00 27/10/2005 21:13

“Ma chi sei il Nicolotti? hai il suo stesso modo di fare...”

In italiano l’articolo va solo davanti ai cognomi di donne (es. ho incontrato la Rossi per strada), o ai nomi collettivi di famiglia (es. ho visto i Bianchi al supermercato), mai davanti ai cognomi di maschi a meno che non si indichi una persona ritenuta unanimemente celebre (es. Il Manzoni è l’autore del Fermo e Lucia)

“Comunque... Il paragone uomo-uomini l'hai fatto tu ed io ti risposi che il paragone non puoi farlo perchè come tu stesso hai asserito, non esiste "L'Uomo" ossia un essere umano superiore agli altri ma della loro stessa natura chiamato appunto "L'Uomo".”

E no amico mio, io ho solo detto che tutti gli uomini hanno la stessa natura, tu hai replicato facendo una distinzione priva di senso tra “l’uomo” e “un uomo”, come se un universale potesse avere natura diversa. Leggi tu stesso: “Hai detto bene "uomini" e non "L'Uomo", del resto nessuno di noi è chiamato in senso nominativo "l'Uomo" quindi il paragone non regge.”

“Ora è chiaro che nel VT esiste una "persona" chiamata "IL DIO" distinta e superiore ad altri esseri che pure sono chiamati dèi ma che non possono essere appunto "Il Dio" che è uno.”!

Ma allora insisti nel confondere le epoche religiose? Gli angeli non sono chiamati dèi bensì elohim, termine intraducibile che designa in generale un essere potente e dunque tra le altre cose dio (questo nella fase più arcaica). Né il greco né l’italiano hanno un corrispondente adatto, da cui i pasticci con gli theoi nel NT e nell’ AT(LXX). Basti dire che la fase della monolotria finisce in modo chiaro con Is 44,6, non ci sono elohim fuori di YHWH.

“ma come abbiamo approfondito il passo PUO' essere spiegato altrimenti.”

Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora. Ockham docet.

“PUO' essere spiegato altrimenti”

Dobbiamo forse ripetere ancora che se qualcuno dice qualcosa ciò non implica che tale affermazione sia vera o argomentabile? Aspetto ancora che tu esca dalla concezione aristotelica del mondo scientifico in cui ti sei arroccato e risponda alle mie argomentazioni grammaticali con le quali refuto la lettura di Gv 20,28 proposta.

“ben descrive J. Behdun”

Un altro paladino della TNM, uno sconosciuto storico delle religioni comparate mai distintosi per studi di greco biblico.

“il passo in questione sottolinea che anche se avesse potuto ambire a divenire uguale a Dio”

Ma lo era, dice la Scrittura: tò einai ísa theô(i)

“ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui e per lui" quindi automaticamente possiamo dire che egli si trovi al di sopra della creazione ma al di sotto del padre come suo artefice, una specie di demiurgo platonico.”

Scusa ma non vedo il nesso. Il demiurgo platonico non crea ex nihilo ma plasma la materia informe già esistente, mentre Cristo è “l’autore della vita”(At 3,15), la sua creazione è dal nulla, un’azione che richiede l’onnipotenza, giacché dice la Scrittura: “Le cose che fa il Padre, il Figlio le fa ugualmente" (Giovanni 5,19), dunque egli è patokratôr come il Padre, motivo per cui va adorato come YHWH: “Tutti onorino il figlio come onorano il Padre” (Gv 5,23)
Perché mai se il Padre crea tramite il suo Logos tu vedi sottomissione? Io vedo semplicemente un’operazione ad extra della Trinità, cioè verso la creazione, e come tutte le operazioni ad extra è sempre operata all’unisono dalle tre persone.

“Continuo a ritenere sbagliato chiamare Cristo "Dio" non perchè egli non lo sia nella sua natura”

Se è della sua stessa natura è Dio come lui. E’ impossibile non coglierlo. Può forse qualcuno che ha natura umana non essere uomo? Se due hanno la stessa natura, cioè sono identici nella sostanza, entrambi onnipotenti, come può uno dei due essere un dio minore?

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)