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16. DOMANDE CONTENENTI LA RISPOSTA: UNA VERA GENIALITA’

TEST - Se non le spiace io vorrei parlare dell’anima.

KAT – Anzi! Mi farebbe un sacco piacere. Ma io penso che dovremmo dare un'altra testimonianza di apprezzamento al Dott Aveta, cogliendo almeno un altro punto delle sue ricerche.

TEST – Apprezzamento? E perché mai?

KAT – Per aver stimolato la nostra ricerca e accertamento bereani. Mica pretenderà che tale stimolo le venga dagli stampati geovisti, vero? Quelli fanno di tutto per “dire” che bisogna essere bereani, e ti illudono di esserlo semplicemente perché ti fanno continue domande alle quali non si può rispondere che affermativamente.

TEST – So che le chiamate domande “suggestive” o “retoriche”.

KAT – Precisamente. Sono domande alle quali sarebbe idiota rispondere in maniera negativa in quanto spingono ad una ovvietà tale che dissentirvi è ridicolo. Anzi, facciamo così. Visto che questo argomento delle domande suggestive è importante facciamone occasione di un incontro a parte. Poi proseguiremo con il Dott. Aveta, spulciando da un altro suo lavoro.

TEST – Va bene, potrebbe farmi un esempio di queste speciali domande?

KAT – Certo! Prendiamo Potete vivere e leggiamo a pagina 32, paragrafo 20. Dice: «Cosa fareste se vi fosse dimostrato che ciò che credete è sbagliato?» Avanti me lo dica: che farebbe lei?

TEST – Se mi fosse “dimostrato”? Ovviamente mi correggerei. Cambierei opinione. Lei no?

KAT – Idiota chi non lo facesse! E noi qui stiamo facendo omaggio all’intelligenza non alla stupidità. E’ chiaro. Sia io che lei e chiunque, se è intelligente non potremmo rispondere che così. Lo vede? E’ una domanda retorica che non dà adito che a una risposta monodirezionale. Proseguiamo, perché in questo breve testo ce n’è un bel mazzetto: «Supponiamo che vi rechiate in macchina in una certa località per la prima volta. Avete una carta stradale» - e non occorre essere bereani per capire che si sta facendo una metafora della la Bibbia, vero? È lei la carta stradale ovviamente!– «ma non avete avuto il tempo di controllarla bene.» – anche questo è interessante; evitano di colpevolizzarti per non aver studiato la Bibbia quando eri cattolico. Poverino, ti dicono, non hai avuto tempo! E’ vero. Hai 50 anni, forse potresti pensare che non hai voluto? Ma scherzi? Non hai potuto per mancanza di tempo. Oggi del resto lo dicono tutti che non c’è più tempo per nulla!… - «Qualcuno vi ha indicato la strada. Vi fidate, sinceramente convinti che vi abbia indicato la strada giusta.»

TEST – Quel qualcuno, se la metafora si riferirà alla Bibbia, penso che sia il prete.

KAT – Lei afferra il punto al volo, sorella. Complimenti! E’ il prete. Un prete che, al tempo di cui parla il volantino “Roma e la Bibbia”, il CD insinuava che cercava di occultarla al popolo, vero? Adesso invece, visto che Papa Giovanni XXIII lanciò l’iniziativa della Bibbia in ogni famiglia (la famosa edizioni Paoline a 1000 lire) si insinua che te la travisa ricavandone indicazioni sbagliate. Continuiamo: «Che dire se qualcuno vi avvertisse dell’errore?» Ecco un’altra domanda retorico-suggestiva. Vogliamo rispondere in coro?

TEST & KAT – Ci correggeremmo! Ascolteremmo con attenzione la nuova indicazione. E’ ovvio, a noi interessa la verità, interessa andare nella direzione giusta e non fuori rotta. Ma che domande sono!?

KAT - «Che fareste se usando la vostra stessa cartina, vi mostrasse che siete sulla strada sbagliata?»

TEST – Oh, Geova benedetto, che farei? Cambierei direzione, si capisce. Sarei stupida se non lo facessi.

KAT – E sarebbe stupida anche se a questa risposta rispondesse diversamente da come ha risposto. Siamo ancora alla insistenza su domande suggestive. Domande che ti danno l’impressione di essere intelligente e di ragionare e decidere per tuo conto. In realtà ti stanno conducendo come si fa con l’asino tirato per la cavezza.

