00 22/07/2008 19:52

(Mario70), 22/07/2008 17.16:




Le scritture parlano dello stato dei morti come di sonno, sappiamo che la teologia ebraica primordiale concepiva l'uomo come un insieme di adam, ruah e neshama, l'anima (nephesh) era la persona completa nella sua totalità ... i morti però non hanno un annientamento totale in quanto qualcosa sopravvive alla morte in uno stato larvale in un "luogo" chiamato sheol, qui "risiedono le ombre dei morti"...




Teologia ebraica primordiale? [SM=x570868]
Gli ebrei ancora oggi credono che la morte sia un sonno, e ancora oggi, che l'uomo è composto da un elemento spirituale, celeste, che viene dall'alto (neshamà) e uno materiale dal basso (polvere della terra), e che in modo misterioso Dio custodisca l'anima di ogni uomo, sino al momento della risurrezione. Lo Sheol, continua a rappresentare la tomba come il luogo in cui si riflettono le ombre di ciò che gli uomini erano in vita, e che è la Legge Mosaica proibisce di evocare ( dunque sono banditi spiritismo e medium). Metti anche in conto che già in Deut. 29,28 Mosè aveva proibito ogni speculazione sull'Aldilà, perchè "le cose occulte appartengono a Dio", per cui presso l'ebraismo lo Sheol resta il luogo aperto alla domanda.