00 22/11/2008 07:57
Re: Re:
edinz, 21/11/2008 20.24:



Faccio una premessa: nel post precedente spero sia emersa tutta la mia mancanza di certezze in merito, pur avendo io una morale senza dio.

Non si tratta di un decidere per gli altri fine a se stesso o di limitare la libertà. Se impedisco a qualcuno di uccidere, significa che limito la sua libertà di fare quel che crede? Sì, limito il suo diritto ad agire liberamente ma perché in quel momento ritengo maggiore il diritto della potenziale vittima di poter continuare a vivere.

Nel caso dell'aborto, si tratta di stabilire, secondo me, quanto il nascituro sia già persona ovvero un ammasso di cellule che solo in potenza potranno diventare un essere umano a tutti gli effetti. Nel primo caso sarebbe inequivocabilmente commettere un omicidio.
Occorrerebbero, però, dei parametri condivisi, sulla base dei quali definire la "natura" del feto. Ossia: cosa s'intende per persona? Basta anche una sola cellula che contenga il codice genetico di un uomo, oppure un essere umano già venuto al mondo? In mezzo, ci stanno un numero infinito di posizioni intermedie che avrebbero la loro ragione per essere definite linea di confine della vita umana. Indivuduare quella linea che demarca l'essere o il non essere una persona, ci darebbe la possibilità anche di capire dove finisce il diritto di una donna di sbarazzarsi del proprio feto e dove inizia il diritto di quest'ultimo di venire al mondo. Sarò scettico, ma io non vedo come si potrà addivenire a un accordo unanime in tal senso.

Anche nel caso di malattie e/o malformazioni a cui accenni, non credo si possa discriminare senza il rischio di commettere un errore gravissimo. Una malformazione cardiaca è preferibile a un down solo perché la prima curabile mentre il secondo non avrebbe speranze? Ma chi ci dice che a seguito di quella malformazione la persona non sarà costretta, a esempio, a imbottirsi di pillole per il resto della propria vita e a condurre un'esistenza infelice fatta di rinunce e il down essere sereno comunque perché inconsapevole della propria condizione? Vale anche l'esatto contrario, s'intende.

Tempo fa pensavo di avere le idee più chiare in merito. Paradossalmente, crescendo mi scopro più dubbioso di quanto sarebbe forse lecito aspettarsi da un uomo di 40 anni.




Caro Edinz
credo che NESSUNO abbia il diritto piu di un altro di vivere
e non voglio assolutamente discriminare il fatto di down che non meritano di stare al mondo,
perchè io
per come sono fatta io
non creo prorpio che ce la farei a buttarlo giu,
è sempre mio figlio
e sarei combattuta,ma non riuscirei mai a farlo.
Quello che io voglio dire e che forse non ho spiegato bene,
è che io posso decidere per me stessa
ma non posso permettermi di decidere per qualcun altro!!
Io ho le mie idee,sono fatta in un certo modo per certe cose,e mantengo le mie posizioni perchè io lo decido.
E credo che dovrebbe essere giusto per altri al contrario
anche se questi han idee e posizioni differenti dalle mie.
Un feto,che abbia una settimana o un mese
è sempre vita
e ne son coscentissima,
ma non si può imporre una scelta,perchè io mi dico sempre che posso avere tutte le idee e i propositi milgiori del mondo,
ma solo quando ci si ritrova in una situazione
possiamo capire.
Ci son dei casi in cui,delle donne vengon violentate o anche ragazzine
e rimangon incinte,e li vi son combattimenti grossi atroci per la persona,
ed è vero che il diritto alla vita non spetta a noi negarlo,però se ci pensiamo a quali sentimenti contrastanti e atroci invadono la mente della persona in quel momento
ci si rende conto che solo trvandocisi(speriamo mai)
in una simile situazione possiamo essere in grado di capire.
Non importa che lo spieghi quali siano,ma son atroci solo a pensarli.
SE il bambino condurrà una vita da vegetale,è vero che non spetta a noi negargli la vita,
e che non lo ha chiesto lui o lei di essere meso al mondo,
e che neanche è colpa loro se purtroppo è accaduta una simile disgrazia a delle anime innocenti,
ma è anche vero che l'idea che tuo figlio passerà la vita senza poter cogliere le opportunità per farsi un futuro tutto so,
nello stato vegetativo,
fa male molto male,
e son cose che tristi è dire poco.
Io da esterna
mi dico che non so come reagirei,mi dico che lo terrei ma poi mi dico"SONO EGOISTA??"anche se qui l'egoismo è per ambe due le scelte,
perchè se viene deciso di buttarlo giu,è egoismo perchè son le paure umane della persona che non riesce ad accettare la prospettiva triste e di sofferenza personale,
se viene scelto di tenerlo,
è egoismo perchè non riusciamo ad abortire
e gli diamo la prospettiva del vegetare,e della possibilità in alcuni casi di rendersi conto di ciò che fuori accade,ma che ci son diff atroci che non raggiungerà.
Ripeto,
la vita non spetta a noi negarla ed io Credo questo,
ma non mi sento di giudicare chi lo fa visto che non conosco tutte le reali sensazioni e stati di animo e pensiero di chi ci si ritrova.
Assolutamente disapprovo chi stupidamente
visti i tempi
in cui ci son inforamzioni e mezzi di contraccezione e negligentemente e stupidamente non protegge un rapporto e rimane incinta e poi a priori
lo butta giu!!
Questo io non lo approvo!!MA è anche un altro discorso rispetto a quegli altri,si tratta di stupidità qui!!

Io ho un mio pensiero e ripeto,non riuscirei mai a buttarlo giu,perchè so come son fatta io e cosa vorrebbe dire per me
una decisione di aborto nel mio futuro,
ma non me la sento di dire di no anche per gli altri,che devon prendersi la responsabilità delle proprie decisione e conseguenze,positive o negative che siano!!

Mikela