00 28/01/2008 22:56
"mmetto però che il caso di Mosè è un pò dubbio, come pregava? con le braccia aperte a forma di croce o congiunte in avanti?"

Cosa intendi per "congiunte in avanti"? Incrociate in avanti? O semplicemente parallele alla traiettoria immaginaria disegnata dai suoi occhi?
Si dice "Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani", dunque le braccia si protendono in due luoghi diametralmente opposti. La vetrata che tu segnali erra, perché non stanno sorreggendo le mani ma i gomiti. Se le mani sono congiunte, che bisogno c'è di due persone per tenerle?
Inoltre quella posizione a braccia piegate non è faticosa, solo tenendo le braccia in sospensione di giustifica la necessità di due che sorreggessero Mosè. Provate voi a stare in piedi con le braccia distese orizzontalmente, e vedrete quanto vi peseranno. Il testo infatti dice che per risolvere il problema prima fanno sedere Mosè su una pietra (perché lo stare in piedi era divenuto pesante), e che poi due uomini gli reggono le mani lateralmente. Nella vetrata invece sembra non che Mosè sia seduto sulla pietra, ma che vi appoggi sopra i gomiti.

Comunque, come ha giustamente detto Trianello, l'essenziale non è né che questi passi siano davvero una profezia della croce, né che davvero in questi passi si raffigurino croci, ciò che è veramente interessante è che i primi cristiani, come Giustino appunto, vi vedevano raffigurazioni della croce di Cristo, e dunque ben sapevano come era stato crocifisso il Salvatore.
[Modificato da Polymetis 28/01/2008 23:08]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)