Questi sono consigli pratici che ho trovato leggendo quel magnifico libro di psicologia positiva: Le ipotesi della felicità.
Non sarà la Bibbia, ma questi consigli sono veramente pratici.
"Prendiamo in esame gli errori ‘degli altri’:
Pensate ad un recente conflitto interpersonale con qualcuno che vi sta a cuore e poi cercate mentalmente un modo nel quale la vostra condotta non é stata esemplare.
Forse siete stati un po insensibili (anche se avevate il diritto di esserlo), o offensivi (anche se lo pensavate), o inconsistente con i vostri principi (anche se potete prontamente giustificarli). Poi iniziate a esaminare la situazione e gli errori commessi da voi stessi, comincerete allora a cercare freneticamente argomenti dal vostro ‘avvocato’ interno, cercandovi scuse e biasimando l’altra parte, ma cercate di non dargli ascolto.
Siete in missione alla ricerca di qualcosa, almeno una, nella quale avete sbagliato. Quando estraete una scheggia, fa male, per un po, brevemente, poi provate sollievo, perfino piacere.
Così, quando trovate un errore nella vostra condotta, farà male, per un po, brevemente, ma se poi continuate nella ricerca degli errori riconoscendoli, sarete ricompensati con una punta di piacere mista, stranamente, ad un sentimento di orgoglio. Si tratta del piacere di prendersi le proprie responsabilità dovute alla propria condotta. Questo é il sentimento dell’onore.
Cercare gli errori in se stessi é la chiave per sopraffare l’ipocrisia e il voler emettere giudizi che rovinano cosi tante relazioni preziose.
Nel momento che riconoscete il contributo che avete portato alla nascita del conflitto, la rabbia si allenta – forse solo un po, ma abbastanza da rendervi consapevole che dall’altra parte vi é qualche merito. Potete forse, anche continuare a credere che siete nel giusto e l’altra persona é nell’errore, ma se potete cominciare a pensare che un po nel giusto e l’altro é un po nell’errore, avrete allora le basi per delle reali non-umilianti scuse. "
Non male vero?
........................
"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré
Claudia