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11. PARENTELA DIVINA: FIGLI E NIPOTI?

KAT – Se mi permette, sorella, e sono sicuro che me lo permette…

TEST – Io innanzitutto vorrei capire perché continua a chiamarmi sorella, quando non lo sono.

KAT – Spiritualmente, nel Signore, lo è, come lo è ogni essere umano che io considero mio fratello e sorella. Oltre i vincoli parentali, anche mia moglie e mia suocera sono mie “sorelle” in tal senso.

TEST – Ma io considero fratelli e sorelle solo quelli che hanno associazione con me nella fede.

KAT – Perché lei segue una regola che vi ha dato il vostro Corpo Direttivo. Ma io seguo il Vangelo e siccome nel Vangelo Gesù ci dice: “Pregate così: ‘Padre nostro’…” va da sé che voleva che noi ci considerassimo tutti figli di Dio e perciò fratelli e sorelle in relazione a Lui. Poi tale parentela potrà essere più o meno intensa e a più livelli se lo si è solo in quanto creature Sue, o anche in quanto aventi la stessa fede.

TEST – Ma quando Gesù ha invitato a considerarsi “fratelli” con la preghiera del Padre nostro, si riferiva agli Unti. Quelli sì che sono fratelli in senso vero perché sono tutti “figli spirituali di Geova, fratelli di Gesù Cristo, membri della ‘famiglia reale’, classe di Giovanni, di Geremia, sottosacerdoti con Cristo, Santi…”

KAT – E via aggettivando… Ma non diciamo inesattezze per favore. Quando Gesù ha insegnato il Padre nostro non c’era ancora alcun unto. L’unzione, come lei mi insegna, è cominciata alla Pentecoste. La prego di essere coerente con quelli che sono insegnamenti normali e insistiti nel geovismo.

TEST – Questo vorrebbe dire che la gente che ha ascoltato quell’invito di Gesù, non sentendosi ancora unta dallo spirito, non poteva considerarsi figlia di Dio né considerare fratelli a questo titolo i connazionali?

KAT – Precisamente! E se ci pensa bene, le parole di Gesù dette nel famoso “sermone del monte” (Cap. 5 di Matteo) fanno allusione allo essere “chiamati figli di Dio” al premio futuro del “regno dei cieli” al fatto di “vedere Dio” un giorno. Tutte cose che secondo la vostra dottrina attuale sarebbero riservate agli Unti, mentre Gesù le assicurava a tutti i presenti, ancora non unti. Ed è irrazionale pensare che faceva volutamente un discorso incomprensibile o non vero.

TEST – Ma vero lo sarebbe stato, perché poi sappiamo che nel primo secolo divennero tutti unti.

KAT – Già, questa però è una trovata dello Schiavo, gratuita, non documentata. Non esiste alcuna attestato biblico che, dopo la morte di Gesù, l’unzione sia stata ricevuta da “tutti” gli israeliti. Né è attestato che l’abbiano ricevuta tutti coloro che aderirono alla fede divenendo cristiani. Molti lo divennero senza sapere neanche che ci fosse uno “spirito santo”. E come accadde a S. Giuseppe e S. Giovanni Battista che morirono prima della Pentecoste, se fosse vero l’insegnamento del “tutti unti” sostenuto dalla Schiavo avremmo che Gesù ha mentito.

TEST – Perché?

KAT- Perché il suo discorso diventa non veritiero per coloro che hanno udito il discorso della Montagna ma sono morti prima che lo spirito (uso la minuscola perché ragiono all’interno della vostra concezione) realizzasse l’unzione! Per esempio S. Giovanni Battista che, essendo stato “perseguitato a causa della giustizia”, dovrebbe stare tra i “beati” elencati nelle beatitudini che avrebbero visto Dio e ricevuto la ricompensa celeste, mentre il vostro Schiavo insegna che egli ne è rimasto escluso perché non ha ricevuto l’unzione.

TEST – Queste sarebbero incongruenze?

