00 04/04/2009 11:19
stavo rileggendo
Questo post e volevo evidenziare queste parole di Martini:



"Soprattutto la carità insegna che e sempre doveroso pregare ed e sempre possibile sperare, e perciò «essere miti — come dice san Paolo —, pazienti nelle offese subite, dolci nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità e ritornino in sé...» (2Tm 2,24-26).

Se mai si pone l’urgenza di «farsi prossimo» tra di noi, soprattutto verso i più semplici e indifesi, ai quali in modo particolare si rivolge più aggressiva la minaccia dei testimoni di Geova.
Farsi prossimo vorrà dire allora intensificare l’opera di catechesi, approfondire lo studio della Bibbia, allargare la conoscenza della storia della Chiesa, dato che proprio l’ignoranza religiosa e gli attacchi contro la Chiesa rappresentano il terreno più adatto per la semina dei testimoni di Geova.

Qualcuno a questo punto dirà che farsi prossimo è davvero molto complesso. Ed e vero, perché è molto più di un semplice gesto di bontà. E un modo nuovo e originale di vivere, quale solo il buon Samaritano Gesù poteva rivelarci e comunicarci. Farsi prossimo anche a chi ci perseguita per turbare la fede, significa, alla fine, lasciarci raggiungere da Cristo e riempire della sua carità redentiva. Assimilati a lui diremo la sua verità anche senza parole, ma «pronti a rispondere a chiunque ci domanda ragione della speranza che e in noi; e tuttavia con dolcezza e rispetto, con retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di noi, restino svergognati quelli che malignano sulla nostra buona condotta in Cristo» (1Pt 3,15-16)."



Credo che il cardinale abbia centrato il punto con la frase evidenziata in grassetto e spero che la CC metta in pratica le parole di questo loro pastore.
E' sull'ignoranza che i tdg lavorano e sta a noi fare in modo che questa ignoranza non ci sia più, mi rendo conto leggendo ad esempio gli ultimi post sulla trinità di come i tdg stessi (e gli ex ne sono uno specchio quando discutono su questo argomento) in realtà non la conoscano affatto, e credono di combatterla con i mezzi che hanno a disposizione, non sapendo che in realtà combattono altro, in primis il modalismo il quale fu proprio dichiarato eretico dai trinitari.
Si dice che nel IV secolo dal macellaio si parlasse di consustanzialità, di eternità del logos ecc... perchè oggi con tutta la conoscenza che abbiamo siamo così lontani da quel tipo di conoscenza?
Tutti noi dovremmo rispondere a questa domanda, nessuno escluso, in primis proprio i capi ecclesiastici delle maggiori confessioni religiose dovrebbero chiedersi quale è la loro responsabilità in questo.

ciao
Mario
[Modificato da (Mario70) 04/04/2009 11:20]