00 30/06/2009 20:42
Re:
Cattolico_Romano, 30/06/2009 20.29:

Se la memoria non mi fa brutti scherzi, di Paolo ne parla anche la lettera ai Corinzi da parte di Clemente Romano 90-95 d.C., quindi antecedente a Ignazio d'Antiochia.



E' verissimo, nella I lettera di Clemente, scritta dalla comunità di Roma a quella di Corinto, vengono citate quelle che erano le due colonne della comunità locale, Pietro e Paolo, che resero testimonienza col martirio:


Ma lasciando gli esempi antichi, veniamo agli atleti vicinissimi a noi e prendiamo gli esempi validi della nostra epoca. Per invidia e per gelosia le più grandi e giuste colonne furono perseguitate e lottarono sino alla morte. Prendiamo i buoni apostoli. Pietro per l'ingiusta invidia non una o due, ma molte fatiche sopportò, e così col martirio raggiunse il posto della gloria. Per invidia e discordia Paolo mostrò il premio della pazienza.Per sette volte portando catene, esiliato, lapidato, fattosi araldo nell'oriente e nell'occidente, ebbe la nobile fama della fede. Dopo aver predicato la giustizia a tutto il mondo, giunto al confine dell'occidente e resa testimonianza davanti alle autorità, lasciò il mondo e raggiunse il luogo santo, divenendo il più grande modello di pazienza. (V,1-7)



E ancora:


Prendete la lettera del beato Paolo apostolo. Che cosa vi scrisse (=ai Corinzi) all'inizio della sua evangelizzazione? Sotto l'ispirazione dello Spirito vi scrisse di sé, di Cefa, e di Apollo per aver voi allora formato dei partiti. (XLVII, 1-4)



Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)