00 15/06/2008 13:34


Ciao a tutti,

grazie a nonna Pina per le chiarificazioni che hai scritto e per il link che hai indicato, quando avrò abbastanza tempo lo andrò a visitare [SM=g1537336]


Grazie anche a Cavdna per i chiarimenti, soprattutto questo:

v. 5. Il secondo esempio di punizione e salvezza è la storia del diluvio e del salvataggio di Noè. Il diluvio è concepito come crollo del mondo antico, ossia di tutta l’umanità di allora. In seguito la riflessione si è domandata se il diluvio fosse parziale o totale. Alla 2 Pt tale questione è ancora estranea. Essa, con tutta la tradizione antica, ritiene che il diluvio fu universale. Noè fu salvato "come ottavo", come dice il racconto della Genesi (8,18), secondo cui Noè prese con sé nell’arca sua moglie, i suoi tre figli e tutte le sue nuore. Egli è detto "annunciatore della giustizia" perché esortava a una vita retta. Dal Genesi (6) non risulta che Noè avesse esortato la generazione del diluvio alla penitenza, ma lo afferma la tradizione posteriore (Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche 1,74; ecc). Noè esorta alla giustizia (= comportamento di cui Dio si compiace) perché egli è giusto....."


che è la risposta alla mia domanda su cosa potesse significare la lezione del diluvio.


Rimane il fatto che Gesù citò proprio il modo di fare dei contemporanei del diluvio come modo di fare negativo in quanto indifferente al messaggio che Noè stava mandando loro col suo lavoro all'arca indicante un reale intervento divino il quale, se non gli avrebbero dato il giusto peso, li avrebbe portati alla distruzione.

Dalle, seppur brevi, parole di Gesù, sembra ci credesse anche lui al diluvio, a meno che, con le sue parole non si riferisse a ciò che hai riportato tu nel pezzo evidenziato, senza però demolire la credenza dei suoi contemporanei che, penso, credevano all'effettivo avvenimento del diluvio.


Ciao e grazie ancora, Maripak [SM=g1537196]