TEST – Non posso che convenirne. Del resto questo non è un punto dottrinale su cui mi asterrei da ogni ammissione. Si tratta di metodologia. In effetti, guardando attentamente, l’argomentazione proposta da Potete sta procedendo così, in maniera costrittiva, anche se a mezzo di domande che, in quanto domande, dovrebbero lasciare possibilità di rispondere in un modo o in un altro.

KAT – E non è finita qui! La finale è ancora una domanda suggestiva di quelle offensive (che però a me mi ha fatto sbellicare dalle risa perché mi ha ricordato una domanda del quizzario per la patente di guida. Ma questo sia detto tra parentesi). La domanda suona così: «Per orgoglio o testardaggine, rifiutereste di ammetterlo?»

TEST – Beh, qui almeno hanno dato due possibilià…

KAT – Ma tutte e due colpevolizzanti! Ovvero se rifiuti di ammettere la nuova direzione del “qualcuno che ti avverte dell’errore” tu non hai alternative: o sei orgoglioso o testardo. Quale persona al mondo, trattandosi della Bibbia, la Parola benedetta di Dio che è il più grande tesoro che abbiamo e che vogliamo conoscere perfettamente, quale persona mai di fronte a Dio che vuole regalarci la sua Verità preferirebbe essere orgoglioso o testardo rifiutando le indicazioni necessarie per la propria salvezza? E’ vero o no che nel cervello frulla tutto questo e che perciò non si può che dire: “Ma per carità! Non lo rifiuterei mai! Non sia mai che davanti a un tal dono di Dio io mi comporti da orgoglioso o da testardo!”

TEST – Non posso non convenirne. Non c’è possibilità – a meno che non si sia deficienti o autolesionisti – di opporsi, di obiettare alcunché, di scegliere un’altra soluzione. Se le alternative consistono nell’essere schedati come orgogliosi o testardi!… Ma mi tolga una curiosità. Lei come risponderebbe a questa domanda?

KAT – Io risponderei tranquillamente che non voglio essere né orgoglioso né testardo, ma neanche ciuco che si fa tirare per la cavezza. E troverei un’altra alternativa, anzi due, che mi permettono di rifiutare, cioè di non ammettere che prenderò senz’altro la nuova direzione indicatami dal “gentile” avventore (che ovviamente, nella metafora biblica, sarà il Testimone di Geova ).

TEST – Cioè che direbbe?

KAT - Direi che mi riservo di accertarmi se quella nuova direzione indicatami sia giusta. Infatti anch’essa potrebbe essere sbagliata, e potrebbe esserlo o per incompetenza o per interesse. Per incompetenza? E come no? Di dottrine sbagliate se ne tirano tante dalla Bibbia. Il nugolo di denominazioni cristiane lo prova a iosa. Su certe cose tutti convengono, ma su altre direzioni ognuno indica una strada che ritiene giusta. E qui sì che va detto “orgogliosamente” perché quando non si ha il carisma della infallibilità logica vorrebbe che si fosse umili e possibiliti. Per interesse? Anche questa eventualità, prima di accertarsi, va messa tra le cose possibili. O forse lei vuole negare che esistono tante denominazioni religiose sbagliate che ci indicano la loro strada come vera solo perché hanno interesse ad aggregarci al loro movimento?

TEST – Certo che se una denominazione religiosa satanica (cioè tutte quelle diverse dalla nostra di Geova) volesse catturare altri adepti potrebbe fare lo stesso discorso che abbiamo letto. Cioè manderebbe i suoi agenti con la Bibbia in mano, indicherebbe all’automobilista-padrone di casa una interpretazione sbagliata della verità divina e lo terrorizzerebbe dicendogli che se non conviene con la direzione indicata da loro pecca di orgoglio o testardaggine davanti a Dio. Speriamo che nessuna denominazione satanica copi il suggerimento che involontariamente il nostro santo Corpo Direttivo ha esposto, con sincerità di cuore, suggerendolo ai nostri proclamatori e ai lettori di cuore sincero.

KAT – Amen!

TEST – Perché non chiude spiegandomi perché quell’ultima domanda l’avrebbe fatta sbellicare dalle risa?

KAT – Giusto! Ma sa, somigliava tanto alla terza delle alternative suggerite dal quizzario per la patente di guida automobilistica di 50 anni fa. La ricordo benissimo. Faceva l’ipotesi che, su una strada di campagna ci si imbattesse in una mandria di animali che occupa tutta la strada. Chiedeva appunto “Che fareste?” E come terna di risposte su cui scegliere poneva queste tre possibilità: “1. Vi fermate; 2. Suonate e accelerate; 3. Tornate indietro.”
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est modus in rebus