00 22/07/2008 20:41
Re:
Polymetis, 22/07/2008 20.05:

"Teologia ebraica primordiale?"

Suppongo che Mario volesse suggerire un confronto l'escatologia ebraica attestata nelle fasi più arcaiche della rivelazione e quella che invece, con l'influsso dell'ellenismo, venne delineandosi in alcuni gruppi del giudaismo del II tempio e del giudaismo della diaspora, con un'anima pienamente sensibile, ad esempio come vediamo in Enoch(con la minuzionsa descrizione dei castighi ultraterreni) e nella Sapienza (dove addirittura il termine usato è athanasia, cioè immortalità).




Il medio giudiasmo è tutto un fiorir di idee e concezioni alternative concernenti la morte, l'immortalità dell'anima e la risurrezione, e riguardo a questi ultimi due, pare proprio che alcuni autori non dovessero avvertire la differenza tra le due concezioni, o non le si dava l'importanza che il nostro razionalismo esige. Accade non di rado che i testi che parlano di tali dottrine non si pongano il problema del rapporto anima-corpo (ad eccezione della Sapienza, se ben ricordo), ed anche quando ritroviamo il tema della vita dopo la morte, ci troviamo di fronte a espressioni che si adattano ugualmente alla risurrezione che alla sopravvivenza dell'anima
In alcuni testi apocrifi certamente appaiono immagini pittoresche dell'oltretomba, ripresi poi in alcuni brani talmudici, che col tempo tuttavia, hanno finito con il costituire più che una dottrina di fede, altro materiale che è andato ad aggiungersi al folklore ebraico (già assai ricco) assieme alla demonologia, il mal'occhio e superstizioni varie.
Nonostante l'ebraismo di oggi, si sia portato tutto questo bagaglio di dottrine dietro (come se temesse di perdersi qualcosa), tra tutte, è certamente la credenza nella risurrezione che si è imposta con maggiore forza, anche se non condivisa universalmente da tutte le correnti(ad esempio dall'ebraismo progressivo).



Per Mario:
...nel tuo intervento avevi accennato alla teologia ebraica primordiale in riferimento a "l'uomo come un insieme di adam, ruah e neshama, l'anima (nephesh) era la persona completa nella sua totalità ... i morti però non hanno un annientamento totale in quanto qualcosa sopravvive...".
Il mio post intedeva semplicemente informare che questa credenza appartiene anche all'ebraismo odierno.

[Modificato da Topsy 22/07/2008 21:57]