Carissimo Gandhi,
ho seguito con interesse il tuo travagliato cammino che si è snodato attraverso i vari post che hai scritto. Come ha giustamente affermato TRIANELLO, i temi toccati sono tanti ed andrebbero affrontati uno alla volta, meditati sapientemente nei tempi e nei modi più giusti. Però qualcosina la possiamo anche dire, non credi?
Penso che il tuo punto di forza, al momento, sia il fatto di poter condividere questo forte disagio con tua moglie; è davvero una grande cosa poter condividere i pesi (ma anche le gioie) con qualcuno che è al nostro fianco; una pena condivisa è una pena dimezzata (mentre le gioie si raddoppiano). Le difficoltà rendono più forte un legame affettivo basato su un amore autentico; lo temprano e, come l’acciaio, lo rendono inossidabile nel tempo. Mentirei se ti dicessi che capisco ciò che stai passando: non lo so, o meglio, so quello che tu ed altri che hanno vissuto esperienze analoghe avete scritto e che solo con un notevole sforzo di immaginazione posso appena appena sfiorare...Il vuoto che ti opprime posso paragonarlo ad una nave senza timone, in balia dei venti tempestosi che la investono e che la spingono verso scogli insidiosi e secche pericolose, eppure so di essere ancora lontano dal comprendere.
Se ti può essere di conforto in qualche modo, prova a pensare a te stesso come ad una brocca che era piena di acqua non perfettamente limpida; ora quell’acqua è fuoriuscita tutta e la brocca è vuota, ma solo per essere riempita di nuova acqua: più pulita, più limpida, più fresca...ci vorrà del tempo, come in tutte le cose. Ma se ritieni di poter ancora dare molto in questo mondo; se ritieni di avere ancora molto da dire; se pensi che la tua dignità di essere umano ha ancora un valore alto e nobile, allora affronta con coraggio il futuro perché, come diciamo noi del Sud:
non è più nero della mezzanotte, questo buio!; oppure:
deve pur passare questa nottata!; o ancora:
se è mezzanotte, allora l’alba è vicina!...
Non devi abbandonare la speranza, caro Gandhi, vivere la speranza vuol dire accendere un cero, quando tutti sanno solo lamentarsi sterilmente del buio e maledirlo. Fosse anche un inganno la speranza (ma non lo è, credimi!), sarebbe un inganno utile e necessario. Quando si è tentati di lasciar perdere, di tirare i remi in barca e abbandonarsi alla deriva, quando occhiali neri ci fanno vedere tutto nero, allora è bene ricordarsi che anche l’ora più nera non ha che 60 minuti e che più alta e scura è la notte, più vicino e chiaro si fa il giorno con la sua luce. La speranza ci aiuta a vedere ciò che ancora non c’è, ma che può esserci e così ci fa andare avanti, ci fa ricominciare sempre di nuovo e libera la nostra esistenza da oscuri fantasmi; ci fa sentire che il sole c’è, anche se è velato da dense nubi. Il tutto è reso ancora più facile (permettimi l’aggettivo) se non si è soli, ma si ha al proprio fianco persone che ci amano, ci confortano, ci sostengono con parole, esortazioni, azioni, preghiere…
Ho paura di morire, ho paura che dopo la morte non ci sia nulla.
Carissimo Gandhi, la tua affermazione riflette una profonda tristezza ed un animo sgomento e pur nel rispetto del difficile momento che stai affrontando non posso fare a meno di provare a strapparti un sorriso, io che durante le omelie del mio parroco non perdo occasione per trovarvi dei risvolti umoristici che solo un superficiale ed affrettato giudizio può classificare come frivoli o poco opportuni (per inciso, il mio parroco si fa grasse risate quando in sacrestia, terminata la Messa, glieli racconto!). Orbene, tu hai paura che dopo la morte non ci sia nulla? Bèh, rassicurati.
Nessuno è tornato indietro a lamentarsi che sia una fregatura...
Riguardo alla spiritualità, ricordo con nostalgia quando leggevo la Bibbia
Ecco un’altra affermazione che mi ha colpito; perché non dovresti più leggere la Bibbia? In essa potresti scoprire (o riscoprire) che anche altri hanno patito le tue stesse paure; che anche altri sono stati presi dagli stessi dubbi; che anche altri hanno provato le tue stesse emozioni e disagi. Un esempio? Potresti leggere il libro dell’
ESODO e trovarvi addirittura un intero popolo che nel deserto infuocato si smarrisce, perde fiducia nella loro guida e nel Dio che li ha liberati dalla schiavitù d’Egitto. Quello stesso popolo che ha sperimentato la bontà del loro Dio in seguito lo considera quasi come un nemico, un ostacolo alla loro felicità. Addirittura rimpiangono il tempo in cui erano schiavi...non ti ricorda nessuno che si trovi in una simile situazione? (
Ma non stò meglio, anzi, più tempo passa più ho la sensazione che forse era meglio restare nell'illusione e vivere una vita decente.). Quel popolo che ha elevato lodi a Dio non esita a farsi un vitello d’oro nell’illusione di poterlo sostituire con un altro dio più controllabile e a loro misura (Ehi, non ti starai facendo anche tu un tuo personalissimo
“vitello d’oro”?). Eppure, Dio non lo abbandona e lo fa entrare nalla Terra Promessa dove scorrono latte e miele!!!
Volendo, potresti leggerti anche il
Vangelo di Luca, l’evangelista che racconta e mostra la mansuetudine e l’infinita misericordia dell’unico, vero, qualificato Maestro!!!!!
Lascia libero il tuo cuore ed interiorizza ciò che lo Spirito ti suggerisce senza rincorrere spiegazioni preconfezionate. Se mi permetti per un attimo di
tirare acqua al mio mulino, ti suggerisco di scegliere edizioni della Bibbia più qualificate e più fedeli alla versione originale...ci guadagnerai molto, provare per credere!
Per adesso mi fermo qui, ho già scritto troppo e non voglio tediarti. Nell’augurarti di ritrovare presto la tua dimensione umana e spirituale ti ricordo, semmai dovessi ancora dubitarne, che non sei solo in questo difficile cammino; c’è una folta rappresentanza di questo forum che non solo tifa per te, ma che è pronta a sostenerti se rallenti, a darti una mano a rialzarti se cadi, ad ascoltarti se ti sentirai – a torto – solo. Dio, per quanto ti è difficile crederlo adesso, ha molta cura di te; infatti, ti ha messo accanto un angelo per aiutarti ogni giorno ed un plotone di “
guardie del corpo” (nel vero senso della parola) pronte ad intervenire. Per quanto riguarda lo spirito...bèh, di quell'aspetto, Lui, preferisce occuparsene personalmente!!!!!
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
P.S. Ah, dimenticavo. Guarda che Dio non è indifferente al dolore degli uomini e spesso incolpiamo Dio solo per deresponsabilizzarci. Del resto, lo dice anche il proverbio: "
Gli assenti (o supposti tali)
hanno sempre torto (che illusione!!!!).
E' più facile attendere un intervento divino seduti in poltrona come se fossimo in teatro, piuttosto che rimboccarci le maniche e fare la Sua volontà come fedeli discepoli...ma di questo potremo parlarne un'altra volta...se lo vorrai.
[Modificato da !Freddie! 03/01/2008 23:02]