliamo tanto di storia della nostra cultura, della nostra bella Italia solo nel corso di dibattiti riguardanti la rimozione o meno di un crocifisso, ma pochi conosco, non solo la storia passata d'Italia, ma neppure le diverse componenti sociali, culturali e religiose che attualmente partecipano alla vita comunitaria.
Ed io che ho sempre creduto (e ancora credo) che sebbene la diversità sia nella natura delle cose, in uno Stato che si professa laico in materia religiosa, a tutti dovrebbero essere offerte le medesime opportunità. Solo quando avremo offerto una tale opportunità al nostro vicino di casa, avremo il diritto di affermare che siamo tutti uguali.



Carissima Topsy,io ti ho fatto solo un esempio,affinchè capissi
ciò che volevo dirti.
D'altronde non è di certo nè colpa mia,nè colpa della chiesa se la stragrande maggioranza degli Italiani si professa cattolica e non
di un'altra professione religiosa.
Come ho già detto in un post precedente,non ho nè mai visto nessun
vescovo o cardinale attaccare crocifissi nelle aule,o che puntassero dei fucili per farlo.
Dici che noi non conosciamo la storia,
credo che non ci voglia tutta questa fantasia
religiosamente parlando,visto che questo è alla fine l'argomento
di cui stiamo parlando.
Basta guardarsi intorno,in quest'Italia e nel mondo,per vedere
che siamo circondati da croci e da crocifissi,che rappresentano
servizi e disponibilità,ispirati dall'esempio di quell'uomo rappresentato in quel crocifisso.
Vi saluto in Cristo Gesù.
Ciao da Filippo65. [SM=g1543902]