non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire..
Proprio sulla questione trapianti ho avuto un'esperienza a dir poco allucinante.
Trovandomi a discutere con alcuni tdG sulla questione trepianti, mi sono resa conto della loro totale chiusura e del loro non voler ammettere l'evidenza.
Ho fatto legger loro la rivista del 68 dove era chiaramente scritto che Geova considerava i trapianti d'organi come cannibalismo..ma non è bastato, loro continuavano a sostenere che nonostante questo i trapianti non sono mai stati vietati ma considerati una questione di coscienza.
Così ho scritto a via della Bufalotta la seguente lettera:
Oggetto: Proibizione dei trapianti
Cari testimoni di Geova,
Mi chiamo Francesca e Vi scrivo perché vorrei avere un'informazione in merito all'argomento in oggetto.
Conosco da molto tempo la vostra Organizzazione e l'opera che state compiendo, dato che ho studiato per qualche tempo con una "sorella" di Rimini.
Ho deciso, da qualche tempo, di prendermi un "periodo di riflessione" in modo da poter approfondire autonomamente gli argomenti e le tematiche di carattere biblico/dottrinale che Voi proponete.
Ho avuto modo, da che ho sospeso lo studio, di corrispondere con alcuni Testimoni di Geova, specialmente via e-mail, e devo dire che ho conosciuto alcune persone preparate che hanno risposto a molte mie domande, in maniera veramente gentile, educata e rispettosa.
Recentemente abbiamo parlato dei trapianti e della veduta che la Società aveva degli stessi nel periodo dal 1967 al 1980. Leggendo la Domanda dai Lettori del 15/3/1968, pagine da 190-192, risulta evidente che in quel periodo i trapianti non erano ammessi dai Testimoni di Geova. Ricordo che anche la "sorella" che mi teneva lo studio mi disse chiaramente che i Testimoni in quel tempo non potevano acconsentire ai trapianti perché considerati una forma di cannibalismo e se qualcuno li avesse accettati (senza mostrare poi pentimento) sarebbe stato espulso dalla congregazione in quanto avrebbe compiuto un'azione che non era mai stata autorizzata da Dio; questo, infatti, è quanto si legge nella Torre di Guardia del 1968: "Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri".
La questione mi sembra estremamente chiara, tuttavia, alcuni Testimoni di Geova che ho conosciuto in Internet sostengono che "i trapianti non erano mai stati vietati e che i TdG sono sempre stati liberi di accettarli senza dover subire per questa loro personale decisione alcuna conseguenza disciplinare". Quindi non solo, sostengono questi Testimoni, non si veniva disassociati, ma nemmeno si perdevano i privilegi nella congregazione.
A me sembra che ci sia qualcosa di poco chiaro in queste loro affermazioni. Rileggendo la Domanda dei lettori nella Torre di Guardia del 1968, noto che vi si afferma, con estrema chiarezza, che i trapianti erano considerati una forma di cannibalismo (e tutti i Testimoni li ritenevano tali, come si legge in molte altre pubblicazioni successive). Si dovrebbe allora concludere che i Testimoni di Geova non sanzionano o non disassociano nemmeno i cannibali?
Vi sarei quindi molto grata se poteste darmi una chiara risposta a queste domande:
1) Come la Società Torre di Guardia considerava i trapianti dal 1967 al 1980?
2) Poteva un Testimone ritenere in quegli anni il trapianto una questione di coscienza e quindi non subire alcuna sanzione disciplinare per la sua eventuale decisione di acconsentire ad un trapianto per se stesso o per un proprio familiare?
3) Che cosa sarebbe accaduto - da un punto di vista "giudiziario", nella congregazione - ai "fratelli" che avessero acconsentito ad un trapianto?
Vi sarei ulteriormente grata se poteste indicarmi qualche pubblicazione - oltre alla succitata rivista del 1968 - in cui eventualmente la questione venisse ulteriormente chiarita. Per esempio, se i trapianti erano anche in quel tempo consentiti (o tollerati) e non venivano prese misure disciplinari nei confronti di chi si sottoponeva a tali forme di terapia, questo era stato esplicitamente dichiarato in qualche scritto che fosse accessibile e conosciuto da tutti i Testimoni?
Devo anche osservare che i "Testimoni di Geova" che fanno queste affermazioni... "negazioniste" non si firmano con il loro nome e quindi ho anche molte incertezze sulla loro vera identità.
Nell'attesa di una Vostra risposta, colgo l'occasione per porgere un cordiale saluto.
Francesca Galvani
.....
