00 28/05/2007 10:46
63.

Invece dal 16 al 20 ci sarebbero da fare varie puntualizzazioni, ma di relativa importanza. Una per tutte: ove si dice:
“Si sono verificati molti casi di persone che hanno pregato per essere aiutate a capire la Bibbia e subito dopo sono state contattate da un servitore di Geova. Casi simili sono una prova della guida angelica nell’opera di predicare il Regno.”
Verrebbe da osservare che Dio sicuramente non concede un solo istante di sospensione agli angeli in tale compito di “guida angelica”, del resto gli angeli non si stancano. Allora quando invece si prega e prega e la guida e l’aiuto non vengono, di cosa è “prova” questo? Non certo della non assistenza, e allora? Di inciampi messi da Satana? Ma questa sarebbe una risposta tipo sughero che vuole tornare a galla per forza. E potrebbero appropriarsene tutti gli altri MRA che fanno concorrenza sia ai TG che alle Chiese, dicendo a loro volta che se tutto va bene è Dio che benedice e se va male è il Nemico che mette i bastoni tra le ruote.

Saggezza biblica vuole invece – e forse hanno bisogno di rifletterci anche tanti nostri fratelli cristiani -, che l’unica presenza sicura di Dio e della sua volontà è quella che Egli collega alle azioni sacramentali. Per il resto così come noi possiamo vedere un influsso benefico di Dio in un evento, vi si può vedere una casualità fortuita. Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che anche lo sviluppo mondiale del traffico di droga abbia una qualche benedizione divina, tanto è fiorente!

Qualche TG intelligente potrebbe chiedere “ma se noi siamo benedetti da Geova quando siamo fiorenti” chi è che benedice gli altri Movimenti Religiosi?”; è risaputo che i Mormoni e gli Avventisti del 7 Giorno sono da sempre numericamente il doppio dei Testimoni di Geova! E così pure qualcuno, se dovesse valere la correlazione preghiera-risultato benefico, potrebbe prendersela con Dio quando si è pregato perché benedicesse un’iniziativa, un evento, una persona… e poi invece è andato tutto a catafascio.

Quello che è sicuro invece è che Dio ha previsto tutto dall’eternità, e sia negli eventi buoni che in quelli indesiderabili, Dio offre la possibilità di trasformarli in crescita personale, in grazia di santità, in sviluppo di virtù, in aumento di saggezza e umanità. Omnia cooperantur in bonum diligentibus Deum (cf Romani 8,28). E dove il disastro sembra del tutto irreparabile (sia esso per eventi naturali sia per malvagità umana) l’Altissimo ripara alla grande donando immediatamente il suo paradiso e un giorno la risurrezione gloriosa a chi ha ricevuto il massimo dei torti e delle sofferenze ingiuste in questa vita.

FINE DEL CAPITOLO DICIASSETTE
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est modus in rebus