00 17/10/2006 15:19
15.

UN LIBRO PIENO DI SAGGEZZA
10 Essendo ispirata da Dio, la Bibbia è “utile per insegnare, per riprendere, per correggere”. (2 Timoteo 3:16)
Qui si fa finta di non sapere che questa frase di S. Paolo non può essere applicata a priori. Cioè prima di aver determinato quali manoscritti siano Bibbia=Parola di Dio. Quando S. Paolo l’ha detta esisteva solo la Bibbia ebraica e qualche scritto neotestamentario non ancora ritenuto Parola di Dio alla pari delle Scritture. E’ un particolare di gran peso. Infatti se lo si tiene presente si dovrà cercare esternamente alla Bibbia, che non contiene l’elenco dei libri ispirati, il criterio che abbia fatto giudicare ispirati alcuni manoscritti e altri no. E se lo si fa ci si accorge che tale discernimento è stato operato dalla Chiesa Cattolica verso la fine del 400 DC e con alla base il criterio fondamentale che certi manoscritti esprimevano compiutamente (senza sottrazioni né aggiunte esageranti) la fede che essa predicava da secoli attraverso una Traditio=trasmissione=consegna orale risalente al tempo degli Apostoli, ininterrottamente e fedelmente custodita come “sacro deposito”.
Il che pone ovviamente la Traditio al livello intermediario tra i fatti e detti di Cristo (fonte) e il racconto scritto di essi (Bibbia/libro). Ed è grottesco ipotizzare che questa mediazione, in base alla quale la Traditio coonesta e codifica la Bibbia/libro sia, come pretende il geovismo, una realtà avversata dalla Bibbia (quando Gesù nella Bibbia avversa proprio il contrario, cioè la sostituzione della Traditio sacra con una traditio umana). Ancor più grottesco è pertendere che la Chiesa Cattolica abbia fatto tale discernimento, infallibilmente veritiero, in un tempo in cui il geovismo ritiene che fosse governata da Satana e preda di una spaventosa apostasia.

Piccola pausa di respiro per una domanda: quante persone tra quelle abbordate dai solerti proclamatori geovisti sanno che le cose sono andate come stiamo dicendo? Quante sarebbero capaci di fermare il proclamatore TG che galoppa in fa maggiore da un capitolo all’altro fermandolo su questo preciso punto, fondante la Bibbia, e obiettandogli le cose che stiamo enucleando?


La Bibbia è davvero un libro pratico.
Ah! Questo “pratico” mi sa tanto di americano. Sembra quasi detto masticando la gomma.
E noi che pensavamo che i libri “pratici” dovessero avere piccolissima mole e contenere poche parole schematiche…


Rispecchia una profonda comprensione della natura umana. Questo non sorprende, dato che il suo Autore, Geova Dio, è il Creatore. Egli capisce i nostri pensieri e i nostri sentimenti meglio di noi stessi. Inoltre sa di cosa abbiamo bisogno per essere felici. E sa quali comportamenti dobbiamo evitare. (…)
Ricordiamo come le “sa” queste cose. Le sa studiando il comportamento umano e congetturando su tutte le possibili variabili. Insomma Geova è diverso da un coltissimo saggio umano solo per grado e non per natura e tipo di conoscenza.

