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20 settembre giorno di festa. La "breccia" di porta Pia.

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    eretikus
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    00 21/09/2008 22:54
    Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entra nella Roma papalina, ultimo atto che sancisce l'unità d'Italia.
    Non solo, mette fine ad un potere teocratico totalitario che durava da 1300 anni.
    Il culto cattolico del Papa Rè, non è più "potere temporale".

    Sì, è un giorno di festa per tutti gli uomini liberi.

    Saluti
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    Trianello
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    00 21/09/2008 23:04
    [SM=p1537331]

    Questa la dovevi inserire nella sezione "Umorismo".

    -------------------------------------------

    Deus non deserit si non deseratur
    Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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    edinz
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    00 22/09/2008 12:02
    Ahimè, la liberazione della società civile dalla Chiesa è di là da venire. Culturalmente, è un macigno che ci portiamo sulle spalle ancora adesso e chissà per quanto tempo ancora.

    Un saluto a tutti, TDG e non.
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    predestinato74
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    00 22/09/2008 12:29
    Re:
    edinz, 22/09/2008 12.02:

    Ahimè, la liberazione della società civile dalla Chiesa è di là da venire. Culturalmente, è un macigno che ci portiamo sulle spalle ancora adesso e chissà per quanto tempo ancora.





    fino alla fine del mondo caro mio. mettiti l'anima in pace [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]

    prenditela con Dio e con Gesù, i cattolici ubbidiscono al comando divino di portare il vangelo a tutti, ecco perchè nonostante le persecuzioni, tremende nel periodo risorgimentale, la Chiesa rinasce continuamente dalle ceneri. in questo segue la logica del Cristo che dopo la crocifissione, risorge. e sarà così fino alla fine del mondo.

    guarda in Russia cosa non ha fatto il regime comunista per sradicare persino il pensiero di Dio dal cuore dell'uomo....e adesso la Chiesa ortodossa conosce una lenta primavera.

    niente da fare, l'uomo è religioso nel suo DNA, estirpare questa sua tendenza è impossibile. [SM=x570892]






    "Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
    "Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

    Ezechiele



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    edinz
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    00 22/09/2008 15:28
    Re: Re:
    predestinato74, 22/09/2008 12.29:




    fino alla fine del mondo caro mio. mettiti l'anima in pace [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]

    prenditela con Dio e con Gesù, i cattolici ubbidiscono al comando divino di portare il vangelo a tutti, ecco perchè nonostante le persecuzioni, tremende nel periodo risorgimentale, la Chiesa rinasce continuamente dalle ceneri. in questo segue la logica del Cristo che dopo la crocifissione, risorge. e sarà così fino alla fine del mondo.

    guarda in Russia cosa non ha fatto il regime comunista per sradicare persino il pensiero di Dio dal cuore dell'uomo....e adesso la Chiesa ortodossa conosce una lenta primavera.

    niente da fare, l'uomo è religioso nel suo DNA, estirpare questa sua tendenza è impossibile. [SM=x570892]




    Vacci piano, certe cose non si possono dire così, ci vuole tatto. Potresti essere responsabile della mia prossima depressione... [SM=x570866]

    [SM=g1543902]



    Un saluto a tutti, TDG e non.
  • Paxuxu
    00 22/09/2008 15:31
    Re:
    eretikus, 21/09/2008 22.54:

    Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entra nella Roma papalina, ultimo atto che sancisce l'unità d'Italia.
    Non solo, mette fine ad un potere teocratico totalitario che durava da 1300 anni.
    Il culto cattolico del Papa Rè, non è più "potere temporale".

    Sì, è un giorno di festa per tutti gli uomini liberi.

    Saluti




    Secondo i punti di vista, l'unità d'Italia non c'è stata allora come non c'è tuttora, quindi grande vittoria non mi risulta, storicamente parlando!


    Paxuxu




  • =omegabible=
    00 22/09/2008 18:39
    Re:
    eretikus, 21/09/2008 22.54:

    Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entra nella Roma papalina, ultimo atto che sancisce l'unità d'Italia.
    Non solo, mette fine ad un potere teocratico totalitario che durava da 1300 anni.
    Il culto cattolico del Papa Rè, non è più "potere temporale".

    Sì, è un giorno di festa per tutti gli uomini liberi.

    Saluti



    Ma che dici???? Per essere un giorno di festa per gli uomini liberi ci vorrebbe un'altra Porta Pia ma con ruspe e caterpillar!!!
    Ciao

    omega [SM=x570880] [SM=g1558696]


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    eretikus
    Post: 157
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    Utente Junior
    00 24/09/2008 21:48
    Trianello ilaricamente scrive:

    ________Questa la dovevi inserire nella sezione "Umorismo"._______

    Nella sezione umorismo metterei volentieri le gag del fondamentalista cattolico Rino Camilleri che leggo sul tema del Risorgimento nei Forum cattolici, però in fondo mi dispiace perchè il poveretto è convinto di essere uno storico cattolico serio.

