00 18/10/2006 07:27
Troll... un'antipatia istintiva! Ma dietro c'è pur sempre un fratello che ha bisogno di aiuto
... e chissà che non ne riceva leggendo qualcosa del genere. Anche se, finchè farà il Troll si arrabbierà e di brutto... Che vuoi farci a "Babilonia" di notte vengono pensieri del genere...
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Nascondere la propria identità e la propria appartenenza religiosa fa parte della privacy e non se ne discute.

Tuttavia dire positivamente "io non sono cattolico, evanbgelico, TG, musulmano, moonista ..." da parte di chi lo è, nonostante il diritto alla privacy, è pur sempre una bugia che rientra sotto le azioni umane che, in quanto tali, sono o etiche o non etiche.

Ora - come insegna la stessa WT e io condivido - la bugia cessa di essere tale se detta a chi non ha diritto di sapere la verità e ancor più se è dichiaratamente è un "nemico" (casi classici le bugie ai persecutori nazisti e per la difesa del segreto d'ufficio) e non solo diventa etica ma addirittura meritoria se fatta a fin di bene, come nel caso del medico che finge di non esserlo per curare un malato che, sapendolo, fuggirebbe da lui con proprio danno.

Se questo discorso è condivisibile, c'è da chiedersi se il Troll che nega di essere TG, lo fa perché ritiene di trovarsi nell'ipotesi di essere accerchiato da nemici (cani, apostati, oppositori, mondo, nemici di Geova etc...) situazione che per un TG DOC è permanente essendoci al di fuori del popolo di Geova solo un mondo diretto da Satana.
Se nella sua mente c'è questa persuasione lui si colloca tra coloro che mentono per legittima difesa. E va solo compatito come "minus habens" perché non riesce a distinguere che il negare di essere TG non gli porta nessun vantaggio perché in geovese equivale a dire "io sono un TG DOC".

Il lasciarsi andare poi a linguaggio scurrile rientra nella tipologia di coloro che, volendo stare dalla parte di Geova con tutta l'anima, "recano biasimo alla sua organizzazione" (sto parlando geovese senza essere TG, e lo dico per affermare la lunga dimestichezza acquisita sui testi geovisti) ottenendo, come i fondamentalisti, il contrario di quello che il loro cuore desidera. Il che è pure in linea con la situazione di "minus habens" già individuata.

Ma di salvezze ce ne sono di sue tipi: una per chi capisce (e a questi si rivolge l'attività del forum) e una per chi è incapace e si chiama "innocenza". Gente così, io dico, va in paradiso con tutte le scarpe. Non ha bisogno che ci si sprechi una sola parola finché non cambia visuale (come avrebbero dovuto fare i farisei) e non dica "benedetto colui che viene nel nome del Signore".
Quando ciò avverrà non solo la scurrilità sarà lavata abbontantemente da lacrime nascoste ma sarà riconosciuto il ruolo del medico e si divoreranno le pagine del suo sito con la gioia dell'ergastolano liberato.
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est modus in rebus