UN LIBRO DI PROFEZIE
13 La Bibbia contiene numerose profezie, molte delle quali si sono già adempiute. (…)
17 Non rafforza la fede constatare che la Bibbia è un libro di profezie degne di fiducia? Dopo tutto, se Geova Dio ha mantenuto le promesse in passato, abbiamo ogni ragione per avere fiducia che manterrà anche la promessa di trasformare la terra in un paradiso. (Numeri 23:19) Quindi abbiamo senz’altro la “speranza della vita eterna che Dio, che non può mentire, promise prima di tempi di lunga durata”. — Tito 1:2.
Fatte alcune riserve per alcune profezie che (vedi nel libro “Tutta la Scrittura è utile…”) vengono inserite con leggerezza tra le cose previste, quando potrebbero essere benissimo postviste perché la WT non accetta la datazione scientifica dei libri biblici e pensa addirittura che il primo scrittore biblico sia stato Adamo, il discorso sulle profezie lo riteniamo valido.
In verità l’attività profetica ha una portata più ampia che quella di profetizzare eventi futuri. E’ farsi portavoce di Dio che consola, rimprovera, promette, ammonisce, blandisce, insegna ecc… Ma è comunque certo che laddove si ha davvero predescritto un evento del tutto non prevedibile (metti Isaia che parla del Messia servo sofferente di Jahweh) là c’è il timbro di Dio onniveggente.


“LA PAROLA DI DIO È VIVENTE”
(…)
19 Leggere la “parola” o il messaggio di Dio nella Bibbia può cambiarci la vita. Può aiutarci a esaminare noi stessi in maniera del tutto nuova. (…)
Beh, questo lo possono fare anche altri libri. Per quanto mi riguarda, io confesso che
certe idee che hanno contribuito a formare il sottoscritto, non sono state tratte dalla Bibbia ma da testi di psicologia, da testi di spiritualità, da esempi di vite vissute, da lezioni della storia e dell’esperienza personale, dalla parola amica di persone buone e perfino dai rimproveri di qualche persona che non aveva Dio nel proprio orizzonte ma un’idea della coerenza e della giustizia sì.



Interpellanze e interrogazioni, riflessioni e/o osservazioni, inviti e richieste, di PETITIO
Se ho ben capito il CD fa derivare l’ispirazione e quindi la divinità della Bibbia da alcuni fattori presenti in quello che oggi è un libro unico ma che all’origine erano scritti sparsi: accuratezza, utilità spirituale, coerenza, profezie, esattezza scientifica… (strano che abbia dimenticato i miracoli) Mentre Bery dice che il criterio seguito dalla Chiesa è stato solo quello della corrispondenza degli scritti con la fede che essa predicava da secoli. La domanda: ma voi TG avete coscienza di essere tributari di quel testo biblico, unificato in unico volume e comprendente tutti i libri, che fu codificato dalla Chiesa cattolica o no?

Se sì, perché vi inventate criteri diversi per stabilire l’ispirazione quando sapete che il criterio scelto dalla Chiesa è diverso dai vostri e che se essa non fosse degna di fede utilizzando quel criterio voi non avete più la Bibbia=Parola di Dio ma solo un testo antico alla stregua di quelli di Omero & Co?

Che coerenza c’è poi a ritenere (come ritenete oggi) infallibilmente sacro un testo assemblato in piena apostasia e dichiarato ispirato-sacro sotto l’influsso di Satana sviatore e menzognero?

E’ vero o no che solo al tempo di Lutero la Riforma protestante ha rifiutato sette libri dell’AT considerandoli apocrifi? Con quale diritto assegnate alla Chiesa ora una facoltà di bene che ci indovina infallibilmente (nel codificare il Canone biblico) e ora uno sviamento totale nell’apostasia? Tantopiù che Satana sviatore e l’apostasia se sono presenti oggi non è che fossero assenti nell’epoca costantiniana!

Ma è vero o no che anche presso i Testimoni il verdetto interpretativo rimane in facoltà dello Schiavo che lo esprime tramite la WT e questo con il suo CD? E allora questo non equivale a dire che è la vostra tradizione teologica, di studio, quindi umana, ad avere l’ultima parola sullo scritto della Bibbia? E perché mai dite “la Bibbia dice… insegna…” se alla fin fine l’insegnamento sullo scritto, soprattutto quando è di difficile comprensione, va dato dallo Schiavo e lo si deve considerare come teocraticamente inviato e benedetto da Geova?
FINE DEL CAPITOLO DUE

(seguita)
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est modus in rebus