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La “preghiera” secondo i tdG

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    brunodb2
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    Registrato il: 12/07/2004
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    00 10/05/2007 13:21
    Uno dei più grandi doni che il Signore ci ha fatto è quello di poter avere comunione con Lui mediante la “preghiera”

    Ma, i tdG ecco cosa dicono circa la “preghiera”?


    Lo Spirito Santo. La forza del Nuovo Ordine avvenire!, 1977, pp. 133-134 parr. 30-33
    30 Gli ispirati scritti della Bibbia furono in realtà espressioni dello spirito santo di Dio. Per questa ragione quegli scritti ispirati sono utili “per insegnare, per rimproverare, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. (2 Timoteo 3:16, 17) In questi ‘utili’ scritti erano incluse preghiere rivolte a Dio non solo dagli scrittori della Bibbia, ma anche da altre persone devote a Geova Dio. Quelle preghiere erano state innalzate a Dio in circostanze d’ogni sorta. Quelle persone che avevano le nostre comuni infermità umane sentirono la pressione delle speciali circostanze e delle minacciose condizioni esistenti. Le loro situazioni di bisogno furono abbastanza varie da corrispondere alle situazioni nelle quali anche oggi possono trovarsi a volte i veri cristiani. Questi sono casi in cui ci vuole più che l’aiuto umano. Quindi come pregheremo?
    31 Nella nostra debolezza e perplessità “noi stessi gemiamo in noi medesimi”. (Romani 8:23) Semplicemente non sappiamo come invocare o supplicare Dio con frasi appropriate o quali espressioni rivolgere al nostro Soccorritore celeste.


    Ma successivamente dicono:

    32 Se noi stessi non possiamo formulare preghiere, ebbene, preghiere sono già state composte per noi.

    È vero che a volte non sappiamo pregare come si conviene e ce lo attesta anche la Scrittura in Rom 8,26, (è per questo motivo che intercede lo Spirito Santo) ma che non possiamo noi stessi formulare delle preghiere è sbagliato. Gesù, infatti, disse ai discepoli:

    dalla TNM:
    Mt. 6:6
    6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.

    Continuando a leggere, troviamo:

    33 Poiché lo spirito santo ispirò la stesura delle preghiere originali nelle quali è invocato Dio, si può dire che lo spirito intercede “in armonia con Dio per i santi”. In tal modo “lo spirito viene in aiuto della nostra debolezza”. (Romani 8:26, 27)

    Mi chiedo:
    se lo Spirito intercede “per i Santi” = i 144.000, quelli che compongono “la grande folla” sono esclusi? Non possono pregare?
    Ma Gesù non ha anche detto:


    Mt. 6:9
    9 “Voi dovete dunque pregare così:
    “‘Padre nostro …


    La “preghiera” a Dio, ci viene presentata come la preghiera del “figlio” rivolta al PADRE. Per questo motivo chi è “nato da Dio”, appartenendo alla “famiglia di Dio” (Ef. 2:19), può accostarsi in confidenza al “trono della grazia”; perché tutto ciò che appartiene al Padre appartiene “di diritto” ai figli che sono Suoi. Il “figlio” deve accostarsi in confidenza e, aggiungo, con adorazione al Padre.

    Ora, per quanto ne sappia, i tdG, pregando Dio, si rivolgono a Lui chiamandolo con l'appellativo di “GEOVA DIO”, non con quello di “PADRE”, come ha insegnato Gesù.

    Dico, non lo chiamano PADRE e neanche potrebbero, poiché, secondo i loro stessi insegnamenti, solo i 144.000 sono i “figli spirituali” di Dio, cioè i “rigenerati”.
    Quindi, a rigor di logica, solo loro (i 144.000), rivolgendosi a Dio, potrebbero chiamarlo “Padre”.

    La “grande folla”, come sempre, è esclusa da questo privilegio e, soprattutto, diritto.

    La preoccupazione dei tdG di non essere compresi da Dio se non lo chiamiamo “per Nome”, è molto infantile, e si basa sull'errato presupposto che esistano “milioni di dèi” da cui è necessario distinguere il Creatore, chiamandolo “Geova”, per poter essere “identificati”.

    Questo concetto puerile che Dio non possa “essere identificato” se non chiamandolo “Geova” e che fa di Dio un essere intellettualmente limitato, è in contrasto sia con la Parola di Dio, che con il concetto col quale gli stessi tdG descrivono “Dio” altrove.

    Infatti è detto di Dio nel:

    Salmo 138:2-4:

    “Signore, tu mi scruti e mi conosci, 2 tu sai quando seggo e quando mi alzo.
    Penetri da lontano i miei pensieri, 3 mi scruti quando cammino e quando riposo.
    Ti sono note tutte le mie vie; 4 la mia parola non è ancora sulla lingua
    e tu, Signore, già la conosci tutta.”
    e ancora in Mt 6,8
    8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.


    Inoltre, mentre riguardo al “Nome”, i tdG dicono in:

    La verità che conduce alla vita eterna, 1968, p. 18: che
    “…quelli che non lo usano non potrebbero essere identificati”
    limitando così l'onniscienza divina, poi, per quanto riguarda la “risurrezione”, improvvisamente, riconoscono in Dio l'”Onniscienza”.

