00 10/06/2007 22:02

Innanzitutto Adonai non è una parola greca ma ebraica,



Sì è vero, su questo ho fatto un po’ di confusione.


e sopratutto questa vocalizzazione non è stata un “errore” dei masoreti ma di chi li ha letti.



Infatti dicendo che venne causata intendevo dire che è stato a causa della loro abitudine di mettere le vocali di donay in corrispondenza del tetragramma a far partire l’inghippo. Non intendevo però addebitarne la colpa ai masoreti.


Il Buon felice evidentemente non ha mai frequentato un corso di fonologia e dunque ignora cosa sia il fenomeno dell’apofonia. Un grecista sa bene che ad esempio per il verbo “vedere” ci si può trovare davanti a radicali che variano la vocale in ben tre gradi, e avere dunque (v)eid al grado medio, (v)id al grado zero, e (v)oid al grado forte. Analogamente in italiano se prendiamo il verbo “dovere” abbiamo che al presente indicativo singolare il tema fa dev- (es. io devo), e al plurale dov- (es. voi dovete). Ora penso che a nessuno straniero sano di mente, o forse sarebbe meglio dire a nessun straniero che abbia una formazione linguistica, verrebbe mai in mente di chiedere ad un italiano come faccia a pensare che “dovete” e “devi” siano lo stesso verbo visto che cambia la vocale iniziale.



L’esempio del verbo dovere in italiano mi ha chiarito per bene cosa intendevi dire. Essendo le mie competenze in greco pressoché nulle non ho modo di capire gli esempi greci che mi hai proposto. Comunque il discorso è chiaro. E’ tutto in funzione degli esiti apofonici. Una stessa parola può avere più esiti e non uno solo. Perciò fare congetture sulla reale fonetica di un termine a seconda del suono dei termini da esso derivanti può portare a conclusioni completamente errate se non si conosce la lingua di competenza. Ecco perché è importante avere alle spalle anni e anni di studi onde evitare ragionamenti trappola di questo tipo.
Concordo che Felice e tutti i Tdg che si improvvisano degli scopritori dell’ultima generazione in merito a questioni linguistiche farebbero meglio a laurearsi nei campi di cui discutono prima di aprire bocca. Infatti questa obiezione che stasera ho posto non è derivata dalla mia lettura del libro di Felice ma da una discussione avvenuta nel forum di esegesi biblica cui Andreiu2 ci ha invitato a partecipare. Non è una discussione a cui ho partecipato attivamente ma solo come lettore. Ho notato questa loro osservazione sui nomi derivati dal tetragramma e ho chiesto chiarimenti qui sapendo che avrei avuto delle risposte pronte e chiare a queste obiezioni.
Ormai so che i ragionamenti dei Tdg affondano nelle disinformazione o nell’informazione parziale delle cose. Ero sicurissimo che tu o qualcun altro mi avreste dato una spiegazione corretta e chiara.


Questa è sola l’ennesima dimostrazione che Buon Spirito, il quale si illude di poter scrivere di linguistica, in realtà s’inganni, infatti come puoi sapere se le tue conoscenze siano adeguate se non hai una formazione alle spalle, come puoi cioè conoscere quanto è vasta la tua parte di conoscenza se non puoi metterla in relazione con l’intero al fine di commisurarla?



Infatti è per questo che ormai da tempo io ho deciso che l’unica cosa saggia da fare per avere informazioni corrette e sicure su campi di cui non mi intendo assolutamente è ascoltare la posizione del mondo accademico. Non dei singoli in base a simpatia come invece molti fanno, ma proprio il mondo accademico. In effetti la mancanza di un titolo di studio qualificante in un certo settore non consente di avere conoscenza del tutto. Si può avere una conoscenza parziale. Ma l’omissione anche di un piccolo dettaglio potrebbe condurre a conclusioni diametralmente opposte a quelle corrette. Anzi, persino una persona laureata specificamente in un campo, da sola potrebbe asserire grandi sciocchezze. Il consensus accademico espurga le informazioni corrette da quelle sbagliate mediante il controllo incrociato delle varie informazioni portate dai diversi studiosi.
Ed è proprio per questa mia presa di posizione che nella fattispecie dell’ambito scientifico, io credo nell’evoluzione che nel creazionismo. Lo credo perché il consenso accademico degli scienziati lo afferma. Io non ne capisco nulla ma loro sì. Perciò mi affido alle loro conclusioni.


E poi con che faccia tosta costui ha potuto sperare d’aver scoperto una contraddizione che i “dotti” biblisti avrebbero avuto nella loro teoria senza saperlo? Ha mai pensato che fosse più probabile, anzi quasi certa, una sua mancanza di conoscenza in materia?



Concordo in pieno anche con questa tua esternazione. Purtroppo si sopravvalutano incredibilmente. Hanno un’alta opinione di se’ stessi. Comunque ciò che li muove è solo trovare un qualunque appiglio anche minuscolissimo e improbabile pur di portare acqua alle loro tesi. La loro ricerca non è motivata dalla seria voglia di conoscere le cose ma dal desiderio disperato di trovare una giustificazione alle loro tesi, di modo da non vedersi crollare addosso la loro fede. E’ quindi un bisogno emotivo a spingerli più che la voglia di conoscere la verità.
Io ormai queste cose le avevo capite da un pezzo. E’ per questo motivo che ultimamente non ho più voglia di intavolare conversazione con i miei ‘fratelli Tdg’. Lo ritengo un inutile spreco di tempo e di energie. E comunque, siccome i Tdg creano un minestrone incredibile di errori su errori quando corroborano le loro tesi, analizzare e districare uno per volta tutti i loro errori diventa un’impresa faticosissima che ti porta a dover scrivere un libro intero di spiegazioni.
Una volta lo fai, una seconda volta lo fai, una terza volta pure, ma dopo ti rompi... [SM=x570904]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico