p.s. se avete voglia di "papparvi" le presunte prove scritturali addotte dai tdg a prova di Michele arcangelo = Gesù, riporto di seguito alcuni estratti dalle pubblicazioni wts che riassumono queste "prove scritturali".
Da “Perspicacia nello studio delle Scritture” pp. 277-278 voce Michele (già menzionata in parte da Bruno)
MICHELE[chi è simile a Dio?]
L’unico santo angelo (grassetto e sottolineatura miei) oltre a Gabriele menzionato per nome nella Bibbia, e il solo chiamato “arcangelo”. (Gda 9) Il nome ricorre per la prima volta nel decimo capitolo di Daniele, dove si legge che Michele, definito “uno dei primi principi”, viene in aiuto di un angelo inferiore a cui si opponeva “il principe del reame di Persia”. Nelle parole rivolte a Daniele, Michele è chiamato “il vostro principe”, “il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo”. (Da 10:13, 20, 21; 12:1) Ciò indica che Michele era l’angelo che guidò gli israeliti nel deserto. (Eso 23:20, 21, 23; 32:34; 33:2) Questa conclusione è confermata dal fatto che “l’arcangelo Michele ebbe una controversia col Diavolo e disputava intorno al corpo di Mosè”. — Gda 9.
Le prove scritturali mostrano che Michele era il nome del Figlio di Dio prima che lasciasse il cielo per diventare Gesù Cristo e anche dopo che vi tornò. Michele è l’unico chiamato “arcangelo”, che significa “angelo capo” o “angelo principale”. Questo termine ricorre nella Bibbia solo al singolare. Ciò sembra indicare che Dio ha designato uno soltanto quale capo delle schiere angeliche. In 1 Tessalonicesi 4:16 la voce del risuscitato Signore Gesù Cristo viene definita “voce di arcangelo”, e ciò fa pensare che lui stesso sia in effetti l’arcangelo. Questo versetto lo descrive nell’atto di scendere dal cielo con “una chiamata di comando”. È solo logico dunque che la voce che esprime questa chiamata di comando sia definita con un termine che non sminuisca la grande autorità di cui ora è investito Cristo Gesù quale Re dei re e Signore dei signori. (Mt 28:18; Ri 17:14) Se il titolo “arcangelo” non si riferisse a Gesù Cristo, ma ad altri angeli, l’espressione “voce di arcangelo” non sarebbe appropriata: sarebbe una voce meno autorevole di quella del Figlio di Dio.
Ci sono anche altri elementi che permettono di affermare che Michele è effettivamente il Figlio di Dio. Daniele, dopo aver menzionato per la prima volta Michele (Da 10:13), mise per iscritto una profezia di grande portata che riguardava anche il “tempo della fine” (Da 11:40) e poi dichiarò: “E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo”. (Da 12:1) Il ‘sorgere’ di Michele doveva essere accompagnato da “un tempo di angustia come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. (Da 12:1) Nella profezia di Daniele spesso ‘sorgere’ si riferisce all’azione di un re che assume il potere regale o agisce effettivamente in quanto tale. (Da 11:2-4, 7, 16b, 20, 21) Ciò conferma la conclusione che Michele è Gesù Cristo, in quanto Gesù è il Re nominato da Geova, incaricato di distruggere tutte le nazioni ad Har-Maghedon. — Ri 11:15; 16:14-16.
Il libro di Rivelazione (12:7, 10, 12) menziona Michele in relazione all’istituzione del Regno di Dio e collega questo avvenimento con guai per la terra: “E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono. E udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli . . . Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare’”. Gesù Cristo è poi descritto quale condottiero degli eserciti celesti che guerreggiano contro le nazioni della terra. (Ri 19:11-16) Ciò farebbe presagire un periodo d’angustia, incluso logicamente nel “tempo di angustia” che accompagna il ‘sorgere’ di Michele. (Da 12:1) Poiché il Figlio di Dio dovrà combattere contro le nazioni, è solo ragionevole che sia lo stesso che con i suoi angeli ha già combattuto contro il sovrumano dragone, Satana il Diavolo, e i suoi angeli.
Nella sua esistenza preumana Gesù era chiamato “la Parola”. (Gv 1:1) Aveva anche il nome proprio Michele. Conservando il nome Gesù dopo la risurrezione (At 9:5), “la Parola” si identifica col Figlio di Dio sulla terra. Riprendendo il suo nome celeste Michele e il suo titolo (o nome) “La Parola di Dio” (Ri 19:13) si ricollega con la sua esistenza preumana. Lo stesso nome Michele, che significa “chi è simile a Dio?”, fa notare che Geova Dio è senza uguali e che Michele, il suo arcangelo, è il suo grande Sostenitore o Vendicatore.
