00 14/06/2007 06:12
Re:

Scritto da: Emanuele139 12/06/2007 23.05
Scusate...forse dico una cavolata, ma perchè questa discussione si trova tra gli argomenti dottrinali?

Si tratta più, a mio parere, di un problema storico...di traduzione.

A cosa serve un nome? Per distinguere un oggetto o una persona dagli altri. Dio è uno...unico e inconfondibile. Non ha bisogno di distinguersi da altro.
Ritengo che il "nome di Dio" sia soltanto frutto del bisogno dell'uomo di etichettare...conoscere e catalogare tutto.

Se domani si scoprisse un documento che testimonia in modo certo che l'esatta pronuncia del nome usato nell'AT è Geova...non cambierebbe nè la mia fede, nè il mia vita, nè tanto meno la dottrina in cui credo.

Poi però se rimaniamo nel campo della discussione storica posso essere d'accordo!
[SM=x570907]
Emanuele


Infatti il problema per noi non esiste. Ma è il CD ad insegnare che se non si usa il nome divino non si può essere catalogati tra i salvi. E questo per il CD è un punto di dottrina, anche se è linguistico; il punto forse più insistito. Ecco perché ritengo che stia bene qui e non altrove.

Riguardo alla a (un patah) di Adon che diventa e (uno shewa) ciò è dovuto al fatto che in Adon si trova sotto allo ALEF (che non è un vera e propria consonante ma somiglia tanto allo spirito dolce del greco), mentre in YHWH viene a trovarsi sotto lo JOD che è consonante forte. E' questo che ne determina la trasformazione.
Ce n'è voluto per scoprire come mai tutti dicevano che eoa sarebbero le vocali di Adonai (che a prima vista sembrano aoai). In realtà bisogna sapere sia di questa trasformazione della prima a in e (e precisamente in una e muet francese), e che l'ultima i è fuori gioco perché in Adonay (che vuol dire Signore mio) è una consonante.
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est modus in rebus