Per Agabo
“In un altro topic, nel quale si parlava di argomenti simili, ebbi modo di far osservare che le testimonianaze di alcuni 'padri' come Ignazio di Antochia, vanno prese con cautela. Costui, infatti fu un fanatico 'apologo' del martirio inutile e gratuito.”
Se le conoscenze di patristica sono pencolanti non so che farci. Quella lettera fu scritta quando Ignazio era già stato arrestato e dunque gli si profilava davanti agli occhi una morte certa. A questo proposito scrive che ormai è a tal punto proiettato verso questa esperienza da essere portato quasi a desiderarla, invece dell’attesa snervante che lo consuma nell’aspettarla.
La tua prospettiva è invece smaccatamente materialista. E’ San Paolo stesso a scrivere che, se non fosse per il fatto che serve ai suoi confratelli cristiani, preferirebbe morire per essere con il Signore.
Inoltre, non si vede proprio che rilevanza abbia la tua argomentazione. Una persona può anche avere idee strane riguardo al martirio (idee che poi a me non sembrano affatto strane), ma questo non toglie che siamo dinnanzi ad un cristiano del I secolo, e per giunta un vescovo, e per giunta di Antiochia. Vescovo che tra l’altro non ci dice un suo parere ma ci descrive una pratica ecclesiale.
“ma ciò che hanno veramente compreso e non è detto che abbiano sempre compreso correttamente la dottrina apostolica.”
Spero tu ti renda conto di quanto sei improbabile. Loro, che parlavano con gli apostoli faccia a faccia, e se non capivano bastava chiedere, avrebbero capito peggio di te, che tenti di estrapolare cosa credevano gli apostoli sulla base di poche righe di un testo, scritto in un contesto culturale per te alieno, e in una lingua che non sai neppure leggere. Che presunzione…
Evidentemente la Chiesa di Antiochia, che ricevette l’insegnamento da Pietro in persona, praticava un cristianesimo peggiore di quello di Agabo…
Quest’idea è talmente fuori dal mondo che non so perché perdo tempo a risponderti.
“C'è anche da considerare il loro 'background' culturale che poteva con molta probabilità distorcere gli insegnamenti da loro ricevuti.”
O certo, loro avevano un 'background' culturale, mentre tu no? Ma ti rendi conto di quello che scrivi?
Avresti meno 'background' culturale distorcente tu, che abiti a 20 secoli di distanza e non parli la loro lingua, di loro?
“Non sono certo uno specialista dei testi del Mar Morto, ma tali Testi hanno dimostrato che le Scritture dell'AT sono state sostanzialmente coservate bene rispetto ai Testi che si possedevano prima del loro ritrovamento. ”
A parte che non vedo proprio cosa vorrebbe dire quel “sostanzialmente bene”. Per il letteralista anche una frase diversa può incrinare la fiducia nella parola di Dio. Basta una parola a cambiare il senso di una frase. Ma, se è così, e di differenze ce ne sono parecchie, perché si sceglie un testo in un determinato stadio redazionale piuttosto che un altro?
Inoltre, mi spieghi cosa c’entra il fatto che a Qumran sono stati trovati parti dei testi dell’AT?
Io non ho minimamente parlato della trasmissione del testo, ma del canone. Un testo può tramandarsi integro per epoche, ma io non ti ho chiesto se si è conservato bene, bensì in base a che cosa lo consideri parola di Dio. A Qumran ad esempio è stata trovata tutta una serie di letteratura da te oggi considerata apocrifica.
Tornando al NT, non ha nessuna rilevanza se la lettera agli Ebrei si sia conservata bene, ma in base a che cosa tu la consideri facente parte di quel corpus di libri chiamato Nuovo testamento. Giacché in nessun punto della Bibbia sta scritto quali siano i libri della Bibbia, quest’informazione è per l’appunto una tradizione, affidata alla Chiesa, e per la precisione è un’informazione che nella sua forma attuale risale al IV secolo. Perché dunque tu accetti una tradizione consolidatasi nel IV secolo chiamata canone e non il realismo eucaristico della medesima Chiesa che è ben più antico di quel canone?
"sostenitori della Tradizione dovrebbero sottoporre essa Tradizione allo stesso vaglio al quale essi sottopongono le Scritture..."
E secondo te la filologia patristica di cosa si occupa?
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)