00 22/08/2006 09:40
Quello che leggo è davvero tragico, sono triste al pensiero che la WTS riesca a tal punto nel suo intento distruttivo, sicché la gente ne esce atea o comunque sfiduciata verso qualunque fede. Vorrei però dire la mia sul cosiddetto “cristianesimo individuale”, un concetto di discendenza protestante. Il problema non è se Dio ci consideri comunque salvi anche qualora ci comportiamo bene pur non facendo parte della Chiesa, perché su questo punto siamo perfettamente d’accordo e la Chiesa stessa riconoscere che non solo i non cattolici ma anche i non cristiani qualora con cuore sincero cerchino Dio verranno salvati. Il problema non è dunque la misericordia di Dio verso quelli che a mio avviso sono nell’errore, ma che cosa sia meglio tra le due possibilità di cui una incompleta mentre l’altra piena. Quando si parla di questi argomenti ritorna in campo l’onnipresente eresia in senso etimologico, perché ci sono una moltitudine di passi che parlano della realtà ecclesiale, anche strutturata, e non vanno contro bensì implementano quelli che parlano del cristianesimo del singolo, il quale non è annullato bensì trova la sua casa nella Chiesa. Basti ricordare inoltre che avete quei passi solo perché la Chiesa che ora rigettate ha deciso che dovessero stare nel canone, state cercando dunque di rigettare una Chiesa in base al testo che lei stessa ha formato. O forse qualcuno crede ancora che il NT sia caduto dal cielo con tanto di rilegatura?
Gesù ha promesso a Pietro che avrebbe fondato una Chiesa, e disse di tale Chiesa che le porte dell’Ades non prevarranno contro di essa, ciò vale a dire che ci deve essere da allora una Chiesa che operi altrimenti Cristo avrebbe detto il falso. Chiese che si sono interrotte e mai riprese, o chiese spuntate dal nulla se prima non c’erano, sono dunque per forza fasulle, perché non hanno quel requisito di continuità sin dalle origini che invece era essenziale per il cristianesimo, per questo già nel II secolo Ireneo spiegava ai cristiani che la successione apostolica tramite l’imposizione della mani di episkopos in episkopos è l’unico mezzo per distinguere la vera Chiesa dagli eretici. L’apostasia, tanto invocata dai TdG, riguarda alcuni cristiani e non l’intera Chiesa, a cui come s’è letto sopra Cristo ha promesso l’immortalità. E com’è fatta questa Chiesa? Che cos’è? Chiesa è tutto il popolo di Dio, ma come Paolo insegna non tutti hanno lo stesso compito perché non tutti hanno gli stessi carismi, sebbene siano tutti membra dello stesso corpo di Cristo, c’è dunque chi insegna, chi ascolta, chi fa le opere di carità, chi profetizza, ecc. Una dimensione del “cristianesimo individuale” che si rivela per l’appunto non biblica è che il Nuovo Testamento ci parla chiaramente di una dimensione organizzata e strutturata, vengono nominati i diakonoi(diaconi), i presbyteroi(i presbiteri), gli episkopoi (vescovi), inoltre, val sempre la pena di ricordarlo, è grazie a questa struttura che precede il Nuovo Testamento stesso se tre secoli dopo poté formarsi il NT come lo conosciamo oggi. C’è una dimensione comunitaria della preghiera che non annulla quella singola ma la implementa: “intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore” (Ef 5,19) Un bellissimo testo degli Atti ci dà un riferimento eucaristico dicendo che i discepoli erano assidui nello spezzare il pane in comunità, e certo non sta parlando di pranzi comuni, che senso avrebbe dirci con gioia che erano assidui nel mangiare? Voleva forse dirci che erano obesi e assidui nel peccato di gola? Tanto più che il termini è circondato da riferimenti spirituali. Sentiamo il passo: “Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.” (At 2,42) O questo brano: “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.” (At 1,14)
A ciò si potrebbero aggiungere gli infiniti brani di Paolo sulla communio nella Chiesa, sul fatto che siamo membra di un corpo, tralci di una vita, e che se un membro soffre è tutto il corpo a risentirne. Vi prego dunque di non abbandonare, per colpa dalla WTS, qualunque dimensione comunitaria del cristianesimo, altrimenti avrete permesso alla WTS di farvi anche quest’ultimo male.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)