00 24/10/2008 11:01
19. RUMINAMENTO DEL “KAT” SUL RUMINAMENTO DI “TEST”

Però, mica scema quella TEST!
Questo sfata l’opinione grossolana e impietosa che alcuni nostri operatori pastorali formulano parlando alla leggera di “lavaggio del cervello” quando valutano il condizionamento mentale che gli aderenti a Sette e Nuovi Movimenti religiosi subiscono.
Se così fosse nessuno potrebbe mai rendersi conto di nessuna incongruenza di dottrina e di conseguenza nessuno potrebbe uscire da quel “circolo chiuso” che sono questi movimenti inventori di miraggi.

La realtà – e il forum di Achille lo dimostra ad abundantiam – è che molti Testimoni (sia lode alla loro intelligenza!), seppur con difficoltà, prendono coscienza sia dei condizionamenti ricevuti (che sono reali ma non tali da togliere la libertà e il comprendonio), sia delle distorsioni della verità: quelle individuate già vent'anni fa da Don Minuti e relative al senso del messaggio biblico; alla manipolazione perfino testuale della Bibbia; agli autori citati che vengono potati ad arte; e perfino a verità storiche e scientifiche. Nel momento che i TG più riflessivi e che hanno mantenuto davvero un'attitudine bereana ne prendono coscienza, anche solo di alcune di tali distorsioni ma dirompenti - come ad esempio la faccenda della connivenza della WT con la bestia apocalittica che sarebbe l’ONU -, mettono in moto tutto un lavoro di verifica e di accertamento al fine di controllare se tali accuse e rilievi sono veri o falsi. E, riscontrato poi che corrispondono alla realtà, si mette in moto la seconda fase del chiedere spiegazioni, e quando queste non vengono e al loro posto vengono intimidazioni* allora ecco che la libertà viene liberata e i soggetti escono dalla Torre.
E vero che la nostra TEST, nonostante sia "secondo il mio cuore", ancora non ha iniziato a fare tale processo ma intanto io le offro il materiale su cui riflettere e spero che un giorno…
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* Beninteso mica si tratta di intimidazioni fisiche, tipo percosse o peggio. Si tratta di quelle che derivano innanzitutto dalla paura di perdere l’affetto dei propri cari che restano aderenti al movimento, i quali, per “motivi teocratici” negheranno l’affetto al proprio genitore o figlio/a e ridurranno al legalmente indispensabile ogni rapporto parentale. Così pure si teme come la morte l’ostracismo da parte degli ex fratelli che non ti rivolgerebbero più neanche il saluto se esci dal gruppo. Se poi sei un commerciante, foraggiato dalla clientela dei fratelli, devi temere anche un danno economico dal loro allontanamento. Se stavi in alto nella gerarchia dei “privilegi” perderai completamente ogni onorabilità e rispetto giacché ti qualificheranno come un “cane tornato al suo vomito” o a una “scrofa che si rivoltola nel fango”. Se per caso fossi uscito per dissenso relativo al modo di trattare-maltrattare i fedeli cioè sulla gestione disciplinare attuata dagli anziani, ma hai mantenuto la stessa fede geovista, temerai con terrore anche la tua prossima distruzione da parte di Geova; ti sentirai come un pesce fuor d’acqua scaraventato in un mondo che credi preda di Satana, ove ogni essere umano è “nemico di Geova” e perciò tuo nemico; non avrai più alcun amico e (tanto per chiudere un elenco che potrebbe allungarsi a dismisura) ti sentirai sempre sulla corda, analizzato e giudicato dai tuoi stessi familiari che dovranno riferire se il tuo comportamento è massimamente rispettoso della loro credenza o se per caso crei loro “impedimento alla pura adorazione”, nel qual caso rischierai anche il divorzio “per motivi scritturali”.
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Quindi devo concludere che TEST è in gamba perché, da vera “bereana” non si tira indietro chiudendosi a riccio, sfuggendo alle analisi che le propongo, come fanno tanti che credono di essere bereani ma non si accertano di niente.
Del resto è ben buffo l’atteggiamento di chi svicola dal rispondere a tono alle mie domande di cattolico. Sono o non sono io il soggetto da conquistare? E quindi se io ho certi precisi problemi da risolvere per convincermi che loro hanno la verità, che coerenza c’è a eludere le domande o a non dar loro delle risposte ragionevoli? Ma davvero vogliono ridurmi a uno che domanda: “Con chi si sposò Caino”?

Vero è che forse ai loro occhi le loro risposte, abborracciate e insoddisfacenti, sono ragionevoli e ritengono che se io non le accetto è perché sono di “cuore non sincero” o non sono “giustamente inclinato per la vita eterna”. Eppure io, in tutta sincerità, non solo tengo alla vita eterna ma perfino a quella in cielo, e quindi dovrebbero temere che trascurandomi rischiano di perdere l’occasione di catturare un Unto! Oltretutto, penso, che gli Unti, facendo parte della “famiglia reale” sono i depositari del messaggio biblico che loro sminuzzano alle “altre pecore” e solo in ciò che le riguarda. Quindi dovrebbe essere normale ipotizzare che un eventuale Unto, anche se ancora cattolico, abbia da Geova (che lo conosce avendolo eletto Lui “dalla fondazione del mondo”), una certa perspicacia maggiore e quindi una bereanità innata rispetto alle normali “altre pecore” che vengono pescate dal mare magnum dei cosiddetti “cattolici anagrafici” o “cattolici nominali” di cui è piena l’Italia.

Comunque a me interessa solo che TEST sia e rimanga una tiggiessa “secondo il mio cuore” e cioè che non si tiri indietro di fronte a nessun problema, domanda e critica, e mi segua dovunque le riflessioni ci portano. Nessuno me la strapperà di mano. Neanche un veto che le venisse da Brooklyn. Su questo ci si può scommettere.
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est modus in rebus