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CAPITOLO DICIOTTO (pag. 174-183)

Il battesimo e la vostra relazione con Dio

Come avviene il battesimo cristiano?
Quali passi dovete fare per essere idonei per il battesimo?
In che cosa consiste la dedicazione a Dio?
Qual è la ragione principale per battezzarsi?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

Leggo e rispondo passo passo…
2 Se avete studiato attentamente i capitoli precedenti con un testimone di Geova, forse ora vi chiedete: ‘Cosa impedisce a me di essere battezzato?
E mi rispondo che me lo impedisce il fatto che sono già battezzato. Tutta la Cristianità, tutti i discepoli di Cristo che hanno come base la fede nelle Scritture, nella Trinità e nell’incarnazione del Figlio, hanno un Battesimo valido. Sono cioè stati adottati da Dio come figli e hanno ricevuto in dono la compartecipazione alla natura divina divenendo tralci della Vite, membri dell’unico Corpo di Cristo, figli nel Figlio. E – si badi bene! – in maniera irreversibile. Vale a dire che se un domani perdessi la fede, non cesserei di essere figlio, e se un dopodomani la riacquistassi non avrei alcun bisogno di essere ribattezzato. I figli sono tali e restano tali indipendentemente dal loro comportamento morale. Perciò io, battezzato nella Chiesa Cattolica da un pezzo, sono già discepolo e “testimone di Cristo” e (ma sì) anche del Padre e dello Spirito Santo.

Ormai conoscete quello che promette la Bibbia: la vita eterna nel Paradiso. (Luca 23:43; Rivelazione 21:3, 4)
No, ormai conosco che sono figlio adottivo di Dio a cui la Bibbia promette il Regno dei cieli, a petto del quale la proposta della terra paradisiaca, oltre a non essere biblica, è di un impoverimento abissale, e di una eternità che definirla “allucinante” è il minimo che si possa dire.

Conoscete anche la vera condizione dei morti e la speranza della risurrezione. (Ecclesiaste 9:5; Giovanni 5:28, 29)
Veramente questa la conoscevo benissimo da prima. Il geovismo ha tentato di disimpararmi questa come tutte le altre verità della Bibbia che il Magistero cattolico custodisce e trasmette sin dall’epoca apostolica. Ma credo proprio che non ci sia riuscito.

Forse frequentate le adunanze di congregazione dei testimoni di Geova e avete visto di persona che praticano la vera religione. (Giovanni 13:35)
Oh sì che le ho frequentate, e con attenzione “bereana”! Perciò posso dire che se la vera religione è quella illustrata dalla Bibbia, i TG non la praticano. E questo a cominciare dal fatto che nel volume della loro NM essi non hanno la Bibbia, perché contiene una Parola di Dio deformata sia nel testo che nella interpretazione; e questo a finire con certe spiegazioni orripilanti come: 1) quella di vedere come comando divino l’obbligo di lasciar morire un bambino negandogli una trasfusione di cui ha bisogno; 2) o quella di non rivolgere più neanche il saluto al parente che avesse deciso di uscire dal movimento geovista; 3) o quella di vedere nei soli Unti rimanenti i fratelli di Gesù da fare esclusivo oggetto della propria caritas.

Ma soprattutto, avrete cominciato a stringere una relazione personale con Geova Dio.
Macché! quella ce l’avevo da un pezzo (con Dio, non con Geova, si capisce!). Anche se per la verità ogni tanto con Dio io ci “litigo”, per vari motivi, non escluso quello di lasciar proliferare in libertà tanti Nuovi Movimenti Religiosi. Movimenti che approfittano dell’attuale epoca di “pensiero debole”, relativistico, materialistico, edonistico, consumistico… e per questo affamato di una qualsiasi spiritualità che sappia reclamizzarsi. Questo clima è ciò che spinge tanta gente che non ha valorizzato la propria perla preziosa, il tesoro scoperto nel suo campo, ad elemosinare surrogati di spiritualità e pseudo salvezze presso fabbricatori di miraggi; geovismo in testa, qui in Italia.


3 Come potete dimostrare che desiderate servire Dio? Gesù disse ai suoi seguaci: “Andate . . . e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole”. (Matteo 28:19)
Il geovismo sostiene che quella di “predicare e fare discepoli” è l’unica opera che Gesù ha assegnato ai suoi seguaci. Mentre le normali Chiese storiche ritengono che, essendo “corpo di cristo” i suoi seguaci, sia singolarmente che come Chiesa, hanno il dovere di prolungare i gesti del Salvatore, che sono stati sintetizzati nel potere/ufficio profetico (evangelizzazione) potere/ufficio sacerdotale (celebrare il culto) e nel potere/ufficio regale (la pastorale e il servizio della caritas). Questi poi si ramificano in centinaia di iniziative e mansioni concrete e specifiche. Di tutto ciò presso i TG resta in piedi solo l’evangelizzazione; e questa intesa riduttivamente solo come “dovere di dare l’avvertimento” della prossima fine. La santificazione del popolo di Dio, anche se ora vi si sprecano pagine delle riviste, è sempre stata vista nel geovismo come marginale. Sia perché l’uomo non può santificarsi, essendo peccatore costituzionalmente (antico protestantesimo); sia perché gli unici “Santi” secondo il geovismo sono i 144.000 e solo per modo di dire giacché la loro santità è una mera “dichiarazione di giustizia” del tutto estrinseca all’essere “nuova creatura” (cosa che anche se la dice la Bibbia non è insegnata dalla dottrina geovista). Nelle antiche pubblicazioni si evince che la Bibbia è esclusivo appannaggio degli Unti (sfasatura dovuta al credere all’inizio che solo gli Unti si salvavano. La trovata del “paradiso terrestre” venne la bellezza di 50 anni dopo…).

