Per Agabo
“...non sei costretta a credere nell'immortalità dell'anima che è un concetto filosofico greco preso a prestito dai "Padri apostolici" i quali, come è risaputo, erano quasi tutti imbevuti di cultura greca”
Non diciamo sciocchezze, questo è uno schema pacchiano da terzo protestantesimo americano, inaccettabile per qualunque filologo del 2007. Il giudaismo del tempo di Cristo aveva una multiformità dei pareri sull’immortalità dell’anima, sia i suoi critici che i suoi assertori (tra cui i farisei). Non si può far risalire l’introduzione del concetto di immortalità dell’anima ai Padri, significa non conoscere nulla di tutti i testi che negli ultimi 30 anni i dipartimenti di scienze del Vicino Oriente Antico di tutto il mondo continuano a pubblicare e che attestato la credenza dell’immortalità dell’anima trasversale a molti generi letterari, dall’apocalittica alla riflessione filosofica, da Enoch allo pseudo-Focilide.
“L'ANIMA in senso biblico, cioè secondo l'antropologia biblica, è "l'uomo nella sua interezza"”
a)Questa è una definizione di nefesh, non di anima.
b) che cosa vuole “in senso biblico”? Questa asserzione postula che esista un unico “parere biblico” sull’argomento in questione, cioè una medesima antropologia in tutti gli agiografi.. Sei forse uno di quei fondamentalisti che credono la Bibbia dettata e dunque asseriscono che abbia la stessa teologia e la stessa escatologia dalla prima all’ultima pagina? Credi cioè che la teologia della Genesi sia la stessa del Vangelo di Giovanni? E’ vero invece che la genesi non ha neppure la stessa teologia al suo interno, si noti ad esempio la concezione di Dio più antropomorfa nel II racconto della creazione che è quello più antico e risale alla fonte J.
Naturalmente, al di sotto delle differenze, c'è un piano comune di Dio per l'uomo, ma scorgerlo tra le pieghe dei testi è un compito che è svolto dalla Tradizione.
“un concetto che anche la Psicologia ha messo al suo giusto posto.”
I tuoi professori di psicologia a che corrente appartenevano? Stai parlando dal punto di vista delle psichiatria fenomenologica per caso? O forse sei così ingenuo da non conoscere le miriadi di scuole di pensiero su quest’argomento e sei dunque convinto che qualunque psicologo riduca la psiche ad un epifenomeno delle sinapsi?
Per Tospy
“Viene insegnato che Gesù rinnegava la tradizione Orale dei Farisei, ma è un' ipersemplificazione della questione, assai più complessa e articolata.”
Non ho detto che Gesù abbia negato qualunque cosa uscita dalla bocca dei farisei, anche perché essendo molte tradizioni conservate poi dai farisei tradizioni del popolo giudaico in generale, Gesù ne condivideva molte con loro. Cristo ovviamente considerava la Tradizione orale farisaica come annullante la parola di Dio solo nei casi in cui a suo avviso entravano in contrasto: “«Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini»(…) Disse loro ancora: «Voi siete abili nell'annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. (…) annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili»”(Mc 7,8-13)
Faccio notare, a coloro che ritengono Gesù un fariseo, che gli dice “la
vostra tradizione”, evidentemente sentiva la tradizione dei farisei come estranea a sé, ma la credenza a questa tradizione farisaica è invece il punto fondante dell’appartenenza al fariseismo.
“Ma anche questa è un'ipersemplificazione del problema. Anche i Sadducei ricorrevano ad una loro interpretazione orale delle Scritture. Non poteva essere diversamente, poichè un qualche processo d'interpretazione del testo scritto dev'essere iniziato fin dal principio”
Non sarò certo io a negarlo, noi cattolici non crediamo certo che la Scrittura sia bastevole a sé stessa. Ma ci sono due problemi. Che i sadducei avessero una loro tradizione orale di interpretazione è diverso dal fatto che se ne rendessero conto o meno. Alcuni infatti, come i protestanti, si illudono bellamente che le scritture siano del tutto trasparenti, e dunque, sebbene abbiano una loro tradizione interpretativa come chiunque altro, non se ne rendono conto e sono seriamente convinti di trovare tutto quello che credono nella “Sola Bibbia”, la quale dice così chiaramente quello che essi credono di leggervi!
Il punto del mio discorso non era neppure se Gesù accettasse un qualche tipo di tradizione orale, ma solo il ricordare che per l’appunto aveva rigettato alcuni elementi costitutivi di quella farisaica chiamandola per lo più “vostra tradizione”, dunque se ne sentiva fuori. Se poi egli credesse in un qualche tipo di tradizione, ad esempio quella genericamente tramandata dal suo popolo come insieme di consuetudini anziché le tradizioni di una setta in particolare, non era rilevante nel mio discorso perché la confutazione dell’idea che Gesù fosse un fariseo era già fatta, infatti non è l’accettazione di una tradizione generale che rende farisei bensì l’accettazione della tradizione dei farisei.
Ad maiora
[Modificato da Polymetis 19/06/2007 15.15]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)