KAT – E come le vogliamo chiamare? E insieme alle incongruenze io trovo grottesco che Maria e Giuseppe siano separati in eterno. La prima in cielo perché unta, il secondo sulla terra paradisiaca perché “altra pecora”. Lo stesso dicasi per Elisabetta che sarebbe anche lei una delle “altre pecore” quando la Bibbia dice che esultò alla visita di Maria e profetizzò “piena di spirito santo”. Il che è anche coerente con il passo biblico che dice che il Figlio dona lo spirito senza misura. Ovvero la Bibbia assicura che Elisabetta fu “unta” (per usare i vostri termini) da Gesù stesso, il Santo di Dio, presente nell’utero di Maria. E con lei fu unto e santificato anche suo figlio Giovannino, cugino di Gesù, e futuro battezzatore, ancora non nato. Ecco perché esultò nel grembo della madre!

TEST – Per quanto io sia molto ligia all’obbedienza e non mi permetta di sindacare ciò che il Canale di Geova insegna, le dirò sinceramente che, relativamente a Giuseppe e Maria, la cosa mi suona strana anche a me. Anche perché Geova avrebbe potuto benissimo risolvere al meglio il problema tenendo in vita lo sposo di Maria fino alla Pentecoste.

KAT – E oltre agli aspetti grotteschi ci sono quelli umoristici perché, come lei saprà, se i “figli di Dio” sono propriamente solo gli Unti, le “altre pecore” formano una categoria diversa, che è stata chiamata, dallo Schiavo stesso, “nipoti di Dio”, rendendo Dio “nonno”.

TEST – Conosco il passo a cui si riferisce…

KAT – I passi, sorella, i passi. E’ una verità ribadita più di una volta.

TEST – Me li risparmi e parliamo d’altro. Mi sembra che lei con i nostri Unti ha il dente avvelenato.

KAT – Impressioni sbagliate, sorella. Li considero povera gente illusa, se sono di cuore sincero, e povera gente che si gongola su un piccolo piedistallo di potere fabbricato a spese della credulità altrui. In entrambi i casi persone per cui pregare. Almeno affinché quelli di cuore sincero prevalgano sugli altri e la Congregazione Cristiano dei Testimoni di Geova diventi veramente tale, cioè si apra a un discorso di rispetto della Parola di Dio e di collaborazione nella carità con le altre denominazioni cristiane. Cosa che al momento non è dato ancora sperare, vero?

TEST – Sicuramente! Coloro che “sono nella verità” non possono avere nessuna commistione o compromesso con Belial e con l’errore.

KAT – Già!... Tutto sta a però a dimostrare dov’è che il diavolo sta portando in giro la gente e dove è di casa l’errore religioso, sia per il problema della individuazione della vera Chiesa, sia sul livello della dottrina biblica insegnata, sia infine nella gestione concreta del popolo di Dio che noi, vedendo come funziona presso di voi, gradiremmo più rispettosa delle coscienze e dell’intelligenza delle “altre pecore”. Esse infatti sono private della loro libertà di giudizio e conseguentemente della ricchezza che come credenti in Gesù spetta a ogni cristiano. Lo dice la Bibbia “Chiunque crede che Gesù è il Cristo è stato generato da Dio” (Prima lettera di Giovanni, 5,1 – NM) “chiunque” e non solo la categoria degli Unti. O, se preferisce, gli unti non sono solo 144.000 ma sono tutti coloro che “come tralci vivi attaccati alla Vite” (Giovanni 15,1) formano l’unico Corpo di Cristo di cui parla Paolo. (1 Corinzi 12)

TEST – Conosco la Bibbia, sa? Non occorre che me la citi.

KAT – Chiedo scusa! Io penso anche ai lettori meno pratici. Intanto lei lo ha fatto, inavvertitamente ma lo ha fatto…

TEST – Cosa?

KAT- Non mi ha permesso di parlare di ciò che volevo chiederle all’inizio. Non me l’ha neanche fatto dire depistandomi subito con la faccenda della… sorellanza. Vorrà dire che ne riparleremo al prossimo incontro.
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est modus in rebus