Sapete che, mediamente, la gente che come me non ha mai fatto parte di nessuna organizzazione settaria, non conosce nulla non solo di TDG ma nemmeno di Mormoni, Evangelici, Avventisti... Io sono "qui" quasi per caso e altrettanto casualmente oggi, grazie a voi che scrivete e raccontate le vostre esperienze nonché allo splendito sito curato da Achille che ospita il forum, posso vantare un'infarinatura di geovismo. A volte mi capita di chiacchierare con amici e conoscenti che inevitabilente, visto gli ambienti che frequento, fanno parte del novero di coloro che non sanno nulla dei TDG se non ricordarli, anche simpaticamente, come coloro che rompono le scatole la domenica mattina. Ebbene, in tali conversazioni racconto non solo delle peculiarità dogmatiche che spesso vengono considerate bizzarie e nulla più (si tenga presente che l'unico contatto religioso, per quasi tutti, è stato il cattolicesimo) ma mi soffermo soprattutto sugli "usi e costumi" che caratterizzano il mondo dei TDG. Come rimasi a suo tempo senza parole io, così resta la gente con cui ne parlo. Sgomento e incredulità sono le reazioni più frequenti. Addirittura qualcuno mi ha accusato di esagerazioni. Inutile che vi stia a tediare con particolari, potrete senz'altro immaginare quali siano gli argomenti più spinosi. Cultura e classe sociale (che schifo d'espressione!) d'apparteneza delle persone che conosco è piuttosto varia e ho discorso con molti di geovismo, eppure i commenti sono quasi perfettamente sovrapponibili, certamente molto negativi. Partendo da questo, rassicurato del fatto che i giudizi negativi non sono solo quelli del sottoscritto riconosciuto pazzo furioso, continuo a farmi una domanda: com'è possibile che persone che abbiamo definito di diversa estrazione socio-culturale (aggiungo senza evidenti condizionamenti religiosi), abbiano la stessa reazione di rigetto nei riguardi di prassi comportamentali dei TDG, arrivando anche a dubitarne la liceità; mentre ci sono centinaia di migliaia di persone solo in Italia che si conformano a quelle regole e non ne vedono la contradditorietà verso gli insegnamenti della Bibbia stessa, comunque verso un condiviso buonsenso nei rapporti col prossimo, che ereditiamo da una visione illumista e cristiana? Sebbene non sia cristiano, alcuni principi li ritengo condivisibili anche dal punto di vista morale. Se una parziale risposta riesco a darmela per chi nell'organizzazione ci è nato per "ereditata spiritualità" famigliare, resto invece interdetto se penso a coloro che, invece, hanno avuto una formazione culturale e spirituale al di fuori di qualsivoglia movimento settario. In parole povere, mi chiedo come si possa aderire alla WT da adulti, con una personalità e una moralità se non definitive certamente nemmeno solo abbozzate, considerando che l'insegnamento in congregazione, per quanto ho potuto capire, è spesso diametralmente opposto a quanto ritenuto giusto, auspicabile, in ogni caso non scorretto nel "mondo" da cui si proviene.
Rispondetemi... se volete... se potete.
Un saluto a tutti, TDG e non.