00 04/12/2006 19:02
Ma voglio tentare anche un piccolo aiuto corrispondente al titolo del 3D...
... cioè atto a persuadere che si può credere alla Trinità se si superano i sofismi con cui la WT ha argomentato per occultarla.

Prendiamo ad esempio un punto di spiegazione da Ragioniamo.A pag. 418-19 si legge questa riflessione della WT. Essa ammette, al seguito del vocabolario Rocci che theòtes significa “divinità; natura divina”. Il che basta ai cristiani non TG per dire che se in Cristo abita la pienezza della divinità (theòtetos, genitivo di theòtes) lui è Dio in senso pieno.

Ma la WT aiuta a “capire” secondo la sua ideologia dicendo che
«L’essere vera “divinità” o “di natura divina” non rende Gesù, quale Figlio di Dio, coeguale e coeterno con Padre, così come il fatto che tutti gli uomini abbiano in comune l’”umanità” o “natura umana” non li rende coeguali o coetanei.»
Ebbene questo ragionamento/paragone che vorrebbe appunto rimarcare comunque una differenza sostanziale tra il Padre e il Figlio è truccato. Esso non è pertinente come esempio perchè prende a paragone una realtà (l’età) che non solo è notoriamente varia/diversa da un uomo all’altro (chi è nato prima e chi dopo) ma che varia addirittura nello stesso individuo calato nel tempo; ciascuno di noi ha ora un’età e ora un’altra.
La WT cioè addita l’età come esempio di disuguaglianza dicendo che essa non rende “coeguali o coetanei” persone che pure hanno la stessa umanità.
Ma se avesse preso come realtà di paragone i fattori essenziali della natura umana, quali sono ad esempio l’intelligenza e la volontà, allora la dimostrazione le si sarebbe ritorta contro perché è esattamente vero che quanto a intelligenza e volontà tutti coloro che hanno la stessa natura umana sono “coeguali”.

Ebbene il Figlio (o Cristo nel suo stato preumano), avendo la "stessa" natura del Padre aveva in modo coeguale con Lui appunto la divinità (essendo stato da Lui generato e non creato) e con essa tutte le caratteristiche essenziali che dipendono dalla entità/sostanza divina, e che sono l’onnipotenza, l’onniscienza, l’onniveggenza, l’eternità, la ubiquità, la aseità...

Alla WT è bastato tirare l’attenzione su un fattore contingente/variabile (l’età) e non essenziale alla natura umana per trasferire indebitamente alla natura divina la stessa variabilità della natura umana tra persone diverse!

I TG riflessivi prendano nota che invece, additando fattori essenziali alla natura umana, così come abbiamo coeguaglianza tra gli esseri umani (i quali relativamente alla intelligenza e volontà sono esattamente tutti alla pari, quanto a dignità personale), allo stesso modo abbiamo che tra il Padre e il Figlio che hanno la stessa natura divina (e perfino neanche separata e separabile perché sono uno nell’altro) godono personalmente della stessa dignità derivante appunto dal comune possesso di quella natura con tutti i suoi attributi.

Chi ha orecchie da intendere intenda.
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est modus in rebus