00 10/06/2008 20:14
Non capisco cosa c’entri la risposta che hai postato con quanto avevi scritto. Nella tua “requisitoria” non avevi affatto parlato di maiuscole, e dunque non capisco perché ti è stato replicato qualcosa su questo punto: o m’è sfuggito qualcosa nella lettura?
Chiariamo:
a)E’ verissimo che i manoscritti greci sono scritti in maiuscolo e in lettere attaccate
b)La distinzione tra “eruzione dei copisti ebraici” ed “erudizione dei copisti cristiani” dimostra che il signore in questione non ha mai studiato filologia. In primis perché non è vero che il testo ebraico sia stata tramandato con maggior accuratezza di quello greco, come testimoniano le numerose varianti, sia all’interno della tradizione masoretica sia all’interno fuori di essa (es. Qumran). Inoltre la capacità di copiare un testo non c’entra nulla con l’essere degli “eruditi biblici”, anzi la prima cosa che ti insegnano a filologia classica è che i migliori copisti sono i semianalfabeti, perché riportano lettera per lettera senza che il loro cervello intervenga nella comprensione del testo facendogli immaginare delle parole che non ci sono. Più una persona conosce la lingua del testo che copia, e più la sua mente è portata a leggere l’inizio della parola immaginando erroneamente il resto, o a scambiare due parole simili ma comunque sensate. Nulla di tutto questo avviene se si mette un coreano a trascrivere un testo latino, e infatti quando furono digitalizzati per la prima volta i testi classici (nell’era pre-scanner) le università americane si servirono di asiatici.
c)I suoi giudizi sui Padri della Chiesa sono clichè del peggior tipo, quel signore usa parole come “filosofie pagane”, “gnosticismo” e “platonismo” senza sapere neppure cosa sta dietro a questi nomi, o cosa abbia scritto Platone, di cui siamo certi non ha mai letto una riga. Definire un Padre della Chiesa uno “gnostico” è una contraddizione in termini, perché lo gnosticismo è una delle correnti ereticali contro cui i Padri della Chiesa si sono battuti maggiormente, e per definizione tautologica chi è gnostico automaticamente non è un Padre della Chiesa, visto che tra le posizioni più eclatanti dello gnosticismo c’è la negazione dell’Antico Testamento, la negazione dell’incarnazione, ecc. (tutte cose molto poco cattoliche)
d)Quei Padri della Chiesa che l’autore critica ferocemente facevano parte del cristianesimo da ancor prima che la Chiesa avesse quel corpus di scritti chiamato Nuovo Testamento, che nella sua forma attuale non è attestato prima del IV secolo, scritti come Ebrei e Giacomo sono entrati nel canone solo a queste date. Vale a dire che la Chiesa, e i Padri, credevano alla divinità di Cristo e alla Trinità da ancor prima di avere il Nuovo Testamento che il nostro amico vorrebbe usare come metro per giudicarli. Evidentemente crede che il Nuovo testamento sia un libro caduto rilegato dal cielo nel I secolo e ignora che è una creazione interna alla Chiesa modellatasi progressivamente tra II e IV secolo, con la spiacevole conseguenza che se i Padri della Chiesa erano degli apostati allora il Nuovo testamento è stato messo insieme da degli apostati, anzi per voler dare la ciliegina sulla torta la prima attestazione del canone del NT attuale è in uno scritto del principale difensore della Trinità, cioè una lettera festale di Atanasio del 367 d.C.
Se non è d’accordo con questi dati, chiedigli di mostrarti dove starebbe il NT attuale con tutti e soli i 27 libri che attualmente lo contengono prima di questa data.
e)E’ del tutto ridicolo sostenere che i copisti cristiani commettessero più errori degli eruditi pagani loro coevi. I testi antichi della letteratura classica ci sono giunti con un numero di varianti del tutto simile a quella del Nuovo Testamento (ovviamente in proporzione: se nel testo del NT abbiamo più varianti è perché ci rimangono molti più manoscritti)
f)Da dove si deduce che quel Io Sono è assoluto? Dal fatto che quella riga di greco è un errore grammaticale. Non so quanti di voi abbiano una formazione classica, ma sperando almeno in una formazione liceale, cioè nel fatto che tutti abbiano studiato almeno latino, cercherò di spiegarmi facendo appello alla vostra memoria. Ricordate che cos’è la consecutio temporum? In breve, come in tutte le lingue, se lego due frasi il tempo della frase antecedente influenza il verbo che devo usare nella conseguente. In italiano non posso dire “prima di prendere il treno, fui andato a casa”, devo dire “prima di prendere il treno, andai a casa”. In greco è lo stesso: a seconda del tempo del verbo che precede, e del tipo di costrutto in base all’analisi del periodo, possiamo dire che quella frase in greco è un errore, non si costruirebbe così, a meno che Giovanni non voglia per l’appunto staccare Gesù dalla temporalità, e cioè non dire che “c’era”, ma che “è”. La frase con l’ “Io sono” assoluto è un pugno nell’occhio in greco esattamente con in italiano, ed è fatto apposta.
h)La vexata quaestio sulla religiosità di Costantino ha appassionato il mondo accademico per decenni, e non saranno certo delle scialbe battute a risolverlo. Comunque oggi la critica, nonostante i TdG non facciano altro che citare pubblicazioni di trent’anni fa per illudersi di aver ragione, è concorde nel ritenere sincera la conversione dell’imperatore. E quando dico “la critica” intendo gli specialisti della questione. Per uno sguardo sulla questione si può leggere con profitto dal classico recentemente aggiornato M. Sordi, I cristiani e l’impero romano, Milano, 2004, Jaca Book, pag. 172 e seguenti (nella nota di pagina 172 c’è una copiosa bibliografia sulla cosiddetta “questione costantiniana” e la valutazione di tutti i presunti simboli solari durante il regno di Costantino).
g)Non esiste nel mondo pagano qualcosa di simile alla Trinità cristiana, e questo l’ho spiegato mille volte ai TdG e agli sbandieratori di quell’opuscolo capolavoro di sempliciottagine chiamato “Dovreste credere nella Trinità?”. Il paganesimo coevo non conosceva alcun culto di tre dèi che fossero considerati un solo dio, bensì di semplici culti ternari con tre divinità ben separate. Inoltre questi culti ternari non hanno carattere panellenico bensì sono siti in singoli santuari, dove ad esempio si tributava culto a Leto e dunque per associazione di suoi figli Diana ed Apollo. Ma questi sono fenomeni locali, di dèi associati in singoli santuari perché avevano funzioni simili o perché imparentati, non esiste alcuna Trinità (se non nelle fantasie della storia delle religioni della prima metà del novecento e dell’ottocento). Come già detto l’ossessione di vedere delle “trinità” ovunque è tramontata da cinquant’anni, esattamente come espressioni senza senso che si trovavano nei saggi del secolo scorso del tipo “trinità platonica”, terminologia ascientifica onnipresente nelle citazioni paleolitiche riportate negli opuscoli TdG (quando al contrario in Platone non esiste nessuna Trinità, e ve lo garantisco personalmente visto che mi sono laureato su di lui). Se qualcuno è in grado di mostrarmi una Trinità nel mondo pagano coevo al cristianesimo si faccia avanti, io sono qui a sentire che fonti antiche vuole citare e ho tutta la biblioteca della mia università per controllarle una ad una, dai frammenti di papiro di Ossirinco alle opere di Plutarco.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)