00 16/07/2007 14:28
Vorrei proporvi qualcosa di un pochettino dotto ma davvero gustoso per chi si nutre delle testimonianze di fede nel corso della storia. Tutti sanno che la lingua tedesca è quello che è grazie al cristianesimo, in particolare grazie al monachesimo medievale e alla Bibbia di Lutero. Uno dei primi documenti in tedesco (esclusi quelli runici) è la preghiera di Wessobrunn, composta in antico alto tedesco verso la fine dell’ottavo secolo, quando la Germania era nella prima fase di conversione al cristianesimo e i primi monasteri colonizzavano un territorio selvaggio e sterminato fatto di foreste. Mi piace molto questo testo, sia la musicalità in lingua originale che potete sentire grazie ad un file mp3, sia il significato delle parole che cantano lo stupore della creazione. Sono i primi tentativi di espressione letteraria di un popolo appena convertito, ed è incredibile vedere come la lingua di alcune tribù “barbariche” sia riuscita ad essere piegata alla poesia cristiana. La prima parte in particolare, pare essere una preghiera pagana, una specie di poemetto germanico da “bardo”, riciclato per cantare il miracolo della creazione di Dio.

DE POETA
I

Dat gafregin ih mit firahim iriuuizzo meista.
Dat ero ni uuas noh ufhimil,
noh paum noh pereg ni uuas,
ni [sterro] nohheinig noh sunna ni scein,
noh mano ni liuhta, noh der mareo seo.
Do dar niuuiht ni uuas enteo ni uuento,
enti do uuas der eino almahtico cot,
manno miltisto, enti dar uuarun auh manake mit inan
cootlihhe geista enti cot heilac
II
Cot almahtico, du himil enti erda gauuorahtos enti du mannun so manac coot forgapi forgip mir in dina ganada rehta galaupa enti cotan uuilleon uuistom enti spahida enti craft tiuflun za uuidarstantanne enti arc za piuuisanne enti dinan uuilleon za gauurchanne

Per ascoltare la lettura in antico alto tedesco:
http://web.tiscali.it/archimusica/Wessobrunn.mp3

SUL CREATORE

I

Questo appresi tra gli uomini, il sommo prodigio.
Che non era la terra, né il cielo in alto,
non era albero, né monte,
né stella alcuna, né il sole splendeva,
né la luna brillava, né il lucente mare.
Quando non c'era nulla, né limite né confine,
c'era soltanto Iddio onnipotente,
tra gli uomini il più generoso, e molti erano con lui
spiriti benigni, e Dio santo..
.
II

Dio onnipotente, tu che creasti il cielo e la terra e elargisti agli uomini tanti beni, donami, per Tua misericordia, retta fede e buona volontà, sapienza, prudenza e forza, per resistere ai dèmoni e sottrarmi al male e per la Tua volontà. (1)
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Come ho detto la prima parte pare essere di origine pagana, da confrontare ad esempio con la terza strofa della “Profezia della veggente” nell’Edda poetica, immane patrimonio della mitologia germanico-scandinava:

“Al principio era il tempo:
Ymir vi dimorava;
non c'era sabbia né mare
né gelide onde;
terra non si distingueva
né cielo in alto:
il baratro era spalancato
e in nessun luogo erba “

Ad maiora

(1) La traduzione è presa dal sito www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Sapienzatedesca-Wessobrunn.ht...
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)