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54.

(…) oggi i servitori di Dio non insegnano le proprie idee. Sono convinti che la Bibbia è la Parola di Dio e basano unicamente su di essa quello che insegnano.
L’usanza del basare il proprio credo unicamente sulla Bibbia è iniziato con il protestantesimo, cioè con lo scisma dalla Chiesa cattolica. Non riconoscendo più la funzione del Magistero che custodisce e spiega la rivelazione divina tramandata sin dall’inizio oralmente (lat. Tràdere=consegnare, trasmettere) rimane solo il libro. Ma questo, interpretato senza l’aiuto dell’intendimento della rivelazione tramandato a voce e spesso letto con criterio fondamentalista, ha avuto come risultato che le Chiese separate perdessero vari tesori di verità rivelata e tutt’oggi siano tra loro divise su tantissimi aspetti, così da realizzare una frammentazione sempre crescente dell’unico ovile di Cristo.
Che poi le Chiese e le denominazioni minoritarie si basino solo sulla Bibbia per formulare la propria dottrina è un’affermazione risibile. Di fatto hanno tutte una tradizione teologica che inculcano e a cui si rifanno, come propria interpretazione della Bibbia specificante la denominazione stessa. La Bibbia – occorre dirlo? – non può comunicare agli uni un messaggio e agli altri un altro. La diversità non può dipendere da lei! E ogni fedele che appartiene a qualche denominazione, lo ammetta o no, segue la dottrina professata dalla sua denominazione guardandosi bene dal dissentirvi. Dissentirà solo se e quando avrà le spalle così forti da fondare una nuova denominazione che sia autosufficiente. Così sono andate le cose e così andranno.



Grandioso! Ora aggiungo queste due righe per i cattolici e non solo.
Catechismo Chiesa Cattolica:
107 I libri ispirati insegnano la verità. “Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono, è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle sacre Lettere” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 21].

108 La fede cristiana tuttavia non è una “religione del Libro”. Il cristianesimo è la religione della “Parola” di Dio, di una parola cioè che non è “una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente” [San Bernardo di Chiaravalle, Homilia super missus est, 4, 11: PL 183, 86B]. Perché le parole dei Libri Sacri non restino lettera morta, è necessario che Cristo, Parola eterna del Dio vivente, per mezzo dello Spirito Santo ci “apra la mente all'intelligenza delle Scritture” (Lc 24,45).

Il Cristianesimo è la persona stessa di Cristo Gesù, figlio di Dio, morto e risorto. Per approfondire vedasi Costituzione Dogmatica "Dei Verbum" (n° 7-10).
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