Quando ormai ero convinta d'essere troppo indegna per meritare una risposta (sono passati cinque mesi), sono arrivati a casa mia Roberto e Giuseppe due anziani, che hanno ricevuto dalla Società una risposta alla mia lettera, risposta che nonostante le mie richieste non solo non mi è stata fatta vedere, ma non mi è stata nemmeno letta!
La situazione per un momento ha assunto aspetti comici: avevano una lettera in risposta ad una mia che io non potevo nemmeno vedere :-) Ho provato a far loro notare l'assurdità della cosa, ho chiesto quali segreti potesse contenere questo scritto, ma come risposta ho ricevuto solo dei sorrisi e tante parole prive di un vero significato.
Così li ho lasciati parlare, anzi ho lasciato parlare Roberto, quello che aveva tutto il discorso pronto e secondo me l'aveva anche provato davanti allo specchio. Ha cominciato a farmi un trattato medico sulle cellule staminali (!) su quanto le conoscenze mediche nel corso degli anni possono cambiare, etc., etc...
Ad un certo punto l'ho fermato, invitandolo a dare delle risposte ai miei quesiti.
Le risposte sono state queste:
1) E' vero che la Società per un periodo vedeva i trapianti d'organo in maniera molto negativa (a seguire mi sono sciroppata tutto il discorso sull'intendimento progressivo supportato dagli esempi più disparati: dalla guida dentro una foresta, alla barca che bordeggia, ai tramonti sul mare... Gli esempi mi erano illustrati da Giuseppe, il "romanticone" del duo, che ogni volta lodava Roberto per i suoi interventi e veniva poi a sua volta contraccambiato nelle lodi ^__-)
- alla mia obiezione che la Società nella rivista del 1968 non si era limitata ad esprimere un parere medico o personale ma aveva parlato a nome di Geova"...Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalescamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri" e che quest'atteggiamento mi sembrava rientrasse perfettamente nella descrizione che Deuteronomio fa del falso profeta, ho ricevuto solo qualche sguardo perplesso ed un repentino cambio di discorso.
2) Non sappiamo se un comitato giudiziario si sia mai riunito per disassociare qualcuno che abbia accettato di farsi trapiantare un organo, noi non siamo "legalisti", ogni caso va affrontato in maniera differente, gli anziani non vorrebbero mai allontanare qualcuno, loro soffrono tanto nel farlo, ecc., ecc...
Mie obiezioni:
- la mia richiesta è stata fatta alla Società, Società che dovrebbe sapere se qualcuno nel passato ha subito un comitato giudiziario per la questione trapianti (poiché, a quanto mi risulta, è da lì che provengono le direttive);
- che io non intendevo citare il caso di una persona che dopo essere stata trapiantata si fosse immediatamente pentita...
- ho messo in dubbio il fatto che gli anziani o i fratelli in genere soffrano poi così tanto quando qualcuno è allontanato, citandogli le "belle" frasi che sono riservate agli apostati "cane che mangia il proprio vomito", "scrofa che si rotola nel fango" aria pulita che si respira all'interno di una congregazione dopo che qualcuno se ne va.... (o è cacciato).
Risposte: alle prime due obiezioni silenzio, alla terza, che persone che pronunciano questo tipo di frasi sono o apostati travestiti da fratelli (^__^) oppure sono fratelli spiritualmente deboli. Da qui è partito tutto un bel discorso su Internet che a loro dire è in concreto solo un covo di pedofili e apostati con gli occhi iniettati di sangue. Poi quando ho insistito sul fatto che alcuni "fratelli" (della cui identità sono certa) si erano davvero espressi in termini poco lusinghieri nei confronti degli "apostati", e che in alcune occasioni avevano anche dialogato con loro, mi è stato fatto un esempio che mi ha lasciata piuttosto perplessa: un fratello non andrebbe mai in un edicola a comprare un giornale pornografico, mentre potrebbe benissimo ricercare lo stesso materiale su internet nella segretezza della propria casa, questo è indice di bassa spiritualità, ma nessuno di loro è perfetto.
...
Poi mi è stata raccontata la bella storia del popolo di Geova, di quanto sia unito, di quanto i bambini siano felici, i genitori siano felici, i nonni siano felici, le famiglie siano unite, etc., etc... Insomma alla fine sul discorso dei trapianti non ho avuto risposte chiare ma tanto fumo negli occhi.
Facendo un'analisi a posteriori, in realtà non rispondendomi mi hanno dato una risposta: se davvero i trapianti non fossero mai stati proibiti me lo avrebbero detto con forza, se non si fossero mai riuniti comitati giudiziari per disassociare un eventuale trapiantato lo avrebbero chiaramente sottolineato, con riviste e versetti biblici a sostegno.
saluti