00 22/01/2007 18:53
La domanda posta è la seguente:

«Perché i testimoni di Geova non brindano, dal momento che la Bibbia non menziona questa usanza?»

La risposta occupa ben due pagine della rivista, uno spazio che viene generalmente dedicato ad argomenti ben più seri ed importanti. Evidentemente lo “schiavo” ritiene molto importante la questione dei brindisi, anche se le motivazioni che fornisce per giustificare questo divieto, come vedremo, sono inconsistenti e contraddittorie.
I veri motivi per cui ai TdG non è permesso dal CD di brindare hanno a che vedere non con la logica o la Bibbia ma con motivi di carattere sociale (settario).

Io nel leggere questa risposta ho avuto il sospetto che a Brooklyn utilizzino qualche tipo di risponditore automatico, cioè un software che quando legge alcune parole chiave va a pescare in un archivio le voci o le frasi che riguardano l’argomento. E poi qualcuno ha messo insieme queste voci, senza però badare molto alla logica. [SM=x570873]

Il CD scrive che con l’usanza di brindare, praticata fin dall’antichità, ci si propone di augurare felicità, salute, lunga vita o cose del genere:
«Per molti è solo un’usanza innocua o un gesto di cortesia, ma i testimoni di Geova hanno buone ragioni per non brindare».
La WTS dice che tale gesto è “per molti” solo un’usanza innocua o un gesto di cortesia: a me risulta che tutti coloro che brindano la pensino in questo modo. Nessuno nel mondo moderno attribuisce significati magico/religiosi a tale gesto, che è semplicemente una normalissima consuetudine sociale.

Ma, naturalmente, per il CD non basta sapere che oggi questo è il significato del gesto. Bisogna risalire alle origini, al motivo per cui migliaia di anni fa alcuni brindavano, e citano quindi alcune enciclopedie dove si dice che
«l’usanza di bere ‘alla salute’ deriva molto probabilmente dall’antico rito religioso di bere in onore degli dèi e dei defunti. Ai pasti i greci e romani versavano libagioni agli dèi, e ai banchetti cerimoniali bevevano in onore degli dèi e dei defunti», e «il brindisi è probabilmente un vestigio non religioso di antiche libagioni sacrificali, in cui liquido sacro veniva offerto agli dèi: sangue o vino in cambio di un desiderio, una preghiera riassunta con le parole ‘lunga vita!’ o ‘alla salute!».
A parte che queste enciclopedie dicono che tali origini sono solo probabili, ma se anche fossero certe, che cosa hanno in comune gli attuali brindisi con le libagioni sacrificali che venivano tenute migliaia di anni fa? Che senso ha proibire un gesto innocente come un brindisi, solo perché migliaia di anni fa anche i pagani, “probabilmente”, brindavano in onore dei loro dèi?

Il fatto poi che qualcosa abbia un’origine pagana non la rende di per sé sbagliata. E questo lo ammette anche la WTS:
«Il fatto che un oggetto, una decorazione o un’usanza tragga origine dalla falsa religione dell’antichità o vi trovi dei paralleli non vieta al vero adoratore di usare tali cose o di seguire tali usanze».
Viene fatto l’esempio della melagrana che pare venisse usata come simbolo pagano ma che, ciò nonostante, decorava le vesti del sommo sacerdote ebreo.
E si parla poi dell’anello nuziale che «un tempo aveva un significato religioso». E la Società aggiunge:
«Tuttavia oggi la maggioranza delle persone non è a conoscenza di questo fatto e considera la fede nuziale solo un segno che si è sposati».
E i TdG non hanno obiezioni alluso dell’anello nuziale, anche se ha origini pagane.

In una Domanda dai lettori pubblicata nella Torre di Guardia del 1/1/1973, si diceva a questo proposito:
... Anche se in realtà i pagani usarono per primi le fedi nuziali, le escluderebbe questo per i cristiani? Non necessariamente. Molti odierni capi di vestiario e aspetti della vita ebbero origine nei paesi pagani. L'attuale divisione del tempo in ore, minuti e secondi si basa su un antico sistema babilonese. Tuttavia, non c'è nulla di male se il cristiano fa uso di queste divisioni del tempo, poiché il far questo non comporta l'osservanza di false pratiche religiose. ... la domanda non è tanto se le fedi nuziali fossero per prima usate dai pagani ma se fossero in origine usate nell'osservanza di false pratiche religiose e conservino ancora tale significato religioso. Com'è stato mostrato, l'evidenza storica non permette nessuna specifica conclusione al riguardo. ... Naturalmente, la fede nuziale non è affatto una cosa richiesta dal cristiano. Un cristiano potrebbe decidere di non portare la fede nuziale, per coscienza, gusto personale, costo, usanze locali, o per qualche altra ragione. Tuttavia un altro cristiano potrebbe decidere di indicare la sua condizione di coniugato per mezzo di una fede nuziale. Quindi, in ultima analisi si tratta di una decisione personale, da prendere in armonia con le vedute coscienziose di ognuno.
Perché allora lo stesso ragionamento non viene seguito per l’usanza di brindare? Perché non si dice almeno che tale gesto è una "questione di coscienza"?