Da “Svegliatevi!” del 8 febbraio 02 pp. 16-17: “Chi è l’arcangelo Michele? “
SECONDO la Bibbia, ci sono milioni di creature angeliche che vivono nel reame spirituale. (Daniele 7:9, 10; Rivelazione [Apocalisse] 5:11) Dall’inizio alla fine, le Scritture contengono centinaia di riferimenti agli angeli che sono rimasti fedeli a Dio. Eppure, solo due di queste creature spirituali sono menzionate per nome. Una è l’angelo Gabriele, che nell’arco di circa 600 anni trasmise personalmente messaggi divini a tre diverse persone. (Daniele 9:20-22; Luca 1:8-19, 26-28)
L’altro angelo che la Bibbia menziona per nome è Michele. (grassetto e sottolineatura miei) Evidentemente Michele è un angelo straordinario. Per esempio, di lui nel libro di Daniele viene detto che combatte contro i demoni malvagi a favore del popolo di Geova. (Daniele 10:13; 12:1) Nell’ispirata lettera di Giuda Michele affronta Satana in una disputa intorno al corpo di Mosè. (Giuda 9) Il libro di Rivelazione indica che Michele combatte contro Satana e i suoi demoni e li scaglia dal cielo. (Rivelazione 12:7-9) Nessun altro angelo è descritto con potere e autorità così grandi sui nemici di Dio. Perciò non c’è da meravigliarsi se la Bibbia chiama appropriatamente Michele “l’arcangelo”, visto che il prefisso “archi” significa “capo” o “primo”.
La controversia sull’identità di Michele
Nelle religioni della cristianità, nonché nell’ebraismo e nell’Islam, ci sono idee contrastanti in merito agli angeli. Alcune spiegazioni sono vaghe. Per esempio, un dizionario biblico afferma: “Forse c’è un unico angelo superiore e/o un piccolo gruppo di arcangeli, di solito quattro o sette”. (The Anchor Bible Dictionary) Secondo un altro dizionario biblico, Michele è il “nome di un essere sovrumano, del quale si hanno in genere due opinioni diverse: che sia il Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, oppure che sia uno dei cosiddetti sette arcangeli”. — The Imperial Bible-Dictionary.
Secondo la tradizione ebraica questi sette arcangeli sono Gabriele, Geremiel, Michele, Raguel, Raffaele, Sariel e Uriel. I seguaci dell’Islam invece credono nell’esistenza di quattro arcangeli, vale a dire Jibril, Mikal, Izrail e Israfil. Anche i cattolici credono che ci siano quattro arcangeli: Michele, Gabriele, Raffaele e Uriel. Cosa dice la Bibbia? Esistono vari arcangeli?
La risposta della Bibbia
A parte Michele, nella Bibbia non viene menzionato nessun altro arcangelo, e nelle Scritture il termine “arcangelo” non viene mai usato al plurale. La Bibbia definisce Michele l’arcangelo, lasciando intendere che sia l’unico a portare quel titolo. Perciò è ragionevole concludere che Geova Dio abbia conferito a una soltanto delle sue creature celesti piena autorità su tutti gli altri angeli.
Oltre al Creatore, solo di una persona fedele viene detto che le sono sottoposti gli angeli: Gesù Cristo. (Matteo 13:41; 16:27; 24:31) L’apostolo Paolo menzionò specificamente il “Signore Gesù” e “i suoi potenti angeli”. (2 Tessalonicesi 1:7) Inoltre parlando del risuscitato Gesù, Pietro disse: “Egli è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti”. — 1 Pietro 3:22.
Mentre nella Bibbia non c’è nessuna dichiarazione che identifichi categoricamente l’arcangelo Michele con Gesù, una scrittura collega Gesù con il ruolo di arcangelo. Nella sua lettera ai Tessalonicesi l’apostolo Paolo profetizzò: “Il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”. (1 Tessalonicesi 4:16) In questa scrittura, di Gesù viene detto che ha assunto il potere come Re messianico di Dio. Eppure, parla con “voce di arcangelo”. Si noti pure che ha il potere di destare i morti.
Mentre era sulla terra, Gesù risuscitò alcune persone. Nel far questo, si servì della propria voce per chiamate di comando. Per esempio, nel risuscitare il figlio di una vedova della città di Nain, disse: “Giovane, ti dico: Alzati!” (Luca 7:14, 15) In seguito, poco prima di risuscitare il suo amico Lazzaro, Gesù “gridò ad alta voce: ‘Lazzaro, vieni fuori!’” (Giovanni 11:43) Ma in tali circostanze quella di Gesù era la voce di un uomo perfetto.
Dopo essere stato risuscitato, Gesù fu elevato a una “posizione superiore” in cielo come creatura spirituale. (Filippesi 2:9) Non più uomo, egli ha la voce di arcangelo. Perciò quando la tromba di Dio suonò la chiamata per “quelli che sono morti unitamente a Cristo” affinché fossero risuscitati alla vita celeste, Gesù fece “una chiamata di comando”, questa volta “con voce di arcangelo”. È ragionevole concludere che solo un arcangelo avrebbe potuto chiamare “con voce di arcangelo”.
Certo, ci sono altre creature angeliche di alto rango, come i serafini e i cherubini. (Genesi 3:24; Isaia 6:2) Ma le Scritture additano il risuscitato Gesù Cristo come il capo di tutti gli angeli: l’arcangelo Michele.
Ciao
[Modificato da hushai 01/07/2006 10.07]