00 24/12/2006 00:15
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Vi saluto in CRISTO SIGNORE

Miei cari fratelli e sorelle


Scritto da “giainuso” :


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i tdg sono creazionisti nel senso più puro.
negano l'evoluzione della specie,la selezione naturale e il contributo che la biologia,la genetica,i ritrovamenti fossili hanno dato al problema di come la vita e l'uomo siano giunti su questo pianeta.

altri gruppi religiosi cristiani non disconoscono le teorie evolutive e cercano di coniugare dio e scienza.
mi domando come sia possibile mettere d'accordo il meccanicismo della teoria evolutiva con l'idea del dio cristiano se il fine della creazione è l'uomo creato a immagine e somiglianza di dio.

dio ha guidato il processo evolutivo per arrivare dopo milioni di anni all'uomo ? e perchè allora non crearlo bello e fatto ?
e il meccanicismo causa/effetto che permea la logica evolutiva che fine fà se l'effetto viene prima della causa,essendo l'uomo il frutto di un progetto e non il risultato di miliardi di variabili casualmente sviluppatesi e selezionate nel tempo secondo criteri di necessità ?


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R I S P O S T A

Miei cari fratelli e sorelle

Non credo di sbagliare se si afferma :

1. la Sacra Scrittura non è un TESTO di scienza, ma un TESTO di FEDE;
2. la Sacra Scrittura non è un esclusivamente un TESTO STORICO, ma un TESTO di preghiera, epico, di storia, di racconto, profetico, e un testo……..;
3. la Sacra Scrittura è un insieme di TESTI = BIBBIA = Biblioteca;
4. nella Sacra Scrittura, vi E’ il “PIANO DI SALVEZZA DEL NOSTRO DIO”. (ovviamente, per comprendere è richiesta la fede).

tratto dal documento Conciliare CVII “DEI VERBUM” :
Come deve essere interpretata la sacra Scrittura
12. Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l'interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole.
Per ricavare l'intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l'altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione. È necessario dunque che l'interprete ricerchi il senso che l'agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso. Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l'autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell'agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani.
Perciò, dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e all'unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell'analogia della fede. È compito degli esegeti contribuire, seguendo queste norme, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della sacra Scrittura, affinché mediante i loro studi, in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Quanto, infatti, è stato qui detto sul modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio.
La « condiscendenza » della Sapienza divina
13. Nella sacra Scrittura dunque, restando sempre intatta la verità e la santità di Dio, si manifesta l'ammirabile condiscendenza della eterna Sapienza, « affinché possiamo apprendere l'ineffabile benignità di Dio e a qual punto egli, sollecito e provvido nei riguardi della nostra natura, abbia adattato il suo parlare». Le parole di Dio infatti, espresse con lingue umane, si son fatte simili al parlare dell'uomo, come già il Verbo dell'eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell'umana natura, si fece simile all'uomo.



mentre:
1. la scienza, è lo studio della materia;
2. la scienza, è lo studio dell’evoluzione;
3. la scienza, è lo studio di …...etc, etc…

e permettetemi di affermare anche:

non credo che la scienza ci dimostrerà chi ci ha messo al mondo,
ma forse solo come siamo venuti al mondo.

mentre

credo che la Sacra Scrittura
ci insegna ha riconoscere chi ci ha messo al mondo (ATTO d’AMORE = DONO)
e soprattutto come poter raggiungere (conoscere) l’amore di DIO.

Concludo

Sino a quanto queste due realtà resteranno nel proprio ambito senza volersi sostituire all’altra
L’uomo trarrà un accrescimento

Ma quando si confondono gli ambiti (nella confusione si resta = annullamento)……

Grazie

Vi saluto in CRISTO RISORTO