    Scrivono infatti in:

    La buona notizia per renderti felice, 1977, pp. 93
    “Che dire se il vero Dio decide di dare lo spirito di vita a quella persona? Con la sua perfetta memoria Dio può ricordare con esattezza com'era la persona...Non sarà difficile a Dio, il Creatore, con la sua infinita memoria, rifare un uomo dalla polvere della terra, rimettere in lui ogni particolare della sua precedente personalità e mentalità, e ridargli lo spirito, o forza vitale, così che torni a vivere... “

    E ancora in:

    La vita ha veramente uno scopo?, 1977, cap. 10 p. 116 par. 22-25
    "Ti considera Dio importante come singolo individuo?
    Per risuscitare una persona, Dio deve sapere tutto di lei. Solo con queste informazioni Dio può riportare in vita la stessa persona con la stessa personalità, affinché l’individuo sia il medesimo e si riconosca.

    Dio, con la sua capacità di capire assai più grande, conosce completamente ogni particolare di tutte le persone. Sa cosa c’è nel cuore di tutti. (Ebrei 4:13) Inoltre, anche se uno è morto da secoli, il ricordo che Dio ne ha non svanisce. — Giobbe 14:13-15.
    Di conseguenza, i miliardi di persone che sono nelle tombe si trovano ancora nella mente di Dio in chiari particolari. (Proverbi 15:11) Anche quelli che non sono stati seppelliti, ma che sono stati distrutti nel mare, o col fuoco e altrimenti, sono altrettanto vividamente nella sua memoria. — Rivelazione 20:13."


    Come mai dunque, Dio che “conosce completamente ogni particolare di tutte le persone”, anche se “morte da secoli” e “sa cosa c'è nel cuore di tutti”, come mai, dico, quando si tratta del “NOME” i tdG dicono che “quelli che non lo usano non potrebbero essere identificati”?

    I tdG, se si esclude l'esiguo numero del “rimanente unto”, neanche potrebbero chiamare Dio con l'appellativo di “PADRE” e infatti essi stessi dicono in:


    Uniti nell’adorazione del solo vero Dio, 1983, p. 188
    “Sulla terra è ancora in vita solo un numero relativamente piccolo di questi figli di Dio”

    Solo “questi”, a rigor di logica, potrebbero chiamare Dio: “PADRE”.

    Ma, come al solito, contraddicendosi, dicono delle “altre pecore”:


    Uniti nell’adorazione del solo vero Dio, 1983, p. 188, par. 10
    Il proposito di Geova si adempie splendidamente

    “Con profondo rispetto, anche loro si rivolgono a Geova chiamandolo “Padre”, riconoscendolo quale Fonte della vita, e si sforzano sinceramente di rifletterne le qualità così come egli si aspetta che i suoi figli facciano. Sono in una condizione approvata ai suoi occhi, sulla base della loro fede nel sangue sparso da Gesù. (Matt. 6:9; Riv. 7:9, 14)

    E, continuando, dicono/scrivono …:

    “Sanno che la gioia di essere pienamente riconosciuti da Dio come suoi figli è ancora futura per loro”.

    Ma, cosa vuol dire:

    “…essere pienamente riconosciuti da Dio come suoi figli… “?

    Uno che sia “figlio” lo è a tutti gli effetti, lo è “pienamente”; non si può essere “figli” solo parzialmente!

    “...la gioia di essere...suoi figli è ancora futura per loro”.

    Ciò vuol dire che essi SARANNO effettivamente “FIGLI DI DIO”?

    Ma come possono essere “figli di Dio” se non “nascono da Dio”?

    E perché “la gioia di essere...figli dev'essere futura per loro”?

    E se saranno “figli di Dio” perché non possono esserlo ora? Non hanno essi sostenuto in:


    Lo Spirito Santo . La forza del Nuovo Ordine avvenire!, 1977, p. 131
    che:
    la “grande folla”… è una “classe terrena che non è nata di nuovo”?

    Ora, invece, se essi saranno riconosciuti come “figli”, vuol dire che anch'essi dovrebbero “nascere di nuovo”.
    Ma allora perché non potrebbero anch'essi entrare nel regno celeste, dato che gli stessi tdG hanno scritto in:


    Lo Spirito Santo . La forza del Nuovo Ordine avvenire!, 1977, p. 116
    “II cristiano deve avere una “nuova nascita” o “nascere di nuovo” perchè possa infine entrare nel regno celeste”?

    E perché essi allora dovranno continuare ad essere “SUDDITI” dei 144.000, se saranno anch'essi “FIGLI”? vedi: La verità che conduce alla vita eterna, 1968, pp. 77-78

    Ah! Certo, dimenticavo …

    “Anche questi possono rivolgersi a Geova come al “Padre nostro”, per la ragione che durante il regno millenario di Cristo essi diventeranno i figliuoli terrestri del loro Datore di vita, Cristo Gesù, e saranno quindi, per così dire, in grado d’essere “nipoti” di Dio. Le Scritture si riferiscono spesso al nonno come ad un padre.” Sia Dio riconosciuto verace, 1949, pp. 148-149

    Dunque ora è chiaro, per “la grande folla” Dio è … “NONNO”, meno chiaro è invece dove, nella Scrittura, il nonno sia chiamato padre.

    Ciao [SM=x570892]

    Bruno
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  • Luteranamanier
    00 10/05/2007 17:37
    Questo non la sappevo ancora!

    Una gran bella assurdità! Più assurdo ancora dell'insegnamento che Gesù Cristo sia l'arcangelo Michele! Ma purtroppo quando il SFD dice alle pecore che il ciuccio vola allora vola!!

    [SM=x570901] di questa nuova trovata!


    E grazie al Signore che impiega persone come te per rivelare la verità!

    [SM=x570919] [SM=x570919] [SM=x570919]


    Saluti da Veronika [SM=x570892]