Ecco un altro esempio: nella Svegliatevi! dell'8/6/02, a pag. 24, parlando del "Luau hawaiano" - un'antica tradizione pagana -, nella nota in calce viene detto (il grassetto è mio): «Anche se in origine il Luau potrebbe aver avuto qualche legame con la falsa religione, oggi il termine indica semplicemente un banchetto hawaiano. Pertanto molti cristiani possono decidere in coscienza di parteciparvi».
Ma allora perché non seguire lo stesso ragionamento per quanto riguarda i brindisi?

Sempre a proposito dei questa usanza hawaiana, nel numero di Svegliatevi! dell'8 aprile 2003, pag. 30, un lettore ha scritto:
«Ho letto con interesse l'articolo "Facciamo un luau hawaiano" ... Parecchi anni fa assistei a un luau alle Hawaii ed ebbi l'impressione che avesse un marcato significato religioso e spiritico. Anche se oggi i luau non riguardano aspetti religiosi o spiritici, sono forse diversi da altre celebrazioni che pur avendo origini pagane sono state adottate dalle culture moderne come semplici riunioni familiari? L.F., Stati Uniti».

Il lettore pone un'interessante domanda: i TdG evitano i brindisi perché tale usanzA avrebbe avuto origini pagane. In questo caso il lettore osserva che anche il luau hawaiano avrebbe tali origini e, secondo la sua impressione, manterrebbe ancora oggi "un marcato significato religioso e spiritico". Coerentemente i TdG dovrebbero evitare di partecipare a tale usanza, anche se avesse perso del tutto il suo significato originale, come avviene con tante altre consuetudini che sono state "adottate dalle culture moderne".

Come ha risposto la Società a questa domanda?

«Come si osserva nella nota in calce a pagina 24, anche se in origine il luau potrebbe aver avuto qualche legame con la falsa religione, oggi il termine indica semplicemente un banchetto hawaiano. Potrebbe essere o non essere appropriato che un cristiano partecipi a uno specifico raduno definito "luau". Come in ogni altro aspetto della vita, i cristiani dovrebbero prendere decisioni che permettano loro di avere una coscienza pura dinanzi a Geova Dio».

Quando la Società decide che un determinato comportamento rientra nelle questioni di coscienza, questo equivale praticamente a consentire tale condotta. Se un TdG partecipasse quindi ad un luau non dovrebbe rendere conto alla congregazione per la sua decisione (= non subirebbe provvedimenti disciplinari).

Dov'è la differenza tra questo comportamento rimesso alla coscienza individuale e tantissime altre "usanze pagane", che però rimangono tassativamente proibite, benché abbiano oggi perso ogni collegamento con il loro significato originale e con il paganesimo? La posizione della Società Torre di Guardia - che consente e proibisce a suo piacimento - dimostra di essere anche in questi casi piuttosto incoerente e contraddittoria.

E, si noti, non viene data nessuna giustificazione logica che permetta al lettore TdG di capire perché certe cose sono permesse mentre altre, come il brindisi, rimangono vietate.
Nella Domanda dei lettori si dice semplicemente quanto segue:
«Oggi, quando fanno un brindisi, molti forse non pensano che stanno chiedendo un intervento o una benedizione a qualche dio, ma non sanno spiegare perché levino al cielo il bicchiere di vino».
Ma il fatto che chi brinda non sappia il perché di tale gesto, non è sufficiente a dimostrare che il (probabile) significato originale ormai è del tutto scomparso e dimenticato? E che quindi tale gesto è ora del tutto privo delle sue (probabili) originarie connotazioni pagane?
Non per la WTS, la quale, in barba alle sue ragionevoli concessioni su anelli nuziali e balli pagani, aggiunge:
«Ciò nondimeno il fatto che [coloro che brindano] non analizzino a fondo la cosa non significa che i veri cristiani debbano sentirsi obbligati a compiere la stessa azione».
Quindi i “veri cristiani” non brindano, ma non perché questo rifiuto abbia delle basi logiche e scritturalmente fondate, ma perché così ha deciso il CD:
«I cristiani tuttavia hanno validi motivi per non fare un brindisi, usanza le cui origini sono legate alla religione».

Voi siete riusciti a capire quali siano questi “validi motivi”? Io no. I TdG comunque sono obbligati ad evitare i brindisi, anche se non hanno capito perché.
Infatti se un TdG ignorasse questo ‘intendimento’ del CD e brindasse insieme a dei conoscenti, sostenendo che non vede nulla di male in tale gesto, verrebbe disassociato con l’accusa di “apostasia dal cristianesimo”.

L’unica ragione che giustifica simili comportamenti farisaici è la deliberata volontà del CD di mantenere i TdG settariamente separati dalla società.
In questo modo viene inculcata negli adepti la convinzione di essere persone speciali, dotate di una conoscenza superiore, che permette loro di non contaminarsi con gesti e consuetudini “pagane”... [SM=x570895]

Saluti
Achille