00 02/12/2008 07:58
E' anche interessante notare come, supposta anche esatta la lunghezza di settant'anni dell'esilio ebraico in terra babilonese, la cronologia della Società si basa sulla difesa di tesi precostituite piuttosto che sull'evidenza.
Se infatti la storia e la Bibbia discordano, anche se questo in base al libro di Johnson e le confutazioni ben argomentate a Furuli, non è affatto vero non è assolutamente detto che l'errore sia nel 587 a.C, ma potrebbe benissimo esserlo sul 539. Se infatti la storia sbaglia, perchè dovrebbe sbagliare sul 587 e non sul 539?
Guarda caso i Tdg scelgono che l'errore sia sul 587, il che è un'ipotesi ad hoc affinchè rimanga in piedi il loro calcolo cronologico.

Eppure, in base alla storia, noi sappiano che i metodi di datazione dei babilonesi siano ancora più accurati di quelli persiani, giacchè i babilonesi avevano la particolare cura di descrivere la posizione dei corpi celesti nel momeno stesso in cui redigevano un documento. Questo metodo, ossia la posizione dei pianeti, ha consentito agli storici di poter datare in maniera più semplice gli avvenimenti che non nelle ricerche su documenti di altre civiltà o altri popoli.

A rigor di logica quindi semmai dovrebbe essere prese per date più certe le date risultanti dai documenti babilonesi piuttosto che quelli della civiltà persiana. Invece la cronologia Tdg sceglie di prendere per certo il 539 piuttosto che il 587. Il motivo è evidente ma sicuramente non possiamo dire che sia dato da lucidità ed obiettività intrinseche quanto piuttosto il desiderio di veder confermate dottrine basilari che affondano la propria storia nella radice della nascita stessa del movimento, come quella dei sette tempi dei gentili additante l'invisibile presenza di Cristo nel 1914.

Saluti

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 02/12/2008 08:44]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico