Carissimi.
Una domanda che mi è venuta spontanea dopo essere stato ad una serata, davvero notevole, alla "Settimana delle Religioni" di Lugano.
Oltre al piacere di rivedere vecchi Amici, in un ambiente, oltre che interreligioso, anche internazionale, ho potuto gustare la bellezza che si prova quando si vedono convergere Culture così differenti, ma che avevano un punto in comune.
Cristiani (tutti rappresentati!), Musulmani, Buddhisti (Tibetani ma anche, da quanto ho visto, Zen), Induisti (con dei testi presenti di Swami Prabhupada, davvero belli: ho il suo commento della "Bhagavad Gita", che aiuta a districarsi in un testo spesso davvero ermetico), e Baha'i (una Filosofia Spirituale nata nel 1840, che punta ad unire tutte le Religioni con un'unica matrice, un po' quello che, anni dopo, farà la Teosofia).
E' stato bello davvero, dicevo, vedere tutte queste Culture Religiose convergere in un tutt'uno. Tutte ai lati, con un albero al centro. Un albero simbolicamente carico di frutti, bellissimi.
I frutti del dialogo, della cooperazione, del sentirsi davvero "Fratelli". Vedere lo stand Islamico e quello Ebraico fianco a fianco era davvero bello.
Con due bellissimi Concerti: uno di matrice Induista e l'altro Ebraico. Ed era bellissimo sentire Canto Ebraici vicino a bandiere tibetane e a simboli induisti.
Ora vengo alla domanda. I Testimoni di Geova non c'erano. Peccato! Essendo Religione riconosciuta, la loro presenza sarebbe stata opportuna, almeno!
Invece niente, Come a tutte le Celebrazioni Interreligiose, che rifiutano.
La mia prima domanda è: come mai? Perché, se vogliono porsi in modo dialettico con le altre Culture, rifiutano ogni forma di dialogo e di scambio? Essendo una Religione riconosciuta, sarebbe bello vederli presenti con i loro banchetti anche in queste occasioni! Invece no! Come mai?
La seconda domanda è più specifica. Supponiamo che un Testimone, quindi regolarmente battezzato, partecipi ad una di queste Cerimonie, e ne ricavi qualcosa di positivo, ripromettendosi di partecipare ad altre serate di questo tipo.
Se ne parla in Congregazione, può per questo essere dissociato?
Se sì, dove è la libertà di fare quello che si vuole, di gestire la propria vita come meglio si crede?
E' possibile che, in qualche caso, se fai un percorso ti venga sconsigliata la partecipazione a cose che non sono compatibili con quel percorso. Ma mai mi è successo che questa partecipazione venisse impedita, pena l'estromissione! Tutto è lasciato alla coscienza individuale!
Qui, invece, mi è parso di capire che, da parte della struttura, c'è una forte intromissione anche in ciò che è la sfera del privato.
Cosa incredibile, ma purtroppo pare vera!
In questo caso, come si comporterebbe la struttura nei confronti di un Fratello che partecipa a celebrazioni interreligiose?
Se potete rispondermi, ve ne sono davvero grato!
Un saluto a tutti voi, con consapevolezza ed armonia, e con il desiderio di ricerca autonoma della Verità.
Sergio.