00 10/03/2008 13:14
Re: Scusa, predestinato, se entro nel
Vecchia Marziana, 10/03/2008 10.47:

discorso con l'incompetenza degli ignoranti. Lo faccio perchè qui posso esprimere i miei pareri ed essere corretta, e, quindi ,imparare.
Se come dici tu, ma credo ironicamente, Gesu' era un "bricconcello" che aveva bisogno di dimostrare con i miracoli la Sua unione con il Padre, era perchè rompeva le "regole" di quei tempi:
Criticava aspramente i Farisei, parlava con una donna (Samaritana, per di piu' e anche...spregiudicata), apprezzava, insomma chi era considerato un paria e disprezzava i notabili.
Gli "ortodossi", anche se avevano fede in Lui, qualche volta dubitavano... è così?

Nonna Pina




naturalmente ho giocato. ho giocato all'"estrapolatore", ho cioè citato delle frasi estrapolate dal loro contesto per avvallare la mia visione, e cioè che dicendo "io sono nel Padre e il Padre in me", Gesù abbia solo voluto dire che egli è in armonia con la volontà del Padre.

se si legge ciò che viene prima e dopo quelle frasi, appare chiaro che l'affermazione di Gesù non può essere così sempliciotta.

In Gv 14:10ss Gesù sta facendo il suo ultimo discorso di addio ai suoi disceploi. discepoli che hanno seguito Gesù per i 3 anni del suo ministero pubblico che ormai volge al termine.
Gesù non ha più bisogno di convincere i suoi che egli è stato mandato dal Padre.
Ciò che è difficile credere, l'oggetto della fede, è credere che egli sia "una cosa sola col Padre".

è tanto difficile crederlo (tant'è che la fede è un dono), che vi è chi lo vorrebbe lapidare per un'affermazione che suona agli orecchi dei giudei come una Bestemmia vera e propria:

Giovanni 10:31 I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.

Credere non significa semplicemente che egli provenga dal Padre (lo credono anche i musulmani), credere significa accoglierlo come "il Signore", colui che pur essendo altro dal Padre, è una cosa sola con lui.

questa è la fede cristiana.

Gesù sa che è difficile crederlo, per questo si appella alle sue "opere", per questo afferma che solo colui che il Padre attira, può venire a lui


Giovanni 6:44 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato


si tratta di un dono a cui poi siamo chiamati ad aderire con tutto il nostro essere, la fede è insieme Dono e Sforzo umano.

I discepoli a cui Gesù parla hanno già avuto il Dono (in quanto attirati dal Padre), ma devono fare anche uno "Sforzo" di fede per credere in ciò che ai loro sensi sfugge.

In questo senso i miracoli aiutano a fare questo salto di fede.









"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele