00 12/10/2007 21:51
Re:

Achille Lorenzi, 12/10/2007 19.08:



Possono certamente esserci altre possibilità, dato che le situazioni sono molteplici.

Quali potrebbero essere altri risultati, meno vistosi ma non meno preziosi? Da parte nostra: imparare a capire di più il loro punto di vista, eliminare deprecabili pregiudizi, aggiornarci sull'eventuale evoluzione dottrinale o disciplinare dei tdG, imparare a stimare le persone anche quando non ne condividiamo le idee. Riguardo ai tdG: togliere loro la sicurezza, fargli sentire che da parte nostra non c’è odio, astio o altro. Credo che siano motivi sufficienti per non escludere a priori il tentativo di dialogo.


Tuttavia quando ci troviamo davanti ai TdG menzionati nel primo punto, ogni tentativo di ragionare si rivela perfettamente inutile: se cercate di dimostrare, infatti, basandovi su argomentazioni logiche, storiche, dottrinali, ecc., come la WTS sia in errore ed in contraddizione in molti suoi insegnamenti, vi troverete dinanzi un muro. Tutte le vostre argomentazioni si riveleranno inutili, e alla fine, dopo magari aver portato avanti interminabili ed estenuanti dibattiti, vi renderete conto di aver soltanto perso del tempo.

Quando il dialogo dottrinale è impossibile o inutile, credo, dobbiamo puntare su quello che è stato definito «dialogo della vita»: cioè quell'insieme di relazioni umane, fatte di cordialità, solidarietà, stima personale, rispetto per le idee anche religiose; e insegnando agli altri a fare lo stesso. Questo anche se non ci fosse reciprocità da parte del tdG.




Quindi, anziché perdere tempo in inutili ed estenuanti dibattiti con TdG “convinti” è preferibile fornire un'informazione il più possibile completa ed esauriente attraverso il sito (o il forum); saranno poi i singoli TdG che, esaminandone le pagine, arriveranno da soli - se la loro situazione personale e psicologica sarà “matura” - a comprendere che ci sono aspetti discutibili e veri e propri errori in quanto insegna la WTS.
Come dicevo, cercare di convincerli attraverso discussioni e dibattiti, quasi sempre produrrà in loro una irrigidimento difensivo che li indurrà a negare decisamente qualsiasi critica venga loro rivolta (una reazione che in psicologia viene anche definita “dissonanza cognitiva”).

Comunque, se si ritiene di poter avviare un dialogo ma poi si sperimenta che si ottiene solo un surriscaldamento emotivo, riconosciamolo con umiltà e interrompiamo gentilmente il tentativo.



Nel sito Infotdgeova ci sono centinaia di pagine di argomentazioni oggettivamente condivisibili. Se dopo aver letto tutto non si conviene che vi siano almeno dei punti discutibili negli insegnamenti della congregazione, ebbene, non vedo che cos'altro si possa aggiungere... I TdG "convinti" sono liberi di credere a quello che vogliono, naturalmente.
E il mio sito, per inciso, non si rivolge ai TdG "convinti", i quali, fra l'altro, non dovrebbero nemmeno leggerlo...


[SM=x570923]

Ciao [SM=x570892]

Bruno


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