00 24/05/2008 16:44
Carissimo Sonny
Sicuro! Questa tua è una obiezione intelligente. E intelliegnza vuole che si trovi la strada per uscire dal dubbio di possedere esclusivamente convinzioni soggettive. A volte lo si fa solo appoggiandosi, confortati dalle testimonianze di altri che dicono di condividerle. Ma, pensandoci bene, sempre attanagliati dal dilemma che un centinaio o migliaio di zeri messi assieme valgono sempre zero. Perciò che questo nugolo di amici che condivide con me le mie convinzioni fosse fatto tutto di illusi, che conforto ne avrei? E come uscire da questo dubbio?

Caro Sonny, non offenderti se ti rivelo che questa problematica dello uscire dalla probabilità e dall'opinione per approdare alla certezza, che tu riferisci in questo momento alle sole verità di fede ricavabili dalla Bibbia, è stata già amplissimamente trattata nel corso dei secoli relativamente al problema generalissimo della verità e della conoscenza del reale. Lo hanno fatto fior di cervelli, e lo si fa tuttora, in quella branca di sapere che si chiama "filosofia". Cosa della quale i TG vengono deprivati furbescamente con lo spaventapasseri di una fasulla demonizzazione biblica.
Questa demonizzazione inculcata dal CD crea nei fedeli TG una lacuna, uno scarto logico nel loro modo di pensare che, tra tanti danni, ne produce due di gravissimi:
1) Toglie loro l'acutezza dell'analisi, così che riesce loro difficile distinguere ciò che è certamente provato da ciò che è probabile (i nostri sforzi cattolici per cercare di dimostrare la contraddizione di ritenere la Bibbia libro indipendente dalla Tradizione orale della Chiesa ne sono ampia prova);
2) Genera nei fuoriusciti il terrore panico (istintivo e a-razionale, che perciò ragionandoci con calma si potrebbe superare) di passare da un soggettivismo all'altro e, se va male, di cadere dalla padella nella brace.

Purtroppo, come ho detto più volte, io qui sono ligio al regolamento del forum che non accetta che se ne faccia il piedistallo per una trattazione che risulti, o direttamente o indirettamente, apologetica della propria fede. E perciò ho sempre rifiutato di trattare questa tematica e continuerò ad esimermene.

Posso solo consigliare a chi sente questo lacerante problema della certificazione di fare un percorso accelerato ma approfondito di introduzione alla filosofia.
Ove si accorgerà con stupore che il CD fa filosofia e chiunque ritenga di non fare filosofia e di non volerla fare, di fatto, oltre le sue parole, adopera come strumenti operativi del pensiero e concetti acquisiti, del materiale che deriva da un esercizio inconscio della disciplina filosofica. Solo che appunto non conoscendone le costrittività logiche, spesso usa il meccanismo e i concetti in modo incongruente venendo a creare problemi che non esistono e ad appoggiarsi a nuove posizioni che sarebbero invece da analizzare criticamente per scoprirne l'inconsistenza.
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est modus in rebus