    E considerando che siamo nell'atmosfera umoristica perchè non citare quanto è avvenuto alla commemorazione del 138° anniversario della breccia di Porta Pia a Roma?
    Ma si perbacco.
    Il Sindaco della città capitolina, il fascista Alemanno, dopo avere cercato di riesumare i morti della Repubblica Sociale di Salò "i quali, và sottolineato, furono fedeli al Duce e ai nazisti, fino alla morte ", ha mandato all'anniversario un consigliere comunale, Antonio Torre, ex generale dei Granatieri, il quale ha nominato, commemorandoli, nome per nome, i mercenari "zuavi" difensori del totalitarismo papista, senza nominare i caduti dell'esercito italiano e dei patrioti risorgimentali.

    Questa sì che è da ridere.

    Saluti
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    d4_A6
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    00 24/09/2008 23:24

    Paxuxu 22/09/2008 15.31

    Secondo i punti di vista, l'unità d'Italia non c'è stata allora come non c'è tuttora, quindi grande vittoria non mi risulta, storicamente parlando!

    Paxuxu



    Più che giorno di festa, potrebbe essere un giorno "buono" per riflettere.
    Io ho fatto il mio minuto di vergogna. . .

    "Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato e per coloro che vorranno ascoltare all'affermazione della verità." V
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    predestinato74
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    00 25/09/2008 10:10




    Risorgimento e Cattolicesimo, dibattito sempre aperto
    Intervista a Massimo Viglione



    Può l’unificazione dell’Italia giustificare la guerra di espansione fatta dai Savoia nei confronti della Santa Sede? Le ruberie, gli espropri, le spogliazioni, le persecuzioni nei confronti della Chiesa e dei cattolici?

    A queste ed ad altre domande ha cercato di rispondere in maniera originale Massimo Viglione, docente di Storia Moderna all’Università di Cassino e all’Università Europea di Roma, con un libro "Libera Chiesa in Libero Stato? Il Risorgimento e i cattolici: uno scontro epocale (Città Nuova, pp.272, Euro 18,00)".

    Perchè questo libro? E quali sono le conclusioni a cui è giunto?

    R: Gli studi sulla storia del processo unitario italiano hanno avuto una vera rinascita di interesse negli ultimi venti anni; decine di pubblicazioni, convegni, interviste hanno aperto nuovi scenari nella conoscenza storica degli italiani. Per la prima volta vari studiosi ed esperti, anche di differenti tendenze ideologiche, hanno voluto approfondire la tematica risorgimentale con serenità ma anche con sincerità, cioè senza il solito velo adulatorio e rifuggendo dalle banalizzazioni che negli ultimi 150 anni le scuole storiografiche dominanti - la liberale, la nazionalista, la marxista, la catto-progressista - hanno imposto in maniera acritica quando non fanatica. Ne è scaturita una rivisitazione intelligente e veritiera dell’intero movimento risorgimentale e delle sue conseguenze - in pratica dell’intera storia italiana degli ultimi due secoli - che ha affascinato e continua a coinvolgere un vastissimo numero di lettori non supinamente accasciati sulla “vulgata” dei giacobini prima e dei quattro padri della Patria poi, buoni e santi, e degli insorgenti prima e di Pio IX e dei Borboni e dei “briganti” meridionali poi, brutti e cattivi. Questo libro, che si incentra specificamente sulla guerra che il movimento risorgimentale ha mosso contro la Chiesa Cattolica - dalle origini settecentesche fino agli inizi del XX secolo sotto la zavorra del fanatismo antireligioso massonico - fornisce il quadro generale dell’intero fenomeno come finora non era mai stato presentato, arricchito dalle più recenti acquisizioni della suddetta storiografia. Per il lettore non esperto ma sereno idealmente, le sorprese non saranno poche, e forse qualcuna anche un po’ amara… Ma è il prezzo della verità!

    Sarebbe stato possibile realizzare l’Unità d’Italia senza una guerra tra Savoia e Santa Sede?

