00 05/10/2008 19:45
Credo che questo tdG sia parecchio confuso e non conosce la sua stessa congregazione oppure mente spudoratamente.

Opto per la secondo possibilità.

Insomma egli dice

"Preciso inoltre, in riferimento alla domanda n.9 che non esistono regole del genere, ma solo principi.

I principi si applicano secondo coscienza.

La mia coscienza non solo non mi vieta, ma al contrario mi obbliga a sostenere e difendere la mia fede di TdG con chiunque la diffami pubblicamente, dovunque e comunque». "


Cito dal libro Perspicacia (sotto la voce compagnie)

L’insieme dei veri cristiani, pur essendo formato da piccoli gruppi, congregazioni o anche singoli individui fisicamente isolati, costituisce l’“associazione dei fratelli”, una fratellanza espressa dalla parola greca adelfòtes. (1Pt 2:17; 5:9) Per continuare a far parte di questa fratellanza, i veri cristiani devono evitare qualsiasi contatto con chiunque fra loro si faccia promotore di insegnamenti falsi e divisivi. (Ro 16:17, 18) L’apostolo Giovanni diede istruzioni ai compagni di fede di non accettare mai un tale falso insegnante in casa loro e di non salutarlo, perché questo gli avrebbe dato spunto per esporre le sue dottrine distorte e corrotte. Salutare una persona del genere avrebbe indicato un certo grado di approvazione e li avrebbe resi partecipi delle “sue opere malvage”. (2Gv 10, 11) L’apostolo Paolo sapeva che, nonostante tutte le prove che rendevano certa la risurrezione dai morti, la compagnia di coloro che avevano rigettato questo insegnamento cristiano sarebbe stata distruttiva per la fede. Per questo scrisse: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 1Co 15:12-22, 33; vedi APOSTASIA.


Ecco se un tdg vuole continuare a far parte dell'associazione dei tdG DEVE evitare qualsiasi contatto con i fuoriusciti.


Altro che questione di coscienza!



[SM=g1543902]
Veronika