Scritto da: =Marcuccio= 18/06/2007 11.16
E i mercanti scacciati a colpi di frusta ?
L’azione di Gesù nel Tempio sia da interpetrare alla luce delle concezioni escatologiche ebraiche di allora.Secondo queste concezioni,nel mondo che verrà,nel regno di Dio futuro,ci sarà un nuovo Tempio in sostituzione del vecchio.Il gesto di Gesù preannunciava l’avvento di questo nuovo Tempio.Del resto,a pochi chilometri da Gerusalemme gli abitatori di Qumran parlavano nei loro scritti del Tempio futuro,di un’azione dello Spirito Santo,di un Israele rinnovato.Ci sarebbe stata una nuova realtà,un grande rinnovamento,una nuova Gerusalemme e perciò anche un nuovo Tempio,frequentato da un popolo di Israele purificato e totalmente fedele alla legge di Dio.
Perchè no?... ma mi chiedo, non dice null'altro riguardo alla lettura di questo episodio? Uhmmm pazienza... è una lettura, ma neanche tanto approfondita, forse più avanti dice altro?
Ogni bene
Marcu
qui c'è il resto..
Restiamo ai fatti:il tempio,i cambiavalute,i venditori di animali per i sacrifici.Davanti a questo spettacolo,che immaginiamo movimentato e vociante,c’è la reazione di Gesù,che grida di non trasformare il Tempio in covo di ladri.Questo è,per così dire,il dato di cronaca.Si tratta però di elementi che dobbiamo inquadrare nella complessa personalità del protagonista.
Un aspetto che spesso viene dimenticato è che i sacrifici erano previsti dalla Bibbia,erano cioè volontà di Dio,poiché la Torah è rivelazione divina.Ma se ci vogliono i sacrifici ci devono essere animali da sacrificare,persone che vendano questi animali e cambiavalute che permettano di acquistarli con una moneta a corso legale nel Tempio.Se interpetriamo l’episodio secondo la teologia cristiana,imponiamo una visione in base alla quale Gesù avrebbe contrapposto all’ebraismo la nuova religione del cristianesimo.Alla luce dell’ebraismo,invece,vediamo che Gesù non ha mai parlato contro i sacrifici.Egli dice (Mt 5,23-24) : “Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono”.Quando guarisce un lebbroso,dice (Mc 1,44) : “Và,presentati al sacerdote,e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato (cioè i sacrifici). Nelle prescrizioni per la purificazione dei lebbrosi,cap.14 del Levitico,c’è un elenco di animali da sacrificare.Gesù non aveva nulla contro i sacrifici,infatti l’episodio va interpetrato senza considerare la successiva teologia cristiana.
Un secondo aspetto di grande interesse riguarda la diversa collocazione dell’episodio.Marco,e i vangeli di Matteo e Luca che dipendono da Marco,situano l’episodio alla fine della vita pubblica di Gesù.Giovanni, invece,lo colloca all’inizio.
La colocazione di Giovanni in apertura fa dell’episodio quasi un atto programmatico.Lo interpetro come una forma di cristianizzazione del Gesù ebreo.I vangeli,normalmente considerati fonti primarie per conoscere Gesù,sono in realtà una delle prime forme di cristianizzazione della sua figura.Potremmo dire,per paradosso,che sono una forma di allontanamento da Gesù stesso.Affermazione che definisco “paradossale”,quindi in qualche modo ingiustifica,dal momento che proprio i vangeli ci servono per conoscerlo.Certo lo fanno conoscere,però filtrato da una luce degiudaizzante.
Resta l’estrema curiosità della diversa collocazione.Una corrente di studiosi sostiene che i vangeli sono inattendibili come fonti storiografiche e che il loro contenuto può essere valutato solo in funzione teologica,allegorica o programmatica.
Giovanni,situando l’episodio all’inizio dell’attività pubblica di Gesù,lo interpetra come se egli parlasse non della distruzione materiale dell’edificio,bensì della propria morte e ressurezione.Così
facendo,prepara una frase che troviamo poco dopo,nel Capitolo 4,dove Gesù pronuncia parole che nessun altro vangelo riporta (Gv 4,21.23) : “E’ giunto il momento in cui né su questo monte (il monte Garizim dei samaritani) né in Gerusalemme adorerete il padre…è giunto il momento,ed è questo,in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. i tre vangeli sinottici (Marco,Luca e Matteo) non riportano la frase.In questi testi la cacciata dei mercanti si trova al termine dell’attività pubblica di Gesù.Anzi,quest’azione clamorosa diventa uno dei motivi del suo arresto,richiesto dalle irritate autorità del Tempio.I sinottici,testi più vicini al fatto storico di quanto non lo sia Giovanni,conservano parte della carica religiosa ebraica del gesto.Se si definisce il tempio come luogo in cui abita la divinità,per Giovanni il vero tempio non è un “edificio”,ma il corpo stesso di Gesù.Poichè però Gesù è ormai morto quando il vangelo viene scritto,l’unico modo per stare vicini a Dio (entrare cioè nel tempio) è entrare in unione mistica con Gesù risorto.Con il giovannismo siamo cioè di fronte a un particolare tipo di cristianesimo nascente,un cristianesimo mistico.Il corpo di Cristo è il luogo dove abita la divinità e chi vuol avere un rapporto con Dio deve unirsi misticamente a Cristo.