    R: Certo, è ovvio. Sarebbe bastato fare la cosa più logica e sensata: fondare il nuovo Stato unitario sulle radici identitarie degli italiani, che affondavano - e affondano tutt’oggi, nonostante tutto - sui precedenti 15 secoli di storia cristiana.
    Invece, si volle procedere in maniera antitetica alla logica per evidente fanatismo anticattolico: si condusse una guerra secolare contro la Chiesa e la fede degli italiani, in pratica contro la stessa identità religiosa, civile e culturale di quelle popolazioni che si volevano riunire in un unico nuovo Stato. È, appunto, il “fare gli italiani” di dazegliana memoria.
    Il problema è che gli italiani già c’erano, da secoli. E infatti, quando dimostrarono di non essere d’accordo con le élites unitariste e anticattoliche, furono sterminati, come nel caso degli insorgenti prima e dei cosiddetti “briganti” meridionali poi. Un numero di gran lunga maggiore di 100.000 italiani dovettero pagare con la vita e con la rovina economica il prezzo della loro fedeltà alla Chiesa e ai propri secolari legittimi sovrani. Molti di coloro che restarono, furono poi costretti ad emigrare per non morire di fame. E si tratta di milioni di persone, come ben sappiamo.
    Non dimentichiamo che il nostro è l’unico popolo dell’Occidente che negli ultimi due secoli, quelli successivi alla Rivoluzione Francese e all’instaurazione del concetto moderno di democrazia, ha subito ben tre guerre civili. Che sembrano ancor oggi tutt’altro che finite nell’animo di molti italiani…

    È esistito un risorgimento cattolico?


    R: È esistito, in quanto la Chiesa Cattolica non ha mai insegnato che l’Italia non potesse assumere forme politiche e istituzionali unitarie. Lo stesso atteggiamento di Pio IX in occasione del 1848 lo dimostra ampiamente. Pio IX cambiò giudizio sul movimento unitario quando si rese conto che lo scopo dei Savoia non era fare la confederazione degli Stati preunitari con a capo il Papa - vale a dire una forma istituzionale e politica rispettosa delle radici identitarie italiane - come previsto dal progetto neoguelfo, bensì conquistare quanto più possibile della Penisola a danno degli altri legittimi sovrani.
    Ma soprattutto quando si rese conto che i vari Mazzini, Garibaldi e perfino lo stesso Gioberti altro non volevano che un’Italia repubblicana e non solo senza Papato, ma definitivamente decristianizzata. Allora, dinanzi a ciò, il papa che per primo aveva simpatizzato non con il liberalismo - dottrina sempre condannata dalla Chiesa - ma con l’idea di un’Italia cattolica e confederale, divenne il primo avversario - o meglio, la prima vittima - di quel movimento che aveva come scopo ultimo la scristianizzazione degli italiani.

    Nel libro lei sostiene che obiettivo dei radicali e degli anticlericali era quello di sovvertire la Chiesa, indicata da alcuni come “vecchio cancro”, e sradicare il cattolicesimo dall’Italia; e che questo progetto ha una continuità nel regime fascista e nelle forze laiciste post Seconda Guerra Mondiale. Può illustrarci meglio questo suo punto di vista?

    R: Come molti storici hanno ormai asserito nei loro studi, penso a un Ernesto Galli della Loggia o a un Emilio Gentile, ma non solo, proprio l’ideologia giacobina e nazionalista allo stesso tempo del movimento risorgimentista ha aperto la strada allo sviluppo dei totalitarismi nell’Italia del XX secolo.
    Il fascismo non ha specificamente combattuto la Chiesa, ma ha tentato di cambiare gli italiani, di creare il “nuovo italiano”; come lo stesso Mussolini spesso dichiarava - e Giovanni Gentile con lui - il fascismo era in fondo il più coerente esito del tentativo di “fare gli italiani”: cioè, del Risorgimento. E si trattava di un italiano non cattolico, evidentemente…
    Quanto alle forze laiciste - sia liberali che marxiste e radicali - … beh, lo possiamo ben vedere non solo in tutto il processo di scristianizzazione attuatosi dopo il 1968, ma anche oggi ogni giorno nella vita politica quotidiana: le sembra che la Chiesa Cattolica, le gerarchie ecclesiastiche, i cattolici in genere, possano dire oggi di vivere in una società che, non dico si ispiri, ma almeno rispetti le radici cristiane dalle quali l’Europa e l’Occidente sono nati e hanno sviluppato la loro millenaria civiltà?
    Come negare che proprio in questi giorni stiamo assistendo a un ritorno di quegli atteggiamenti anticlericali - l’anticlericalismo è sempre il preludio, il primo inevitabile passo, di ogni forma di anticristianesimo - con un inquietante crescendo di toni e anche di azioni contro la Chiesa e la sua dottrina, come anche gli ultimi due pontefici hanno ripetutamente denunciato? E allora la domanda si pone spontanea: dove trovare la sorgente di questo veleno mai esaurito?
    Per quanto riguarda l’Italia, la risposta è ovvia: proprio in quello spirito anticattolico di cui era colma l’ideologia e la prassi politica delle élites liberali, giacobine e repubblicane che hanno realizzato l’unificazione italiana. Unificazione, appunto, e non unità. Lo possiamo costatare oggi ogni giorno nella vita politica della società italiana.

    [Da «Zenit» del 19 febbraio 2006, ZENIT.org]






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