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Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

Una domanda al moderatore Polymetis e a tutti gli altri su Tito 2,13.

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    -Gaetano-
    Post: 426
    Registrato il: 14/05/2005
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    00 15/02/2008 08:53
    Ragazzi Ireneo è l'unico che sostiene il nostro punto di vista su tito 2,13; oppure vi sono altri padri preniceni?
    Nel caso, sempre se vi è possibile, potreste pubblicare gli scritti così che posso fare copia incolla. Mi interessano molto le informazioni patristiche a riguardo.
    Vedete se potete pubblicare ane di nuovo lo scritto di Ireneo ho provato a cercare ne forum, ma non l'ho trovato.
    Grazie ancora ragazzi. [SM=x570901]

    Gaetano
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    predestinato74
    Post: 510
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    Utente Senior
    00 15/02/2008 09:25
    anche io in italiano non ho trovato niente, nel sito dell'Enciclopedia Cattolica c'è la l'opera (Adversus haereses)ma in inglese

    www.newadvent.org/fathers/0103.htm

    prova con qualche traduttore automatico anche se la qualità dell'italiano lascia molto a desiderare






    "Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
    "Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

    Ezechiele



  • mauro.68
    00 15/02/2008 10:29
    A me invece oltre ai padri della Chiesa, mi piacerebbe conoscere anche i padri apostolici, come ad esempio Policarpo, stretto discepolo dell'apostolo Giovanni, ho letto solo alcune cose, ma pochissimo, ed ho notato che le sue parole si allontanano di molto con la dottrina geovista, come ad esempio: "TUTTI dobbiamo comparire al tribunale di Cristo e ciascuno dar conto di se stesso". Quindi sarebbe una cosa individuale e quindi non basta essere tdg per essere salvati, tantomeno basta solo credere.
    [Modificato da mauro.68 15/02/2008 10:30]
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    (Mario70)
    Post: 1.303
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    00 15/02/2008 10:47
    Re:
    -Gaetano-, 15/02/2008 8.53:

    Ragazzi Ireneo è l'unico che sostiene il nostro punto di vista su tito 2,13; oppure vi sono altri padri preniceni?
    Nel caso, sempre se vi è possibile, potreste pubblicare gli scritti così che posso fare copia incolla. Mi interessano molto le informazioni patristiche a riguardo.
    Vedete se potete pubblicare ane di nuovo lo scritto di Ireneo ho provato a cercare ne forum, ma non l'ho trovato.
    Grazie ancora ragazzi. [SM=x570901]

    Gaetano




    Carissimo, anche a me interessa questo argomento e speriamo che altri contribuiranno in merito...
    In quella vecchia discussione riportai quanto segue:
    "Ireneo, nella sua opera "Contro le eresie" (I, 10, 1-3):

    "La Chiesa, sparsa in tutto il mondo, fino agli ultimi confini della terra, ricevette dagli apostoli e dai loro discepoli la fede nell'unico Dio, Padre Onnipotente, che fece il cielo e la terra e il mare e tutto ciò che in essi è contenuto (Atti 4,24). La Chiesa accolse la fede nell'unico Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnatosi per la nostra salvezza. Credette nello Spirito Santo che per mezzo dei profeti manifestò il disegno divino di salvezza: cioè la venuta di Cristo, nostro Signore, la sua nascita dalla Vergine, la sua passione e risurrezione dai morti, la sua ascensione corporea al cielo e la sua venuta finale con la gloria del Padre. Allora verrà per ricapitolare tutte le cose (Efesini 1,10) e risuscitare ogni uomo, perché dinanzi a Gesù Cristo nostro Signore e Dio e Salvatore e Re (Tito 2,13), secondo il beneplacito del Padre invisibile "ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua lo proclami" (Filippesi 2,10) ed egli pronunci su tutti il suo giudizio insindacabile.

    Avendo ricevuto, come dissi, tale messaggio e tale fede, la Chiesa li custodisce con estrema cura, tutta compatta come abitasse in un'unica casa, benché ovunque disseminata. Vi aderisce unanimemente quasi avesse una sola anima e un solo cuore. Li proclama, li insegna e li trasmette all'unisono, come possedesse un'unica bocca.

    Benché infatti nel mondo diverse siano le lingue, unica e identica è la forza della tradizione. Per cui le chiese fondate in Germania non credono o trasmettono una dottrina diversa da quelle che si trovano in Spagna o nelle terre dei Celti o in Oriente o in Egitto o in Libia o al centro del mondo. Come il sole, creatura di Dio, è unico in tutto l'universo, così la predicazione della verità brilla ovunque e illumina tutti gli uomini che vogliono giungere alla conoscenza della verità. E così tra coloro che presiedono le chiese nessuno annunzia una dottrina diversa da questa, perché nessuno è al di sopra del suo maestro.

    Si tratti di un grande oratore o di un misero parlatore, tutti insegnano la medesima verità. Nessuno sminuisce il contenuto della tradizione. Unica e identica è la fede. Perciò né l'eloquente può arricchirla, né il balbuziente può impoverirla. "

    Ireneo scrisse 160 anni prima di Nicea e quindi non era influenzato dalla scuola dei cappadoci, non aveva alcun pregiudizio teologico per interpretare la scrittura in questione in maniera alterata,il suo pensiero e le sue opere furono direttamente influenzate da Policarpo che fu a suo tempo discepolo diretto di Giovanni Evangelista. Esse sono una testimonianza della tradizione apostolica, eppure nella sua parafrasi la comprende come la maggioranza dei traduttori odierni, concordemente alla regola di Sharp.
    Sicuramente Ireneo conosceva il greco neotestamentario meglio di Behduhn e di Stafford, quindi da sola questa testimonianza basterebbe secondo me a smontare ogni altra teoria riguardo questa scrittura specifica.
    Saluti Mario

    P.S. non sono ancora riuscito a trovare la versione greca, ma in questo sito:
    http://www.ccel.org/ccel/schaff/anf01/Page_330.html
    c'è quella inglese:

    "in order that to Christ Jesus, our Lord, and God, and Saviour, and King, according to the will of the invisible Father, “every knee should bow, of things in heaven, and things in earth, and things under the earth, and that every tongue should confess”27882788 Phil. ii. 10, 11. to Him, and that He should execute just judgment towards all; that He may send “spiritual wickednesses" "

    "Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
    Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
    Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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    Achille Lorenzi
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    00 15/02/2008 12:31
    -Gaetano-, 15/02/2008 8.53:

    Ragazzi Ireneo è l'unico che sostiene il nostro punto di vista su tito 2,13; oppure vi sono altri padri preniceni?
    Nel caso, sempre se vi è possibile, potreste pubblicare gli scritti così che posso fare copia incolla. Mi interessano molto le informazioni patristiche a riguardo.
    Vedete se potete pubblicare ane di nuovo lo scritto di Ireneo ho provato a cercare ne forum, ma non l'ho trovato.
    Grazie ancora ragazzi.
    Gaetano

    Vedi qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=47801&f=47801&idd...

    Saluti
    Achille


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    -Gaetano-
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    Registrato il: 14/05/2005
    Utente Senior
    00 15/02/2008 19:41
    Grazie ragazzi per la vostra disponibilità. In effetti Achille mi ricordavo molto bene questa discussione per questo l'ho ricercata nel forum solo che non avendola trovata ho chiesto aiuto agl'altri foristi di questo forum te compreso... [SM=g27823]

    Grazie ancora per l'aiuto. [SM=x570901]