Scritto da: Polymetis 29/10/2005 0.09 Mario scrisse “Dai ancora co sta storia si sa che il "MI" manca in importanti manoscritti quindi è inutile che me la citi... e poi sarei io a non fare un approccio scientifico?” Poly rispose: Adesso fai il filologo? Sei tu ad essere poco scientifico, il “mi” c’è in tutti i manoscritti più importanti ed infatti è riportato in tutte le edizioni critiche classificato come “B”, ossia “quasi sicuro”. Analizziamo tutti i manoscritti greci di prima del V secolo: che cosa riscontriamo? Manca solo in due, nel Codice Alessandrino ( del V secolo), nel Codice Beza ( del V secolo), è presente invece nel Papiro II Bodmer (II secolo), nel Codice Sinaitico ( del IV secolo), nel Codice Vaticano (del IV secolo). Inoltre tra i due che non lo riportano il codice Beza è l’inaffidabilità incarnata, tristemente noto per l’ aggiunta ed omissione di parole, periodi ed interi episodi. L’unico testimone serio senza il “mi” è l’Alessandrino del V secolo, comunque assolutamente inferiore al Codice Vaticano e ad altri testimoni di tre secoli più vecchi come il Papiro II Bodmer (o P 66).