00 30/04/2008 23:47
Caro jwscientist, scrivi:


Ora quando si chiede alle Religioni come a tutte le istituzioni liberali, di comportarsi in modo Etico e morale, non si va a spulciare la Dottrina e le idee delle singole organizzazioni .



E’ qui che fai confusione, perché parli delle “religioni” come se fossero degli enti morali capaci di agire, ma le “religioni” non sono questo, sono un complesso di dottrine e di pratiche e, pertanto, non possono essere giudicate per quello che fanno i loro adepti, ma per il contenuto delle loro dottrine. Ora, per quanto, ad esempio, è capitato diverse volte nella storia che dei Cristiani abbiano commesso atrocità proprio in nome della propria religione, quello che dobbiamo domandarci è: è stata la prassi propugnata dalla loro religione di appartenenza a spingerli a fare ciò che hanno fatto o non sono stati piuttosto degli altri motivi e la religione è stato solo un modo di mascherare i suddetti? Nel caso del Cristianesimo, che è la religione dell’amore, mi sembra proprio che lì dove in nome di Cristo si siano commesse ingiustizie, lo si sia fatto contravvenendo ad uno dei comandamenti essenziali dell’etica evangelica (che vuole che ognuno ami il proprio prossimo come se stesso), per cui la religione cristiana non ha nulla a che vedere con tali ingiustizie, la cui colpa ricade esclusivamente su chi le ha commesse.
Questo, fermo restando che senza un’etica oggettiva a cui far riferimento ed in base alla quale valutare la liceità delle azioni umane, rimane impossibile parlare di una scala di valori su cui misurare lo spessore etico delle varie religioni ed ideologie.
[Modificato da Trianello 01/05/2008 18:01]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)