00 22/10/2008 12:21
Re:
Trianello, 22/10/2008 6.09:

La fenomenologia delle religioni distingue due differenti carismi legati al parlare le lingue: la xenoglossia e la glossolalia. La xenoglossia è la capacità di parlare lingue straniere anche se non le si è mai studiate e di fatto non le si conosce. Questo carisma fu concesso agli apostoli nel giorno di Pentecoste. La glossolalia è invece il dono di parlare in lingue sconosciute (in suoni e frasi più o meno articolate), ma anche di “vaticinare” in una lingua nota, benché in modo criptico. Spetterà ad altri interpretare il messaggio che la divinità voleva trasmettere, ammesso che ce ne sia uno. A differenza della xenoglossia, che è un qualcosa che ha in sé del miracoloso, la glossolalia è un fenomeno assai frequente nella fenomenologia delle religioni ed in sé non ha assolutamente nulla di prodigioso, essendo semplicemente il frutto di un ben determinato stato alterato di coscienza (ampiamente noto e studiato in etno-spichiatria). Oggi la glossolalia è molto frequente in alcuni gruppi e sette cristiane di ispirazione pentecostale che hanno ridotto il Cristianesimo ad una sorta di culto estatico.



il fatto che sia un fenomeno presente anche in altre culture, come può escluderne la presenza di Dio?

non è come dire che siccome il fenomeno estatico è presente anche altrove ed è di origine naturale, allora gli estatici cristiani erano oggetto di un fenomeno naturale che nulla ha a che vedere col soprannaturale?
così le apparizioni, potrebbero essere delle allucinazioni, quindi di origine naturale.








"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
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Ezechiele