00 15/08/2006 08:15
Perdonami, ma Edoardo Boncinelli è un fervente evoluzionista di matrice neodarwiniana, sul modello di Dawkins (quello del “gene egoista”). Onestamente non ho letto il volume che hai citato tu, ma mi sembra strano che il suo contenuto possa avallare in qualche modo il “creazionismo-fissismo” così come lo intendono i TdG, dato che il suo autore è uno dei più “arrabbiati” riduzionisti tra quelli che ho incontrato nelle mie letture.
Ecco, ad esempio, come il fisico-biologo in oggetto descrive la teoria neodarwinista, da lui condivisa:

“Darwin ha proposto 150 anni fa che: 1) tutte le specie oggi viventi sono derivate per discendenza diretta da un gruppo di organismi primordiali vissuti sul pianeta molto tempo fa (circa 4 miliardi di anni); 2) tutto ciò è accaduto grazie a due semplici meccanismi, la variazione e la selezione. Benché sia passato tanto tempo, lo schema esplicativo rimane sostanzialmente lo stesso se alla parola “variazione” si sostituisce “mutazione”. La teoria attuale, che possiamo chiamare neodarwinismo, è una versione riveduta e corretta dell’originaria proposta darwiniana. Ha preso un assetto quasi definitivo intorno al 1930 e viene continuamente aggiornata, come tutte le teorie scientifiche, sulla base di sempre nuove risultanze sperimentali. Che cosa è cambiato in questi 150 anni? Si è imparata un’incredibile quantità di cose sulla trasmissione ereditaria dei caratteri biologici. Darwin non conosceva neppure l’esistenza dei geni. Possiamo quindi precisare che le mutazioni sono casuali, determinate cioè da cause non note, ma non eliminabili. Sono inoltre non programmate e neppure direzionali.
Esistono mutazioni vantaggiose, ma la grande maggioranza di esse è deleteria. La selezione naturale non è un agente e neppure una forza specifica. Diamo questo nome a quel complesso di fenomeni naturali che nei fatti favoriscono alcuni individui, concedendo loro di lasciare una prole più abbondante, e ne puniscono altri. La selezione non “sceglie” il più adatto, come si dice di solito (chi è il più adatto?), ma si limita a concedere agli individui una fertilità differenziale, chiamata in inglese fitness. Riteniamo oggi che il caso giochi un ruolo molto più rilevante di quanto pensasse Darwin. La teoria spiega bene quello che è successo negli ultimi 600 milioni di anni, meno bene quello che è successo nei precedenti 3 miliardi di anni, per niente quello che è successo prima.”

Questo brano è tratto da un’interessante articolo in cui vengono messe a confronto diverse prospettive teoriche sull’evoluzionismo reperibile a questo indirizzo internet:

www.ildomenicale.it/approfondimento.asp?id_approfondimento=15

Che quelle scientifiche vengano definite “teorie” anziché “leggi” dipende solo dal fatto che la scienza sperimentale, così come viene concepita oggi, non ha un’impostazione “essenzialista”.

Per chi fosse interessato, ecco un interessante articolo di F. Facchini (uno dei più insigni antropologi fisici del nostro paese) apparso qualche tempo fa su “L’Osservatore Romano”:

www.disf.org/resources/FacchiniZenit20060117.pdf

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)