00 02/07/2009 14:41
Per Araldo73


“Ciò indica che l' “altro parakletos”, cioè lo spirito santo, non è affatto una persona, e ciò è evidente dal corretto uso dei pronomi neutri.”



Quest’argomentazione non ha né capo né coda. In greco i sostantivi e gli aggettivi hanno un genere grammaticale, e i pronomi si accordano con esso. Ma il genere grammaticale non ci dice nulla di definitivo circa la sessuazione del soggetto, esattamente come in italiano la parola “banca” è femminile ma non per questo la banca è una donna. Semplicemente in greco la parola spirito si dice pneuma, che è un sostantivo di genere neutro: quella avevano, e quella hanno usato. In ebraico spirito si dice “ruah”, che è femminile, vuole forse sostenere la tua amica che per l’Antico testamento lo Spirito di Dio è personale e di sesso femminile?
Pneuma è una parola che in greco antico, prima di indicare lo “Spirito Santo” indicava il respiro, il soffio, dunque non c’è da stupirsi che sia neutra: è con questa parola che chi ha voluto scrivere in greco s’è trovato a lavorare, e con questa ha dovuto fare i conti, dandole però un significato del tutto nuovo.
E poi, se anche volessimo assumere come nostra l’idea strampalata che il genere del nome corrisponda al genere sessuale, ancora una volta non avremmo problemi, perché per la teologia cattolico-ortodossa lo Spirito non è né maschio né femmina, quindi perché stupirsi del genere neutro? Dio stesso non è né maschio ne femmina. O secondo lei Dio ha un apparato riproduttivo sessuato? La tua amica sembra avere un’idea alquanto primitiva del concetto di “persona”, come se per essere delle persone, cioè sostanze individuali di natura razionale, occorresse essere sessuati. Dio non è maschio, e lo Spirito neppure.
E’ poi falso che in greco il neutro non possa indicare esseri personali. Come ripeto il genere grammaticale non è necessariamente il genere sessuale della persona cui si riferisce. Un esempio? “To meirakion” è il giovanotto, il ragazzo, è un termine neutro eppure si riferisce ad esseri personali maschi.
Inoltre, se proprio le interessa fare il gioco dei pronomi, puoi farle notare che in Gv 16, 7-14 lo Spirito Santo, che è di genere neutro, viene concordato per ben tre volte con “ekeinos”(maschile) e non “ekeino” (neutro). Io non so se questa sia una prova che lo Spirito sia una persona, ma per i criteri della tua amica dovrebbe esserlo, visto che sostiene implicitamente che se ci fosse stato un pronome maschile avrebbe voluto dire che per l’evangelista lo Spirito Santo è una persona: bene, in Gv 16,7-14 ci sono ben tre pronomi maschili concordati con un nome che invece è neutro.
Non so poi cosa c’entri l’aver fatto degli studi classici liceali 30 anni fa col conoscere il greco, a meno che costei non si illuda seriamente che avere una maturità classica basti a saper discutere di greco, o che equivalga a conoscere il greco. Prima di dare dei beoti ai traduttori della CEI sarebbe il caso di farsi un serio esame di coscienza circa le proprie capacità. Il dogma trinitario s’è sviluppato nell’ambito di una Chiesa con una forte componente grecofona: i maggiori Padri della Chiesa ed estensori del dogma trinitario non conoscevano il greco perché l’avevano studiato, ma perché era la loro lingua madre. Erano tutti scemi ed era loro sfuggito il teorema che costei vuole proporre? Ancora oggi pneuma in greco è neutro, ma non per questo i greci, popolo di religione ortodossa, si sognano di dire che non possa essere una persona.
[Modificato da Polymetis 02/07/2009 14:41]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)