00 07/09/2008 15:15
Ogni testo va interpretato per quello che è, l'autore dell'Apocalisse rivolse la sua "lettera" a sette chiese dell'Asia Minore per sostenerle in un momento di crisi. Lo scritto è ricco di simboli e di richiami agli scritti apocalittici e profetici dell'AT, simboli e richiami che erano chiari per i lettori a cui lo scritto era originariamente indirizzato (tranne, evidentemente, in quei casi in cui l'autore stesso si premura di spiegarli), ma che non lo sono ovviamente così tanto per noi. Ora, è importante avvicinarsi ad ogni brano biblico dapprima con un approccio di tipo esegetico/ermeneutico (tendente a ricostruire il senso del testo nel suo contesto di origine) e poi con un approccio di tipo spirituale (tendente a comprendere quanto in quel testo antico è valido per noi oggi). Uno dei pregi del commento che ho linkato è proprio quello di operare una distinzione precisa, per ogni passo analizzato, tra il commento esegetico e quello spirituale. Per venire a noi, caro Predestinato, ritengo che la tua lettura, da un punto di vista spirituale, sia per certi versi valida.
[Modificato da Trianello 07/09/2008 16:28]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)