Gesù stesso diede l’esempio facendosi battezzare in acqua. Non fu semplicemente asperso né gli fu versata un po’ d’acqua sulla testa. (Matteo 3:16) Il verbo “battezzare” deriva da un termine greco che significa “immergere”. Perciò il battesimo cristiano è un’immersione completa in acqua.
4 Tutti coloro che desiderano stringere una relazione con Geova Dio devono battezzarsi in acqua. Il battesimo indica pubblicamente il vostro desiderio di servire Dio.
Ecco un’altra particolarità del geovismo. Il battesimo, che poi non è inteso come un sacramento ma solo come una testimonianza pubblica di essersi dedicati a Geova, deve essere fatto per immersione totale. C’è da chiedersi come facevano all’inizio in America ove le vasche da bagno non esistevano ma si usavano tinozze? Nell’abbeveratoio per i cavalli?
Data l’occasione sottolineiamo anche come dalla lettura di un identico testo (in questo caso la Bibbia non è truccata) le varie intelligenze possono trarre comprensioni differenti del volere divino. E’ da sempre che esistono sia il partito dell’immersione che quello dell’aspersione. Ed è per lo meno singolare che la WT sostenga da un lato che non ha la sicurezza assoluta su niente di ciò che dice, giacché “non sono infallibili”, e dall’altro insista sulla formula immersoria come condizione senza la quale il battesimo non sarebbe valido.
Qualcuno scherzosamente ha chiesto come si sarà mai potuto “immergere” l’intera abitazione di convertiti, quando la Bibbia dice che uno fu battezzato e con lui tutta la sua casa.
Altri invece, con tutta serietà hanno osservato che nel testo greco originale, l’invito di Gesù a “fare discepoli tutte le nazioni” (CEI) non contempla il partitivo “di persone” che troviamo nella NM geovista, che restringe la salvezza a un piccolo gruppo, un campionario dell’umanità. La manovra ovviamente è funzionale a consolare i Testimoni, convincendoli di essere gli unici eletti alla salvezza, malgrado gli aderenti al movimento siano un piccolo, piccolissimo gruppo di fronte alla cifra di oltre sei miliardi raggiunta dall’umanità.

Dal paragrafo 5 al 16 sono elencate le condizioni da adempiere per diventare Testimoni, cioè previe e necessarie per simboleggiare in acqua la propria dedicazione, battezzandosi.


1) Acquistare accurata conoscenza e avere fede in “Geova Dio e Gesù Cristo”.
Il che comporta uno studio biblico a casa, partecipare alle adunanze, sostenere un esame relativo alle dottrine ritenute basilari. “Tra questi – dice il testo - ci sono la verità sulla condizione dei morti e l’importanza del nome di Dio e del suo Regno.” Tre “verità” del tutto diverse da come le intendiamo noi cattolici e che abbiamo criticato in dettaglio durante la nostra analisi. E occorre “…avere fede nelle promesse di Dio e nel potere salvifico del sacrificio di Gesù.”

2) Parlare ad altri di Dio e dei suoi propositi. Di ciò che è definito “la Verità”.
Si esige cioè il previo “servizio di campo” casa per casa, effettuato insieme a un TG già “dedicato”, oltre che la “testimonianza” della nuova fede presso amici e parenti. Il fatto della loro eventuale opposizione è già previsto e non fa problema. Occorrendo il TG troncherà i rapporti.


3) Se occorre (un “se” pleonastico!) fare i necessari “…cambiamenti nel vostro stile di vita e nelle vostre abitudini.” Si noti che questo viene richiesto preventivamente “prima di chiedere di diventare proclamatori non battezzati, dovete eliminare peccati gravi come immoralità sessuale, ubriachezza e uso di droga.”

4) Si passa quindi al pentimento e alla conversione; ovvero a una forma più incisiva di “cambiamenti” esercitata con fermezza. “Occorre fare qualcosa di più che provare rammarico. Dovete abbandonare il vostro precedente modo di vivere ed essere fermamente decisi a fare da ora in poi quello che è giusto. Il pentimento e la conversione sono passi che dovete fare prima di battezzarvi.”

5) Dedicazione a Geova Dio. “La dedicazione a Geova Dio è una fervida preghiera con la quale promettete di rendergli esclusiva devozione per sempre.(…) Prima del battesimo, dunque, fare la volontà di Geova Dio deve già essere il principale obiettivo della propria vita.” E’ superfluo dire che questo di porre la volontà di Dio al primo posto nella vita è l’obbligo di ogni cristiano. Quello che diversifica le varie fedi sta nell’individuare con esattezza qual è questa benedetta volontà e il modo in cui le varie vocazioni di vita permettono di attuarla a ciascuno. Si può fare utile riferimento alla metafora della vita come un “palcoscenico” ove Dio regista assegna ad ogni attore la propria parte, da compiere alla perfezione per quanto breve o marginale sia.
In breve, in un itinerario catecumenale per adulti, questi punti possono essere sostanzialmente condivisi, salvo fatto il diverso intendimento del pensiero divino ricavato dalla Bibbia.

(seguita)

[Modificato da berescitte 30/05/2007 15.47]

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est modus in rebus